E’ quasi patologico il fatto che, una folta schiera di blogger in rete, sia sempre pronto a cogliere una frase, una parola, un twitt, un pensiero, qualunque cosa detta da Valerio Scanu, per manipolarla, travisarla e rivoltarla nel significato, alla velocità della luce, col solo scopo di farlo apparire “acido”, “scontroso” insistendo su quell’immagine distorta di “antipatico” appiccicatagli dal talent show defilippiano da cui proviene e, spesso, contrapposta all’ immagine,di “umile”, “sensibile” e “umana” riferita alle preferite di Maria De Filippi, Amoroso e Marrone (in seconda battuta).
La durata del fenomeno e la mancanza di tregua fa sì che, il fatto, sia stato ormai notato da una vasta platea di frequentatori del web e naturalmente dai suoi fans, che, a questo punto, non pensano più sia un caso ma, una vera e propria, opera di demolizione “studiata” per banalizzare il “personaggio”, considerato scomodo, e per affossare “ l’artista”, semplicemente non parlando della sua musica, e sfruttando la sua giovane esuberanza che, a volte, gli fa dimenticare di essere un personaggio pubblico sotto l’occhio del ciclone “mediatico” .
Blogger e giornalisti, in posizione di vassallaggio degli uffici stampa e delle redazioni, a loro volta, vista la crisi del settore, sempre più alle dipendenze dei poteri forti, tra cui quello mediatico, che, con i loro titoloni rivelatori del “nulla”, hanno invaso il web ma non hanno, comunque, impedito a Valerio Scanu di conquistare un primato importante, che lo pone al dissopra della sua categoria di giovane artista. Quale?
Quello di essere il primo cantante, uscito da un talent show, ad aver investito su sè stesso, organizzando e finanziando di “tasca” un concerto in piena regola e in un teatro prestigioso, dimostrando a soli 22 anni, uno spirito imprenditoriale e indipendente, capace di definire le regole del suo “business”, prendendo le distanze dai compromessi di discografici e di addetti ai lavori “millantatori” di fama effimera e speculatori senza scrupoli, di cui, fra l’altro, è stato vittima, come ha dichiarato dalle pagine di Top – “Mi è stato anche chiesto di abbassare il cachet e io ho accettato. Poi però ho scoperto che quella serata è stata venduta per sette volte il mio compenso”.
Roba non da poco se si pensa che Valerio Scanu, riesce a mantenere la sua notorietà e il suo seguito di pubblico nonostante sia, tra gli ex talent di successo, il cantante più boicottato, preso di mira dai media e, forse, invidiato per il suo coraggio proprio da chi deve invece subire per compiacere il potente di turno assecondandone le volontà. E’ impossibile non notare infatti che, da quattro anni, alla “cattiva” pubblicità di una certa stampa e informazione notoriamente faziosa,contro di lui, si contrappone quella ostentata e “osannante” rivolta alle due salentine più famose e più “spinte” d’Italia e ” figlie” predilette della “tentacolare” Signora della Televisione a cui in tanti, personaggi noti e meno noti, si genuflettono anche solo per un po’ di visibilità mediatica, di cui, lei, detiene ormai il monopolio.
Tuttavia esiste ancora chi osserva, ragiona e pensa e, per cui, gli effetti di una informazione banale, becera, superficiale e stupida che ha trovato, recentemente, massima espressione nell’intervista della “‘inaffondabile” Lucarelli, non hanno contaminato la vasta platea di pubblico, libera nelle scelte e nel pensiero, che invece, apprezza e segue il percorso di Valerio Scanu riconoscendogli una marcia in più rispetto ad altri/e che i numeri li fanno ma sul palco e sotto i riflettori del mondo mediatico, dai connotati sempre più circensi che riserva il 90% al business e il 10% al talento e dove le cadute di stile, limiti mentali, disonestà, volgarità e falsità, sono di casa e divulgate nell’ assoluta indifferenza dei diritti dello spettatore e contribuente.