INTERVISTA A PAOLO MACAGNINO dopo Amici …”manterrò la popolarità lavorando e producendo il più possibile” ma per il successo “oltre avere una propria personalità artistica, serve anche una grande spinta e molte conoscenze…


Il talent show di Amici di Maria De Filippi è una fucina di talenti per eccellenza. Si è appena conclusa la tredicesima edizione con la vittoria di Deborah Iurato sui Dear Jack favoriti dai pronostici e comunque premiati dalla critica, ma altri giovani talenti  si sono imposti all’attenzione del pubblico per talento e originalità, tra questi, Paolo Macagnino, 23enne, pugliese, il riccioluto dalla presenza scenica “navigata” in grado di cantare brani dei Muse e dei Queen in maniera originale e dignitosa.  Il 20 maggio 2014 è uscito il suo primo disco Universi Paralleli, su etichetta Believe Digital, prodotto da Ornella Vanoni, contiene sette brani ed è stato anticipato dal singolo Madame Butterfly .

Music Stara’s Blog ha realizzato per i tanti ammiratori di Paolo Macagnino questa  intervista  sorprendentemente  “matura” nei contenuti delle risposte del giovane artista.

 

Ciao Paolo, come nasce la tua passione per il canto e quali sono i modelli di riferimento da cui trai ispirazione per la tua musica?

le radici della mia passione musicale sono molto profonde, nascono quando avevo 15 anni, quando dopo un periodo in cui suonavo e cantavo in chiesa, ho iniziato ad avere la mia band rock “NOYSE” e con questa ho girato le piazze e i pub del Sud Italia per ben quattro anni… riarrangiando il repertorio classico rock  dei miei grandi idoli ispiratori come i Nirvana, Queen,  U2, Muse,  Beatles, Coldplay, Led Zeppelin …..da loro mi sono ispirato per dare vita a quella contaminazione musicale che si respira nell’album “Universi Paralleli” ….successivamente per motivi logistici legati all’università, la band si è sciolta e io continuando a lavorare da solo sono stato musicalmente scoperto dal mio attuale produttore artistico che ha bussato alla porta del mio locale dove io provavo ogni giorno e da li abbiamo iniziato questa favolosa collaborazione musicale, artistica e lavorativa che porteremo avanti e che  sta dando degli ottimi risultati e dei gustosi frutti.

Cosa ti ha spinto verso un talent show come Amici di Maria De Filippi? Non hai valutato la possibilità di uscirne in qualche modo etichettato?

Certo ,ho valutato tutti quelli che potevano essere i pro e i contro di una partecipazione ad un talent show …..nei bilanci preventivi mentali tutto ovviamente dipendeva anche da come e dove eventualmente sarei arrivato nel corso di tutto il talent… terminati alcune valutazioni, decisi che valeva davvero la pena tentare i provini… oggi il mondo della musica italiana è completamente manipolato e influenzato dai i piu’ grossi talent show televisivi in Italia ribaltando completamente il meccanismo precedente e alcune volte andando ad oscurare quello che è il principio della meritocrazia…In definitiva cio’ che mi ha spinto a partecipare ai provini è stato  il sentire un certo sentimento di sfida e di scommessa nel vedere se la commissione di Amici avrebbe accettato il mio essere artista nonostante la mia palese diversità e originalità rispetto al classico cantante di Amici

Cosa hai ereditato da questa esperienza e qual’è il ricordo più bello che conservi?

Questa esperienza televisiva mi ha ovviamente lasciato tanti ricordi ed un grande baglio culturale di esperienza;

un’esperienza che forma tanto in quanto quello che impari li in 7 mesi al di fuori l’avresti imparato in anni ed anni… li è tutto è un discorso molto concentrato dal punto di vista tempistico e quindi ti formi  sia caratterialmente che al livello performante-lavorativo in quanto si canta dalla mattina alla sera …. ho acquisito tanta esperienza, capisci davvero quello che è il mondo della musica, impari tante nozioni tecniche televisive, conosci tanti personaggi importanti del panorama musicale italiano.

Il ricordo piu’ bello? cantare per la prima  volta nello studio del serale con il brano “WHO WANTS TO LIVE FOREVER”

La vittoria di Deborah Iurato  sui Dear Jack dati fino all’ultimo come potenziali vincitori ti ha colto di sorpresa  o te l’aspettavi?

Non me l’aspettavo … quindi sono molto contento che abbia vinto il talento e l’umiltà

Secondo te cosa serve per avere successo?

Bè sicuramente serve molta tenacia, testardaggine, avere un proprio stile, essere originali, crederci fino in fondo, essere molto positivi, lavorare sempre ogni giorno, rimanere con i piedi per terra avere una propria personalità artistica, ma serve anche una grande spinta e molte conoscenze

Il tuo modo di stare sul palco è stato piuttosto  criticato ad Amici perchè considerato “costruito” eppure la tua presenza scenica ha colpito favorevolmente una icona della musica italiana come Ornella Vanoni che ha deciso di produrre interamente il tuo disco “Universi Paralleli”, questo fatto ti ha fatto sentire ripagato dalle critiche?

Non si puo’ piacere a tutti e inoltre quelle poche critiche che ho avuto le ho accettate senza problemi perché esprimono delle opinioni e in quanto tali io le rispetto

Tutti sanno che, palesemente, nella storia dell’arte in generale, a chi è diverso dalla massa occorre del tempo fisiologico e psicologico prima che venga accettato nel suo stile artistico innovativo e riconosciuto come tale.

Sentirmi dire quelle belle parole da parte di Ornella Vanoni quelle belle frasi mi riempe di gioia, mi dà ovviamente tanto coraggio per andare avanti ed è una grande soddisfazione personale …..sono davvero contento di lavorare con lei e ovviamente la ringrazio pubblicamente

Avere qualcuno che ha scommesso su di me sin dall’inizio e quindi che ha puntato sul progetto è stato un grande aiuto sia da un punto di vista psicologico che da un punto di vista tattico-commerciale perchè ovviamente uscire con l’album il 20 di maggio 2014 poche settimane dopo la mia uscita dal serale è stata sicuramente una grande mossa commerciale e discografica, siamo riusciti a fare tutto in poco tempo ovviamente con grandi sacrifici lavorativi abbiamo registrato e lavorato giorno e notte, alla fine ce l’abbiamo fatta con un risultato musicale unico in Italia

Universi Paralleli, il tuo disco nasce come progetto autorale e “apre” al rap  quale messaggio contiene e a cosa mira?

Nei miei universi paralleli c’è ovviamente me stesso e tutta la voglia emergere e di conquistare il mio posto nel mercato musicale italiano nell’album universi paralleli c’è la  fotografia della mia anima artistica e musicale come se fosse un’istantanea di quello sono io oggi e di quello che intendo io quando parlo di creare Musica e non robetta Pop. nell’album c’è anche diciamo la mia grande voglia di sperimentare nuovi sound e nuove melodie non canonicamente italiane ma bensì con un sguardo ed un respiro esterofilo. Le canzoni hanno da un punto di vista sia melodico che sinfonico delle caratteristiche che riguardano il pop internazionale e non quello prettamente pop.

Quest’ album, scritto a 4 mani con il mio storico produttore artistico Gabriele Semeraro, contiene sette tracce o meglio sette universi paralleli in quanto ogni brano ha una sua propria carta d’identità al livello di sound, tema trattato e metrica del testo.

L’unico tratto comune tra le varie sette tracce è sicuramente la mia voce con il suo timbro.

i temi sono :

quello dell’amore ( “NON ANDARE VIA”, “SEMPRE”) ;

quello del coraggio sicuramente necessario si affrontano le difficoltà di ogni giorno ( “SOPRA LE NUVOLE” ) ;

quello del cambiamento che viene presentato nel primo brano “UNIVERSI PARALLELI” dove io vado ad incontrare il mondo artistico scoperto durante la Scuola di Amici e in cui questo stesso mondo come un universo parallelo ha dovuto farmi cambiare molte abitudini, molte relazioni e quindi anche interrompere dei rapporti affettivi molto importanti che avevo nelle mani;

quello della guerra in Medio Oriente in “TI DONO LA VITA” , nel quale brano immagino che il popolo ,oppresso da un potere politico di radice dittatoriale, finalmente trova la forza e il coraggio nell’unione per rivoluzionare e cambiare il loro destino, portandolo verso prospettive di vita molto migliori.

Quello dell’affetto per un caro che non c’è piu’ nel brano           “LA VOCE DELLE STELLE”

Quello erotico in “ MADAMA BUTTERFLY”

Io e il mio team abbiamo avuto anche il grande prestigio di fare quello che volevamo in quanto non c’è stato imposto nessun brano commerciale, come in molti casi di artisti emergenti.

Con la grande crisi discografica che abbiamo da diversi anni a questa parte in Italia, avere la possibilità di poter fare musicalmente quello che si vuole è sicuramente una grande fortuna e questa libertà artistica ,che tutti ci invidiano, ci ha permesso di esprimere noi stessi e di farci apprezzare per quello che siamo.

Come pensi di mantenere sulla “cresta” l’onda di popolarità che ti ha “regalato” Amici?

Lavorando e producendo il piu’ possibile

Ci vuoi dire dei tuoi programmi imminenti e futuri?

nell’immediato futuro c’è la promozione dell’album in tutta Italia con firmacopie e mini-live

stiamo organizzando dei concerti nei club piu’ importanti e in vista del centro-sud Italia

stiamo lavorando per altri inediti per un probabile secondo album

ancora il mio sogno si deve realizzare….questo è un ottimo inizio certamente

continueremo a lavorare con pazienza sacrificio e la fame di andare avanti e raggiungere l’obbiettivo prefissato: gli stadi

Tre aggettivi che si adattano a Paolo Macagnino?

determinato, energico, rivoluzionario

 

Si ringraziano Paolo Macagnino  e il suo Ufficio Stampa per la gentile disponibilità.

 

7 comments

  1. ho seguito poco l’ultima edizione di Amici…ma Paolo me lo ricordo bene..mi ha colpito sia per la presenza scenica sia per la vocalita, il modo di cantare che trovo molto buono sia a livello tecnico sia a livello interpretativo…l’esperienza di Amici di tanti mesi sicuramente gli è servita per maturare ulteriormente in ogni senso…poi li hanno a disposizione ogni mezzo per poter studiare bene e fare uscire il meglio di se stessi…cosa che sarebbe proibitiva quando si studia privatamente a meno che non si frequentino sale di incisione o studi musicali idonei…l’intervista è molto esauriente, denota che Paolo è un ragazzo intelligente…poi il piazzamento in questi talent in genere non mi trova mai d’accordo con le commissioni..secondo me lui meritava di piu…ma si sa che il giudizio alla fine che conta è quello dei cosiddetti addetti ai lavori…l’artista se vale lo vedremo una volta uscito dal talent…perche in tanti ci provano, ma pochissimi rimangono…dopo un anno spariscono quasi tutti…e manco ci si ricorda chi fossero…auguro a Paolo di rimanere a lungo nel campo della musica..se lo merita perche è veramente bravo…roberto graziani

    1. @Roberto: ciao!è sempre un piacere confrontarsi con te. Mi ha altamente meravigliato che il ragazzo, come ha detto, si “ispiri” ai miti della “mia” generazione, non certo di quella dei ventenni, Led Zeppelin, U2, Queen, Nirvana … un motivo in più per andarmi ad ascoltare su YT i suoi singoli.

      1. ciao fede e grazie a starr…credo che la musica è bella proprio perche ci sono tante opinioni con le quali confrontarsi…ora è evidente che essendo un cantante classico io giudico una voce dalla sua impostazione tecnica che per me è basilare per poter cantare bene…poi il gusto ovviamente è personale ma ci sono dei dati oggettivi dei quali non si puo prescindere secondo me…come l’impostazione del canto “sul fiato”…chi impara questo tipo di tecnica puo cantare ogni tipo di repertorio senza fare nessuno sforzo…un abbraccio roby

      2. @Roberto: mi è capitato di leggere della respirazione “diaframmatica” oppure, in alternativa, “costale” che permettono ai cantanti di “dosare” il fiato, effettivamente se non seguissero delle tecniche particolari, non potrebbero reggere un concerto che può protrarsi per ore.

      3. si fede…tutto il suono deve essere sostenuto a livello diaframmatico e non di fibra altrimenti dopo 10 minuti siamo gia afoni…pero anche sta cosa non è automatica…c’è chi la esegue alla perfezione, chi fa piu fatica ed alla fine del concerto sta vocalmente stanco…se l’impostazione è giusta tu alla fine del concerto devi avere piu voce rispetto che all’inzio perche la voce come diciamo noi in gergo si è completamente “scaldata”…quando non fai fatica ad emmettere i suoni a nessuna altezza vuol dire che l’impostazione è giusta..un abbraccio roby

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