[Articolo a cura di Fede]
Al Bano Carrisi, uno dei nostri cantanti che possono vantare la maggiore longevità artistica, il 20 maggio ha doppiato la boa delle 70 primavere, un traguardo di tutto rispetto per il “leone delle Puglie”, a cui il settimanale “Nuovo” ha dedicato un lungo articolo proprio in questi giorni (N. 20 23/05/2013), che si snoda essenzialmente su tre aspetti fondamentali della sua vita: la famiglia, la salute e la carriera.
Gli viene fatto notare che aveva affermato spesso pubblicamente che al compimento dei 70 anni avrebbe chiuso con il lavoro e si sarebbe ritirato a vita privata nella sua tenuta di Cellino San Marco e lui, più risoluto che mai, sottolinea che il canto è la sua iniezione di vitalità e gioia, emozioni positive sicuramente in grado di giustificare il cambio di rotta e il desiderio di tornare sui suoi passi “Ho capito che senza musica non riesco a vivere, che sul palcoscenico faccio il pieno di energia … Perché mai dovrei rinunciare a ciò che mi fa bene?… Tuttavia non definirei la mia attività di cantante un vero e proprio lavoro … per me cantare è un’occupazione talmente creativa che dimentico il fatto che sia un lavoro …” e poi, perché abbandonare, sostiene, visto che le “prestazioni” vocali sembrano esserci ancora?così, infatti, prosegue Al Bano “La mia voce si è allargata, prendo tutte le note alte come e più di quando ero giovane. Altri cantanti, invecchiando, abbassano i toni. Io invece mantengo quelli originali fino a raggiungere le note più alte. Le chiamo infatti –note Al Bano-“ (pure le note! Si è presa l’abitudine di apporre l’etichetta di famiglia a tutto a casa Carrisi, non bastava il “Don Carmelo” uscito dalle sue cantine). E intanto sta girando l’Italia con una “tournée” teatrale che racconta la sua storia, dal titolo “E’la mia vita”, che è quello di un suo celebre successo, mentre si prepara, con i suoi “soci”, ossia Umberto Tozzi e Toto Cutugno, a una serie di concerti in tutta Europa distribuiti nell’arco di tutto il 2014.
Che altro rimane da aggiungere? I nostri migliori auguri e soprattutto, mai una parola fu pronunciata più appropriatamente, “Felicità”.