L’avreste mai detto? Scaricare i dischi illegalmente incentiva il mercato discografico. Questa la teoria di alcuni ricercatori, leggete questo articolo:
“È valsa la pena di perseguitare tutti i progetti di file sharing, da Napster in poi? Sembrerebbe proprio di no, anzi, potrebbe anche essere stato il più clamoroso degli autogol.
Quasi due decenni dI crociate discografiche, con ingenti risorse spese, anche solo per le cause legali, non hanno tenuto conto di una semplicissima verità: il download illegale non danneggia le vendite di album e canzoni nei siti autorizzati ma, anzi, consente perfino di aumentarle. Alla conclusione – sorprendente solo per chi ha sempre analizzato superficialmente la materia – sono giunti i ricercatori dell’Information Society Unit di Siviglia della Ue. “I nostri risultati – spiegano gli autori, Luis Aguiar e Bertin Martens – ci suggeriscono che la grande maggioranza della musica consumata illegalmente non sarebbe stata comprata legalmente in assenza degli stessi canali “pirata”, nonostante questi costituiscano una violazione del copyright”.
Esaminando oltre 16mila utilizzatori di musica online, si è scoperto che per ogni aumento del 10% dei download illegali, le vendite sul mercato legale aumentano del 2%. Conclusione sorprendente solo per chi ragiona per luoghi comuni, si diceva. Perché il principio, in fondo è il più banale del mondo: se qualcosa lo conosci, forse lo compri. Altrimenti, è molto più difficile. Dovrebbero essere in primis gli artisti – se le case discografiche non cambieranno rotta – a spingere su questo versante, spazzando via l’attuale, anacronistica disciplina del diritto d’autore. Con la forza dei numeri, stavolta, dalla loro parte”. [Fonte Leggo]
Il report ‘Copy Culture in the US and Germany’ ha dimostrato, infatti, che i ‘pirati musicali’ in realtà rientrano nella fascia di chi acquista più dischi e che il download illegale è dovuto più a un’urgenza di ascolto spinta dalla curiosità, infatti, secondo recenti studi i più grandi pirati sono anche i più grandi compratori di musica” ribadisce il report. Alla luce dei fatti… che le case discografiche debbano ringraziare … i loro nemici di sempre?…