Domani 2 novembre, appuntamento alle 16,15 con la puntata di Verissimo, il talk show di Canale5 condotto da Silvia Toffanin, tra gli ospisti Lory Del Santo, ancora una volta Alessia Marcuzzi in piena promozione della prossima edizione del Grande Fratello , conuna folta delegazione degli storici protagonisti delle edizioni precedenti del famoso reality show e le ex veline Giulia Calcaterra e Alessia Reato. Fra i video-contributi già programmati, è atteso un servizio sul rapporto con gli amici animali – che vedrà protagonisti Valerio Scanu, rivelazione di Amici8, vincitore del festival di Sanremo 2010 oggi produttore di sé stesso con la sua etichetta discografica la NatyLoveYou e recentemente “ Vblogger” di successo e Alessandra e Rosita Celentano – e una clip su Angela Semerano, ex cantante di Amici12.
UPDATE:
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Domani Valerio Scanu sarà ospite di Verissimo, su Canale 5 dalle ore 16.15. Confermata la sua presenza in studio.
“Avevo già avuto modo di farlo, e mi aveva colpito la sua eleganza, il suo modo aggraziato di cantare. L’eleganza è sinonimo di sottrazione: anche se hai la possibilità di arrivare a certe vette canore, lo puoi fare con parsimonia. Avevo voglia e bisogno di qualcuno che cantasse con me La sera dei miracoli, e ho pensato a lei. È arrivata, ha messo le cuffie e appena ha cominciato mi sono detta: “Avevo ragione”. L’ho voluta anche per un senso di continuità con il lavoro di Lucio”.
Chi parla è Fiorella Mannoia che ha voluto Alessandra Amoroso per cantare con lei La Sera dei Miracoli, brano contenenuto nel nuovo album di Fiorella Mannoia “ A Te”.
Ecco il video e il testo della canzone…
Testo Testo
È la sera dei miracoli
fai attenzione
qualcuno nei vicoli di Roma
con la bocca fa a pezzi una canzone.
È la sera dei cani che parlano tra di loro
della luna che sta per cadere
e la gente corre nelle piazze
per andare a vedere
questa sera così dolce
che si potrebbe bere
da passare in centomila in uno stadio
una sera così strana e profonda
che lo dice anche la radio
anzi la manda in onda
tanto nera da sporcare le lenzuola.
È l’ora dei miracoli che mi confonde
mi sembra di sentire
il rumore di una nave sulle onde.
Si muove la città con le piazze
e i giardini e la gente nei bar
galleggia e se ne va,
anche senza corrente camminerà
ma questa sera vola, le sue vele
sulle case sono mille lenzuola.
Ci sono anche i delinquenti
non bisogna avere paura
ma soltanto stare un poco attenti.
A due a due gli innamorati
sciolgono le vele come i pirati
e in mezzo a questo mare
cercherò di scoprire quale stella sei
perché mi perderei se dovessi capire
che stanotte non ci sei.
È la notte dei miracoli
fai attenzione
qualcuno nei vicoli di Roma
ha scritto una canzone.
Lontano una luce
diventa sempre più grande
nella notte che sta per finire
e la nave che fa ritorno,
per portarci a dormire.
Cara
Cosa ho davanti
non riesco più a parlare
dimmi cosa ti piace
non riesco a capire
dove vorresti andare
vuoi andare a dormire.
Quanti capelli che hai
non si riesce a contare
sposta la bottiglia
e lasciami guardare
se di tanti capelli
ci si può fidare.
Conosco un posto nel mio cuore
dove tira sempre il vento
per i tuoi pochi anni
e per i miei che sono cento.
Non c’è niente da capire
basta sedersi ed ascoltare
perché ho scritto una canzone
per ogni pentimento
e debbo stare attento
a non cadere nel vino
o finir dentro ai tuoi occhi
se mi vieni più vicino.
La notte ha il suo profumo
e puoi cascarci dentro
che non ti vede nessuno
ma per uno come me poveretto
che voleva prenderti per mano
e cascare dentro un letto
che pena, che nostalgia
non guardarti negli occhi
e dirti un’altra bugia.
Almeno
non ti avessi incontrato
io che qui sto morendo
e tu che mangi il gelato.
Tu corri dietro al vento
e sembri una farfalla
e con quanto sentimento
ti blocchi
e guardi la mia spalla.
Se hai paura a andar lontano
puoi volarmi nella mano
ma so già cosa pensi
tu vorresti partire
come se andare
lontano fosse uguale a morire
e non c’è niente di strano
ma non posso venire.
Così come la farfalla
ti sei alzata per scappare
ma ricorda che a quel muro
ti avrei potuta inchiodare
se non fossi uscito fuori
per provare anch’io a volare.
E la notte cominciava
a gelare la mia pelle
una notte madre che cercava
di contare le sue stelle.
Io li sotto ero uno sputo
e ho detto “olé sono perduto”.
La notte sta morendo
ed è cretino cercare
di fermare le lacrime ridendo
ma per uno come me,
l’ho già detto,
che voleva prenderti per mano
e volare sopra un tetto
lontano, si ferma un treno
ma che bella mattina
il cielo è sereno.
Buonanotte
anima mia
adesso spengo la luce
e così sia.
Una sola curiosità… dove è finito il timbro caratteristico dell’Amoroso?