Che cosa ci farà mai Pupo in versione “balneare” (intendesi rigorosamente in castigatissima “t-shirt” coprente, del tutto bandito qualsiasi audace tributo allo stile “mutandato” e “iperfisicato” alla Stefano De Martino o Filippo Magnini fronte-mare) sulla copertina del più recente numero di “Telesette” (n. 29 14-20 luglio 2013), munito di maschera, racchette da ping pong, secchiello, paletta e con un retino da pesca impugnato saldamente in mano? Lo racconta lui stesso nell’intervista che ha rilasciato al settimanale, si lancerà anche lui, come turbe di colleghi che l’hanno preceduto, con esiti più o meno esaltanti, nell’avventura di “pescare talenti”, confidando nel successo dell’impresa e nella convinzione di poter imprimere un tocco personale fantasioso e originale a un genere di trasmissione ormai “logorata dall’uso”.
“… Stavolta sono a mille …” dice “Vorrei riportare la 56esima edizione del Festival di Castrocaro ai fasti di un tempo. Mi sono accollato questa piacevole patata bollente e sto già pensando a tutto quello che vorrò fare. Cercherò di catturare, attraverso il racconto e della buona musica, quel tipo di pubblico che ha il diritto di vedere qualcosa di bello in tv anche nelle calde sere d’estate …” (che sia al corrente delle nostre accorate invocazioni generate da “Telesquallor”?).
Pare che i partecipanti alle audizioni, che si sono svolte in tutta Italia, siano stati all’incirca 500, al termine delle quali si è arrivati a una rosa ristretta di persone, che si misureranno sul palcoscenico il 16,17 e 18 luglio, che vedremo nella seconda serata di Raiuno e il 19, in prima serata, andrà in onda la finale.
Il conduttore aretino esalta l’importanza della manifestazione “Non dimentichiamo che fino alla metà degli anni ’70 Castrocaro era il trampolino di lancio verso Sanremo” e si dichiara sostenitore acceso dei “talent”, grazie ai quali la musica in televisione è rinata a nuova vita “Credo siano dei veicoli straordinari per le nuove generazioni. Magari ci fossero stati quando ho cominciato io! All’epoca avevamo i concorsi per voci nuove ma senza la cassa di risonanza di oggi. Il vero problema, casomai, sono gli autori”, infatti a suo avviso “Dovrebbero fare un talent anche per cercare parolieri”, il motivo? Squillino le trombe, rullino i tamburi e la fanfara è pronta? Per quanto riguarda le (udite!udite!) “voci straordinarie” (ma cos’è uno scherzo?) di Emma e della Amoroso (e chi se no?), Ghinazzi conclude “i testi delle loro canzoni non mi piacciono per niente, non sono all’altezza delle loro capacità …”.
Difficile credere, caro Pupo, che tu aderisca pienamente e intimamente ai tuoi detti, fondamentalmente perché fai musica da sempre e di voci dovresti intendertene, barare non ti riesce bene, ma a questo punto entrano in campo altre considerazioni, certo non ci può sempre accontentare di fare il presentatore o il giudice in competizioni canore come “Ciak si canta” o “Ti lascio una canzone”, se ti sei guardato intorno c’è di meglio, infatti esistono anche “talent” che fanno, sull’unghia, cinque milioni secchi di telespettatori a settimana e talvolta anche più.
E qui ti volevamo! Se è vero, come dici tu stesso, che Castrocaro era il lasciapassare per approdare a Sanremo, le due “eccelse” possono ugualmente costituire un facile tramite per accorciare in fretta le distanze con Maria e assicurarsi in men che non si dica un bel “panchetto” alla sua “corte”, non ci incanti, nessuno “scodinzola” per niente, di questi tempi e non mi sto riferendo alla razza canina…
[Articolo a cura di Fede]