Eh, sì, l’ha detto, Emma Marrone stavolta non scherza, ritiene che “la misura sia colma” e si proclama risoluta a voler andare fino in fondo, minacciando che ci sarà sicuramente qualcuno che si farà male, molto male tra le file dei frequentatori di questo “social network”.
E’ quanto si apprende dalle pagine del quotidiano “Libero” (14/07/2013), che riferisce di un episodio di “persecuzione” a mezzo “Twitter”, prolungato nel tempo, di cui la cantante è stata oggetto, da parte di una ragazza (ndr ne ometto le generalità) con iniziale del nome A, responsabile di aver esercitato contro di lei una forma di “stalking” continua, indirizzandole gran numero di messaggi (ben 17) in cui ha seguitato ad avanzare esplicite insinuazioni sulla sua dubbia eterosessualità, sostenendo che il suo ultimo fidanzato in ordine di tempo, Marco Bocci, sarebbe “utilizzato solo come copertura” e ancora, più confidenzialmente: “Lo sai che farà (ndr Bocci) la stessa cosa che ha fatto Stefano?se ne accorgerà della tua preferenza per le donne”; la Marrone, dopo aver “incassato” in silenzio alcuni “tweet”, improvvisamente è partita al contrattacco e ha replicato “E tu lo sai che il mio profilo è sotto controllo?…. adesso mi diverto io”.
Certo se di “violazione” si è trattata ai danni di Emma, è stata del sacrosanto diritto individuale alla tutela dei propri orientamenti sessuali, ma al di là di questo, in qualche misura, lei stessa non è immune da critiche, infatti non ha saputo salvaguardare la sua “privacy”, ossia la propria sfera privata, da possibili violazioni e intrusioni esterne, commettendo la leggerezza imperdonabile di farsi “sorprendere” dai paparazzi, che notoriamente la tampinano ovunque e certo non può fingere di ignorarlo, in una località modaiola della costa iberica, per di più in luogo aperto, quindi alla mercè di chiunque, anche, volendo, dello scatto del passante con cellulare, mentre un’amica che si vede spesso al suo fianco le baciava una spalla, un gesto, tuttavia, le cui implicazioni e la cui chiave di lettura possono non essere a senso unico, fatto si è che la risonanza su riviste e “blogs”, inutile dirlo, è stata immediata e naturalmente non poteva mancare chi ci ha “ricamato” sopra, con tanto di interpretazioni volutamente allusive e maliziose, da qui infine il trasferimento su Twitter del succoso pettegolezzo, con tutto il “bailamme” che ne è nato.
Ma ancora una volta, in soccorso della cantante salentina si è mobilitata quella parte di mondo mediatico collegata con le “stanze del potere” che ha sempre avuto per lei l’occhio di riguardo che generalmente si deve ai personaggi, in qualche modo, “cari al regime” e quindi intoccabili ed ecco che a sposarne senza esitazioni la causa si leva la testata giornalistica già citata in apertura, che apre con un titolo addirittura da barzelletta “L’eleganza di Emma Marrone: signora anche con chi la diffama” e via, oltre all’episodio dei “tweet” di cui sopra, a raccontare le malefatte perpetrate a suo danno, sempre in relazione alle sue presunte predisposizioni sessuali, da Sara Tommasi e Valerio Pino (ndr ex-ballerino di “Amici”) da lei sopportate in silenzio, si dice, con buon senso, imperturbabilità, cristiana rassegnazione di fronte alla povertà di spirito altrui e ammirevole superiorità, un “modello di esemplarità”, insomma.
E com’è, invece, che quando due suoi colleghi, Marco Carta e Valerio Scanu sono stati pizzicati dai flash, il primo in costume da bagno, con i pettorali scolpiti, in una ritrovata forma fisica che ha voluto mostrare orgogliosamente ai “fans” e il secondo in un centro commerciale intento semplicemente a fare “shopping” con amico nonche, fra l’altr, componente del suo staff, ma in nessun atteggiamento inequivocabilmente “compromettente” che li coinvolgesse, sui giornali, “blogs”, sul Web, su Twitter, le belve ebbre di sangue li hanno dilaniati, facendoli bersaglio di espressioni immonde, senza che nessuno si scomodasse a spendere una sola parola in loro difesa? “Come si suol dire, c’è chi nasce figlio, figliastro, figlioccio e qualcuna … “figlioccia”.
[Articolo a cura di Fede]