I grattacapi sembrano non avere mai fine, in questo periodo, per Maria De Filippi, dopo l’aspra contesa che ha visto guerreggiare i suoi due “coach” Emma Marrone e Miguel Bosè, fra i quali non si è tirato al risparmio in quanto a punzecchiature al vetriolo, stoccate da far impallidire e scenatacce pubbliche, una situazione che la conduttrice non è riuscita in alcun modo a sanare o stemperare e che è culminata nell’imbarazzante abbandono della trasmissione da parte dell’artista italo-spagnolo, ora una nuova tegola sembra abbattersi su “Amici12”, infatti, come un fulmine a ciel sereno arrivano le dichiarazioni di alcuni concorrenti che erano in gara e non hanno preso bene l’esclusione dalla fase finale del programma, come segnala il settimanale “Nuovo” (n. 19 16 maggio 2013), fra di essi, Emanuele Corvaglia e Chiara Provvidenza, della squadra bianca, entrambi fra gli eliminati, lui più recentemente. I due ragazzi puntano il dito contro gli autori e sostengono che la loro uscita di scena fosse già decisa a tavolino e una volta fuori l’hanno detto senza peli sulla lingua, azzardando anche un’ipotesi di vittoria: per Emanuele il pronostico scontato è tutto a favore di Moreno, secondo Chiara, la partita se la giocheranno Verdiana e naturalmente Moreno. Chiara si è così sfogata “Quando ti vogliono far fuori, lo capisci un bel po’ prima … il meccanismo va contro di te ogni singolo giorno, vieni messa da parte. Fanno di tutto per buttarti giù, personalmente e artisticamente” la stessa sensazione che sia tutto prestabilito ce l’ha il cantante Emanuele Corvaglia “Non era la mia ultima occasione per salvarmi. I giochi erano fatti, non prendiamoci in giro” ha affermato, spiegando il suo rifiuto di cantare l’inedito prima di scoprire il verdetto “Volevano che mi esibissi senza chitarra: già il pezzo non era adatto alla mia estensione vocale. In più, senza suonarlo, non l’avrei sentito mio”. [Da Nuovo]
Sembra un film già visto più e più volte: i preventivamente “designati” a lasciare il “talent” ricevono un trattamento piuttosto sommario, la telecamera non indugia su di loro, solo inquadrature “toccata e fuga”, vengono interpellati poco e alquanto sbrigativamente, rispetto ad altri, sottoposti a critiche e rilievi continui e minuziosissimi, alla ricerca del cosiddetto “pelo nell’uovo”, preferibilmente si assegnano loro delle “prove”, sulle quali la giuria baserà le sue valutazioni, non nelle loro corde e in cui non avranno certamente la possibilità di brillare, questi espedienti e altri ancora per convincere il pubblico a casa e in studio dell’inidoneità del candidato esaminato a poter aspirare a traguardi più lusinghieri ma intanto qualcuno sta cominciando a parlare, esprimendo dissenso e protesta, rivendicando il diritto a una gara leale e imparziale, dove a misurarsi siano solo le capacità e l’effettivo merito individuali, per ora si stanno levando da più parti delle voci, si tratta di rivoli, ma tanti rivoli fanno il mare e il mare può diventare un oceano e quello, come diceva Dalla “non lo puoi bloccare”.
[Articolo a cura di Fede]