Day: giugno 12, 2013

Valerio Scanu sotto assedio dei fan a Roma


Per chi ancora si chiede che fine abbia fatto Valerio Scanu, incapace di darsi una risposta autonomamente…Eccolo Valerio Scanu, produttore di sé stesso a 23 anni, che ieri sera ha presentato alla Libreria  Notebook -Auditorium Parco della Musica a Roma il suo primo disco autoprodotto sotto etichetta discografica  NatyLoveYou, e, distribuito dalla Self. Il disco “Valerio Scanu live in Roma” che “racchiude” il suo Concerto di Natale del 17 dicembre scorso all’Auditorium, sta scalando la classifica  Itunes. Tantissimi i fan accorsi per incontrare il cantante che ha riservato loro una  “sorpresa” inaspettata:  l’apertura delle prevendite dei biglietti  del concerto di Natale edizione 2013 – Valerio Scanu It’s Christmas Day – sempre all’Auditorium Parco della Musica – Sala Sinopoli a Roma (15.12.3013).  Quindi, detto e fatto, quella che sembrava una mezza intenzione è diventata una realtà … Certo è che per questo giovane cantante, pieno di idee, iniziativa e talento, i sogni … non restano solo desideri! Valerio ripete quindi l’esperienza fortunata del concerto di Natale scorso, da cui è partito il suo rinnovamento artistico e umano e siamo sicuri che, adesso, sarà… un successo!

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Scanu

Biagio Antonacci “Vita da Palco” – Domenica 16 giugno 2013 su Canale5


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Domenica 16 giugno su Canale 5, ore 22,55 uno speciale dal titolo Biagio Antonacci – Vita da Palco – Un documentario esclusivo, girato il 21 e 22 gennaio al Forum di Assago, nel corso delle ultime due tappe della  fortunata tournèe invernale del cantante nei palasport, con 46 sold out in oltre 36 città italiane. Curiosità e testimonianze delle fasi che precedono un concerto:  backstage, sound check, pre-show, attimi di relax e di concentrazione, incontri e saluti con fan, amici e colleghi, per arrivare fino al camerino di Biagio, per poter   vivere l’atmosfera e l’attesa che precedono l’uscita dell’artista sul palco .

I telespettatori potranno conoscere e apprezzare meglio anche tutto il cast artistico che ha affiancato il cantante in tutta la sua tournèe, formato dagli artisti della società per eventi e spettacoli Dionysus Entertainment.

Si potranno ascoltare i più  grandi successi del cantautore, dagli esordi e diventati veri cult della musica italiana  a quelli tratti dall’ultimo album, di grande successo –“Sapessi dire no”.  Nel 2012 è stato per ben 12 settimane al primo posto in classifica FIMI. A febbraio il suo debutto discografico  negli USA e il il 27 e 28 maggio il debutto “live”  a New York con due concerti “sold out”.

Il centenario dell’ Arena di Verona: Ritorno agli antichi splendori.


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Lunedì 10 giugno 2013 l’”Arena” di Verona, inizialmente accesa di innumerevoli luci, o, per meglio dire, quasi illuminata a giorno, stracolma di pubblico, sicuramente, come sempre, proveniente anche dall’estero, si è preparata a ospitare un evento attesissimo, l’inaugurazione della stagione operistica, oltre che di innegabile valenza celebrativa, avendo essa ricevuto la sua consacrazione a “tempio della musica” esattamente 100 anni fa, nel 1913 e da allora, oltre ad aver visto avvicendarsi e sfilare i più stimati nomi della lirica e della musica, un tempo prevalentemente classica, nazionali ed internazionali, è diventata, per così dire, uno dei “fiori all’occhiello” in grado di rappresentarci onorevolmente nel mondo. E in tale cornice magica e prestigiosa, ieri, si sono dati il cambio artisti di primissimo piano, dando vita ad esibizioni singole e corali di altissimo livello, fra cui l’aria toccante e nostalgica “E lucevan le stelle” dalla “Tosca” di Puccini e la potente “Vincerò” da “Turandot”, rese dal tenore Andrea Bocelli con voce limpida e dalle sfumature inalteratamente giovanili e il mirabile duetto, nella datata romanza “Non ti scordar di me”, che ha visto impegnati quel “monumento della scena” -meglio noto come uno dei “three tenors” (ndr Pavarotti-Domingo-Carreras) di fama interplanetaria che hanno dato dimostrazione della loro sorprendente vocalità, riuniti in trio, in molteplici occasioni- che è Placido Domingo, e il citato artista toscano, con cui hanno omaggiato l’indimenticabile amico comune scomparso Luciano Pavarotti, applauditi, fra il pubblico, dalla sua giovane vedova, Nicoletta Mantovani Pavarotti.

E ancora, sul palco sono apparsi un mobilissimo e vivacissimo (l’aggettivazione in “–issimo”, dopo aver ascoltato, nell’opera, tanti “Bravo bravissimo, presto prestissimo” ecc. è pressoché un riflesso condizionato) baritono che ha fatto rivivere un “Barbiere di Siviglia” divertente e dalla lingua sciolta proprio come lo si immagina e una “Madama Butterfly” interpretata da una cantante ispanica che nel ruolo dell’eroina pucciniana ha saputo essere intensamente emozionante nel tratteggiarne lo struggente amore illusorio e senza speranza, carico di vane aspettative, senza mai essere tentata da scivolamenti sul versante lacrimevole e lamentoso.

Rutilante e multicolore lo spettacolo collettivo, che ha impegnato, pare, ben duecento figuranti, della piazza, che, in “Carmen”, accoglie il “toreador” Escamillo e poi le coreografie imponenti per la marcia trionfale di “Aida” e le danze dei gaudenti che intonano, con il calice levato, il famosissimo “Libiamo” da “Traviata”. Ma la tradizione è stata anche sapientemente mescolata con l’innovazione, la modernità e l’aggancio a tragiche pagine di storia di un passato non remoto non completamente rimosse dalla memoria di molti, infatti non poteva non colpire la scenografia di “Nabucco”, dove l’immancabile “Va Pensiero” è stato sussurrato da un popolo ebraico in stato di schiavitù impossibilitato a oltrepassare lo sbarramento di “cavalli di Frisia” e reticolati di filo spinato che si riportavano a forme di detenzione in stato di prigionia ben più dure e senza scampo di quelle dell’Egitto antico.

La serata è stata presentata da Antonellina Clerici, con il busto strizzatissimo nel corpetto del suo abito lungo rosa da cui debordava, con tanto di “carne tremula” ai lati, i casi sono due, se vuole riuscire a “entrare” in questi abiti: o si iscrive alla svelta presso un centro “Figurella” o si fa scucire tutte le “pinces” dalla sarta e si allenta la “guepière”, altre soluzioni non ci sono.

In conclusione, l’inno di Mameli, intonato da Bocelli, con partecipazione del pubblico all’unisono. L’ “Arena”, finalmente, ieri sera, è stata restituita alla cultura, all’arte, all’universalità, dopo che in tempi recenti si era temuto potesse inesorabilmente declinare, vista la sempre più frequente concessione ad ospitare sullo stesso palcoscenico e nell’ambito delle stesse manifestazioni, personaggi di mediocre spessore artistico, per lo più di estrazione televisiva, accanto a “big” che invece ne hanno fatto la storia e hanno contribuito a darle lustro e fama generalizzati. Cinque milioni di telespettatori all’ascolto sono un risultato più che confortante, che sta ad indicare che la trasmissione non è stata seguita solo da un ristretto numero di melomani e appassionati e che l’opera, il “bel canto” e la musica in genere godono tuttora, fortunatamente, di un ottimo stato di salute.

[Articolo a cura di Fede]