Si sfoga sulle pagine di “Nuovo”(n. 23 13/06/2013) l’ex-concorrente di “Amici”, undicesima edizione, Ottavio De Stefano, classificatosi al secondo posto dietro a Gerardo Pulli, noto per il fisico scolpito da anni di palestra, il sorriso smagliante e l’aspetto da ragazzone americano alla “Beautiful”, nonostante sia originario di Foggia. Di significativi passi in avanti, da un anno a questa parte, come si apprende nell’articolo, ne ha fatti tantissimi, infatti è stato notato da un impresario che lavora per la NBC che ne ha apprezzato il modo di cantare e l’immagine “internazionale” e da questa conoscenza gli si sono dischiuse tante porte, dandogli modo di esibirsi in “clubs” prestigiosi di Los Angeles, consentendogli addirittura di duettare con il mitico Tom Jones e incontrare gente come Stevie Wonder e Slash dei “Guns N’Roses”. Come egli stesso racconta, il suo obiettivo è di mettere a punto un “sound” diverso è trovare uno stile innovativo, valido sia per l’Italia che Oltreoceano, mentre il suo idolo rimane da sempre Elvis Presley e i suoi modelli inarrivabili Frank Sinatra, Dean Martin e Michael Bublè, allo stile canoro dei quali si è anche spesso ispirato.
Il suo unico rammarico, che esprime senza mezze frasi, è di essere stato etichettato come uno “spaccone pieno di sè” ad “Amici” e che tale fama, purtroppo, abbia varcato i confini della trasmissione, infatti dice “Non ho mai avuto un atteggiamento scontroso o presuntuoso con gli altri ragazzi della trasmissione … Credo che la critica e quella parte di pubblico che mi ha classificato così, si siano concentrati solo sulla mia sicurezza nel presentarmi in scena o davanti alle telecamere, senza considerare chi sono veramente. In realtà ho anche un lato timido … Sono un tipo alla mano, senza tanti grilli per la testa…. Ho sempre apprezzato le persone che camminano a testa alta, orgogliose di se stesse e del proprio lavoro …” e ancora “Il montaggio televisivo è un’arma a doppio taglio, perché non mostra tutto quello che succede, ma soltanto frammenti. Durante –Amici- abbiamo vissuto ventiquattro ore al giorno davanti alle telecamere, tuttavia sono stati estratti solo pochi minuti: è normale che l’idea che il pubblico si fa di una persona sia quantomeno incompleta …” Non è la prima volta che, da parte di tanti concorrenti del “talent” di Canale5, l’indice è puntato contro il montaggio, quella famigerata serie di operazioni di “tagli” e “riassemblaggi” che spesso penalizza taluni -estrapolando arbitrariamente frasi e atteggiamenti che magari avrebbero un loro senso se presentati nel contesto integrale in cui sono scaturiti e hanno avuto corso e invece ne acquisiscono tutt’altro se limitati a brevi sequenze-assaggio – mentre riesce a “salvare” altri, trasformandoli, sempre a seguito di rielaborazioni e ritocchi, in “umili”, “casti e puri”, “paladini dei valori tradizionali e della famiglia”, “meritevoli di successo grazie al corredo di inaudite sofferenze e privazioni affrontate” ecc., ora c’è anche il “rapper”, Moreno, fresco vincitore di “Amici”, che nello stesso numero di “Nuovo” asserisce di essere, a differenza di altri suoi colleghi “arrabbiati” che praticano lo stesso genere, “un bravo ragazzo” e soprattutto, udite, udite, aggiunge “Nel mio rap non amo dire troppe parolacce”, ne avrà dette, durante la lunga permanenza nella “scuola” della De Filippi? O piuttosto non ce le hanno volutamente fatte sentire? Beh…Tornando indietro nel tempo ed esattamente al 2008, edizione vinta dall’Amoroso e tenuto conto del processo di “rifinitura” e “ripulitura” praticato sulla salentina… il dubbio resta pressochè inestirpabile…
[Articolo a cura di Fede]