Day: gennaio 15, 2014

NUOVI “TEEN IDOLS”: IL “FENOMENO” VIOLETTA.


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Violetta”, la “telenovela” argentina giunta ormai alla sua, annunciata, terza serie, prodotta da “Disney Channel”, si sta rivelando un fenomeno mediatico con numeri da record, in continuo “crescendo”, che sta spopolando in mezzo mondo, in virtù della sua distribuzione internazionale, con ascolti enormi, tre album discografici, a essa legati, da quadruplo disco di platino in patria, una candidatura ai “Kids’choice Awards” e una lunga lista di premi, inoltre su You Tube ha raggiunto più di cinque milioni di visualizzazioni, mentre ne ha cinquanta sul sito ufficiale. In Italia, su “Rai Gulp”, uno dei canali dove va in onda, è tra i programmi più seguiti della rete (fonte: Wikipedia).

La trama fa pensare al tipico prodotto adolescenzial-sentimentale ed è incentrata sulle vicende di una ragazzina talentuosa, Violetta, per l’appunto, che frequenta un’accademia artistica, lo “Studio 21”, dove si studiano ballo e canto –e qui il rimando va istintivamente alla scuola di “Amici”-, attorno alla quale ruotano la sua vita e quella degli altri personaggi, con prevedibili colpi di scena, amicizie, discordie, rivalità, flirt; scarsi, per non dire inesistenti, i punti di contatto con i filmetti seriali giovanilistici “made in USA”, fin troppo spesso un condensato di “droga, sesso e rock and roll”,  lussuose “cabriolet” e perché no, surfisti dall’aspetto scultoreo, diversamente, come rileva “Panorama” (26/06/2013), “Violetta” è “Una –fiction- sana, che trasmette valori positivi”.

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Regina incontrastata della “soap” è Martina Stoessel, 16 anni dichiarati (c’è chi sostiene di più), o, per meglio dire, semplicemente “Violetta”, come la chiama il suo esercito di “fans”, ribattezzati “V-lovers”, in prevalenza compresi nel “target” 6-15 anni (oltre è già tempo di “One Direction” e Justin Bieber). L’abbiamo vista “in azione” su Rai1, in occasione del programma “L’anno che verrà”, condotto da Carlo Conti, che ci ha fatto superare il guado fra 2013 e 2014, dove è stata sul punto di riuscire a surclassare, con il suo argento vivo, la sua  incredibile disinvoltura, considerata l’età acerba e la sua carica travolgente, persino navigati “big” della musica nostrana come Umberto Tozzi, Alex Britti, Marco Masini, qualche ex-concorrente del fortunato “Tale e quale show”, nonchè gli “amiciani” Ottavio, Antonino, Greta e Verdiana, sia come sia, alla fine, il palcoscenico del Forum Sport Center di Courmayeur se l’è aggiudicato lei e anche gli applausi fragorosi della platea. Non si deve pensare, tuttavia, che la sua carriera sia costruita sull’improvvisazione, la sua biografia parla di una solida formazione che abbraccia lo studio del pianoforte, il canto e la danza. Fra i suoi più grandi successi, i brani “En mi mundo”, “Juntos somos mas” e “Te creo”, qualche problema di comprensibilità del testo, all’estero, in mancanza di traduttore “online” a portata di mano, potrebbe sorgere, non è grave, si sappia che, in linea generale, si oscilla dal motivetto ballabile, in cui si proclama con veemenza il proprio ardente desiderio di trionfare in campo musicale, alla sdolcinata canzoncina-confetto con dedica all’amato di parole trasognate come “Ahora sé qua la tierra es el cielo”, l’ideale per scolarette ai primi batticuori. E Martina, fin troppo spesso identificata con Violetta è proprio così?Su “Nuovo” (N. 2 16/01/2014) viene definita, forse esagerando, una precoce “Lolita del piccolo schermo” e si svelano le sue ansie, dovute al prematuro ingresso nel mondo degli adulti dovuto all’improvvisa fama, le sue difficoltà a seguire un percorso scolastico regolare e le non accentuate somiglianze con il personaggio, a parte la passione per la musica e gli stessi valori nella vita “Siamo diverse nello stile: io sono più –rock- di lei, amo i tacchi alti, le zeppe e i tatuaggi”, lo abbiamo notato a Capodanno, inspiegabile come potesse zampettare di qua e di là tanto agilmente issata su costrittivi “tronchetti” più o meno tacco dodici.

In occasione di una delle tappe di inizio gennaio, al Mediolanum Forum di Milano, dello spettacolare “show” che porterà in alcune città italiane, Francesco Gilioli, di “Repubblica Tv”, in un video, ha registrato le impressioni di alcune delle “fans” più piccole di Violetta, nel bel mezzo di una folla eccitata, chiedendo loro cosa trovassero di così “speciale” in lei e loro, con vocetta tremante, gli hanno risposto “E’un amore!” ed “Emozionante”, qualche mamma, in veste di accompagnatrice, ben più concreta, ha invece avuto da ridire sul costo eccessivamente salato dell’operazione “accontenta-pargolo”.

Sì, perché “Violetta” è innanzitutto un “business”, capace di realizzare un fatturato ragguardevole in molti settori ed è anche un “simbolo” di sicura presa che permette di commercializzare con estrema facilità i prodotti più disparati che si ispirano alla serie tv, dai “gadget” e “poster”, ai giochi, ai dvd, agli album delle eterne figurine Panini, ai libri, fino alla rivista ufficiale, intitolata proprio “Violetta”, 400.000 copie mensili e chissà cos’altro riusciranno ad inventarsi, mai porsi dei limiti.

Queste, dopo Milano e Roma, le rimanenti date del “tour” di Violetta:

Napoli – Palapartenope 21-22-23/01/2014

Catania – Palacatania 25/01/2014

Padova –PalaFabris- 28/01/2014

Firenze – Mandelaforum – 31/01 e 01/02/2014

Torino – Palaolimpico 02/02/2014.

[Articolo a cura di Fede]

Tuppi: sabato 25 gennaio, presentazione ufficiale dell’album Greatesthitz al Lian Club di Roma


Doppia tappa capitolina per Tuppi che venerdì 24 sarà al Brancaleone in via Levanna 11, ospite di “Caffè scorretto” di Radio Popolare.

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Nella serata successiva, sabato 25 Gennaio, il rapper superfunk dal talento versatile presenterà in anteprima nazionale l’album Greatesthitz  sul palco del Lian Club, locale ormeggiato e fluttuante sotto Ponte Cavour a Lungotevere dei Mellini, 7.
Prodotto e distribuito da Goodfellas l
’album racchiude dieci anni di carriera, rime taglienti come rasoi e sonorità segnate da un’indole ironica che si muovono su tematiche sempre moderne.

Dopo aver composto le musiche per lo spettacolo itinerante “Vocinel Deserto”, siglato la colonna sonora della tappa di “Ferite a Morte”al Teatro Petruzzelli, calcato il piccolo schermo accanto a Serena Dandini ed il palco con Paolo Belli, Tuppi prosegue sulla scena con l’album Greatesthitz, un concentrato multivitaminico di suoni “antichi” e temi moderni, lungo una carriera.
Quattordici brani inediti che fotografano il percorso del poliedrico artista nelle sue mirabolanti e spesso inaspettate evoluzioni e che dimostrano come il suo slancio sia rimasto immutato nel tempo.

Quando un dj di pura scuola hip hop incontra la melodia italiana, il risultato è un disco scoppiettante e colorato, capace di miscelare narrazione cantata e rappata, strutture ritmiche antitetiche dove la manipolazione del suono regala espressione ed essenzialità lontano dalla tentazione di sterili virtuosismi. Tuppi usa il microfono per rappare e cantare, le mani per scratchare e dirigere una band di suonatori di ottoni, funambolici rappers e malati di musica, pronti a lasciare tutto per seguire il flow.
Le sue canzoni sono la risposta caustica a questi tempi di incertezze esistenziali e politici impresentabili. Sono la sintesi di parole che fanno rima con precarietà, Italia, funk, tasse, casse, joint, buste, sbarroni, sviste e Berlusconi. A dispetto di questa dimensione meditata, dove a contare è solo la scrittura e la forza espressiva, il lavoro di Tuppi  è cool, un’architettura di divertimento scanzonato ed ironico che punta all’irriverenza.

Dalle strade al mainstream, con un piede sull’asfalto e l’altro sui sofa negli studi vellutati della tv, la vita di un dj hip hop non potrà mai essere scontata e lineare, inquadrabile in categorie utili a scaffali di negozi.
Greatesthitz è la voce di un b.boy degli anni Novanta, partito dagli angoli bui di Bari affollati da hip hoppers, e arrivato a ‘Viva Radio 2’ dal monumentale Fiorello, che rivendica il sacrosanto diritto al party.
È la raccolta rap e riccioluta dell’intrattenitore con la bocca al microfono, una mano sul piatto e l’altra sul cuore, che canta commosso l’inno internazionale del funk.

L’uscita del disco sarà accompagnata dal primo singolo “VOCE DEL VERBO PRECARIO”: essere precario è una scelta di vita.
In rotazione in tutte le radio.