Grande successo per l’annunciato “concerto-evento” di Giorgia, unica data estiva in Lombardia del suo “Senza Paura Tour”, presso l’area dell’ex-galoppatoio di Villa Erba, già dimora di Luchino Visconti. Alle ore 19.30 finalmente sono stati aperti i cancelli che hanno consentito a una folla oceanica di persone, che si ingrossava a vista d’occhio, di avere accesso al prato dove erano sistemate molte file di sedili, sia con posti numerati che non, fra la platea e il palcoscenico, invece, era stato collocato un gazebo sovrastato da tendone destinato agli addetti al mixaggio, nessun disordine e molta disciplina fra il pubblico, che ha atteso pazientemente il turno per entrare e sedersi, eterogeneo per provenienza, locale, certo, ma anche di città e regioni vicine e stranieri della Svizzera Italiana, prevalentemente compreso nella fascia di età 30-50 (e passa), molte coppie e famiglie, meno rappresentati i ventenni.
E anche il meteo non ha giocato “tiri mancini”, il cielo è rimasto terso e l’aria tiepida, con un piacevole senso di frescura conferito dagli alti alberi secolari del parco, occasionalmente sorvolati da idrovolanti che per un singolare effetto ottico sembravano accarezzarne le cime. Ma la vera rivelazione (almeno nel mio caso) è stata Giorgia, che ha fatto la sua apparizione sul palco poco dopo le 21.00, “verve” da ragazzina, scattante, mobilissima, in miniabito nero con profili laterali dorati e alti tronchetti, è stata come una “sferzata di energia” dal principio alla fine e ha inchiodato tutti, completamente rapiti, con un “medley” dei brani più recenti e più datati, partendo da “La mia stanza”, poi la “hit” di sempre “Gocce di memoria”, concedendosi qualche pausa rilassante per scambiare confidenzialmente due parole con gli spettatori “Grazie molte per essere qui, lo dico sempre perché mi sembra giusto … dico questa frase perché non si deve mai dare niente per scontato … Se io sono qua è grazie alla Cooperativa Progetto Sociale (ndr è una onlus di Cantù che gestisce servizi alla persona, con attività sociali rivolte ai minori, disabili e anziani: https://mail.google.com/mail/?hl=it#inbox/1474ac1f3036fb0d) festeggiamo i 35 anni e divento portavoce loro”, ma ha catturato, improvvisando, anche le battute nell’aria, al volo, qualcuno le ha gridato “Bella” e lei, prontamente “Sò dù ore de trucco!” e subito via nuovamente con la musica, uno dopo l’altro “Vado via”, “Pregherò”, “Girasole”, la sua versione de “Il cielo in una stanza” (ndr di Gino Paoli), seguita da una puntata al “gazebo” di mixaggio “Ora vengo tra di voi, col tacco rovinerò un po’ il prato, ma si riprende …” e riattacco con “Come Thelma e Louise” e “Parlo con te”.
Sorprendono la duttilità e versatilità di Giorgia, capace di “mutare pelle”, passando dal “pop” al “rock” al “soul”, “jazz” e “blues” nel volgere di pochi minuti; Elton John si è così espresso su di lei “Una delle più belle voci del mondo” (ndr ha tre ottave e mezzo), sicuramente non è una voce in cui ci si imbatte tutti i giorni, “esce dal coro”, si distingue, agile, espressiva, all’occasione delicata e tenue o potente, capace di accordi “da usignolo” fino a toccare un registro altissimo, i toni acuti non escono mai striduli o sforzati ma si ha l’impressione di armonia e spontaneità e il suono si esaurisce naturalmente dopo aver compiuto il suo “ciclo vitale”, senza bruschi strappi né improvvisi cali del fiato, in poche parole è vero “canto”, non gli agghiaccianti “strilli” di qualche sua sopravvalutata collega “minore”. Il momento culminante è stato l’esecuzione del singolo da superclassifica “Quando una stella muore”, in cui Giorgia ha, se possibile, superato se stessa, facendo leva sul forte potere emozionale del pezzo, a cui è parsa, a tratti, soggiacere lei stessa, mentre raggi laser multicolori che continuavano a disegnare le forme più disparate (dalla figura geometrica alla nuvola che assumeva un vago contorno umano) trafiggevano il pubblico. Ultimi brani in scaletta: “Non mi ami”, “Perfetto”, “Di sole e d’azzurro”, con Giorgia che si è messa a dirigere la platea, “Per fare a meno di te” e tanto per scatenarsi, “Tu mi porti su”, quindi “Il mio giorno migliore”, dopodichè, presentazione di rito della “band” e degli ingegneri del suono, ringraziamenti e spegnimento delle luci, ma il pubblico ha finto di non capire e ha iniziato a scandire insistentemente il nome dell’artista “Gior-gia, Gior-gia” per i “bis” e lei puntualmente si è “concessa”, ponendo a tutti, ironicamente, un quesito “Coi quattro neuroni che vi sono rimasti (ndr scherzava sull’età),come a me, vi ricordate cosa c’è stato nel 1994, 20 anni fa?” e si è messa a canticchiare “Serenata rap” di Jovanotti, “La Solitudine” della Pausini, il ballabile “disco” “The rhythm of the night” dei Corona e infine ha regalato il suo “E poi”, con entusiasmo di tutti alle stelle.
Serata incantevole.
by Fede
Bell’articolo, grazie Fede per la recezione!! Mi sarebbe piaciuto assistere ad un suo concerto, la Voce di Giorgia mi piace molto, non conosco cosa vuol dire tre ottave e mezzo ma capisco che la sua Voce è carezza per chi ascolta, non urla non è mai sopra le righe!! Purtroppo avevo un altro impegno, un concerto a Bardolino dove si è esibito un altro cantante che ha lo stesso effetto su di me, mi accarezza l’anima, non sento ma ascolto una Voce strepitosa………mi sembra che un maestro abbia detto che la sua estensione sia di due ottave….non capisco nulla, ma questa assomiglianza con Giorgia mi piace!! Mi piacerebbe un duetto insieme….. Valerio Scanu e Giorgia…..sogni forse mah….chissà chissà 😀
Concordo con te….serata incantevole 😉
Giorgia è per me l’artista femminile migliore in assoluto, sia tra quelle del passato che del presente 🙂
Ciao Maria. Iniziò tutto da questa canzone che evidenziò la potenzialità di una bella VOCE, NON ripagata abbastanza per quello che vale, e lei VALE.
Ciao Nessuno, è vero!
Ciao, ragazze!vi assicuro che “live” Giorgia fa rimanere a bocca aperta …