Nelle nostre città è ormai epoca di “ribassi”, le vetrine dei negozi cominciano a essere tappezzate da striscioni di carta su cui sono indicate percentuali molto variabili, ma con un unico comune denominatore: lo sconto selvaggio. A quanto ci è dato constatare, ma è un fenomeno riscontrabile da anni, anche le televisioni durante il periodo estivo si adeguano al “deprezzamento” del prodotto, mandando in onda veramente “di tutto, di più” e non azzeccandone una giusta, eppure non sarebbe difficile intuire cosa gradirebbe il pubblico durante la bella stagione, essenzialmente serate a carattere musicale, il lancio di canzoni in grado di trasformarsi in “hit” da ballare poi nelle feste in spiaggia organizzate negli stabilimenti balneari o in discoteca, ma anche da riascoltare alla radio e il tutto condito con un po’ di spensieratezza, di brio, di leggerezza, di movimento e, perché no, il gusto della novità e dell’inedito, nessuno chiede, in verità, “la luna”.
E invece cosa si ritrova?spettacoli “fatti in serie” che si ispirano al medesimo copione e agli stessi ingredienti “fissi” e immutabili, con impiego “a profusione” di personaggi “rispolverati” lì per lì come “tappabuchi”, attingendo, e il parallelo con l’argomento di apertura non è affatto fuori luogo, alla schiera di gente che, come “fondi di magazzino”, giace parcheggiata nel dimenticatoio in cui l’hanno relegata le reti televisive da chissà quanto tempo. Ne fanno parte cantanti oltre l’età pensionabile invitati a riproporre, sull’onda del “revival” e dell’”operazione nostalgia”, per la centomilionesima volta, successi che sanno di “ammuffito” e “stantio” targati “Castrocaro” “Settevoci” o “Un disco per l’estate” anni ’60, con vistosissimo affaticamento vocale, interpreti decisamente più giovani e non privi di vigore o tenuta dell’intonazione, purtroppo non in grado di “sfondare” o di gran richiamo, è il caso della figlia di uno dei “re” della canzone anni ’50, specializzata in un repertorio melodico ormai tramontato, la legge dell’ereditarietà l’ha premiata nella notevole estensione di voce, ma non le ha regalato la popolarità e i primati di vendite del genitore, non manca mai all’appello laddove c’è un programma “in saldo” con “audience” depressa e per finire aggiungiamo presentatori e cabarettisti di cui nessuno si sogna per la maggior parte dell’anno e che improvvisamente vengono estratti dal cilindro come per magia e il quadro della situazione è completo. E’questo quello che merita la maggior parte degli Italiani che, a voler dare retta alle statistiche, quest’estate, non si potrà concedere nemmeno una modesta vacanza, foss’anche ai Lidi di Comacchio? Come mai, invece, la televisione in vacanza ci va, anzi, “latita”, per ben tre mesi, da giugno a settembre? E il canone, particolare non trascurabile, in continuo aumento, non viene versato forse per un anno intero di programmazione televisiva, senza interruzioni intermedie?
In fondo non servirebbero nemmeno eccezionali doti di inventiva, per elaborare una formula vincente capace di “catturare” spettatori anche d’estate, le riserve di “materiale umano” non mancano, esistono cantanti con carriere da poco avviate che, oltre a possedere indiscutibili qualità di talento, ad aver registrato, nel tempo, vendite di tutto rispetto certificate e a poter confidare in un largo seguito di sostenitori immancabili ai loro concerti e in qualsiasi manifestazione li coinvolga, potrebbero rivelarsi una benedizione per gli indici di ascolto, qualche nome? Fra gli altri, Pierdavide Carone, Loredana Errore, Nina Zilli e Valerio Scanu, che oltre all’attività musicale sta rivelando insospettabili facoltà di intrattenitore, tanto da essere stato promosso recentemente “imitatore ufficiale” di Belen Rodriguez, che l’ha presa sullo scherzo e per questo motivo subito “provinato” per la prossima edizione del programma presentato da Carlo Conti “Tale e quale show”, in cui sicuramente riuscirebbe a dispiegare il suo lato più giocoso e irriverente e simpatico sconosciuto ai più.
Sarebbe proprio la “ventata di freschezza” che ci vuole per spazzare via d’un fiato i ristagni di tedio che si accumulano svogliati e sonnolenti nelle nostre serate estive “Che noia?che barba?” (tanto per dirla “alla Mondaini”) finora è stato così, cambiare è possibile, le risorse, dopotutto, ci sono, basta averne la volontà, ma questa come si suol dire è “un’altra storia”.
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[Articolo a cura di Fede]