Day: novembre 5, 2014

CHIARA CIVELLO: ONLINE I VIDEO DEI DUETTI CON GILBERTO GIL E CHICO BUARQUE


CHIARA CIVELLO

chiara

SONO ONLINE I VIDEO DEI DUETTI

CON GILBERTO GIL E CHICO BUARQUE

Il 7 dicembre il disco “Canzoni” esce in Giappone

Sono online su YouTube e VEVO i video dei duetti di CHIARA CIVELLO con due stelle della musica internazionale, Gilberto Gil e Chico Buarque. Gilberto Gil duetta con la sofisticata cantautrice sulle note diIo che non vivo senza te”, mentre Chico Buarque si esibisce sulle note diIo che amo solo te”. Entrambi i brani sono contenuti nell’ultimo disco di Chiara Civello, “Canzoni(distribuzione Sony Music).

«Non sono stati gli ospiti a scegliere le canzoni, ma sono state le canzoni ad aver coinvolto gli ospiti a cantarle – racconta Chiara CivelloGilberto Gil conosceva già la canzone di Pino Donaggio, la ascoltava nella versione originale in radio a Bahia. Durante la registrazione del brano, quando è arrivato il ritornello, Gil si è commosso e io con lui. In quel momento abbiamo entrambi capito di essere riusciti ad entrare davvero nel cuore di questa canzone e di averne attualizzato il groove senza che questo si perdesse. Altro discorso per Chico Buarque: era amico di Sergio Endrigo, perciò la sua interpretazione è uno dei momenti più emozionanti del disco.»

Partirà il 14 novembre il tour invernale di Chiara Civello, dove la cantautrice cambierà volto, mostrando diverse sfaccettature della propria personalità artistica: a volte accompagnata dalla Salerno Jazz Orchestra, a volte dal Nicola Conte Jazz Combo e a volte in versione solista, sul palco soltanto con la sua chitarra, dando spazio al lato più intimista dei brani.

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Queste le prime date confermate del tour invernale di “Canzoni”: il 14 e 15 novembre al Jazzino di Cagliari (in solo), il 21 novembre allo Spirito Club di Vigarano Mainarda (Ferrara), il 29 novembre al Teatro Augusteo di Salerno (con Salerno Jazz Orchestra), il 14 dicembre all’Auditorium Parco della Musica di Roma (con Nicola Conte Jazz Combo), il 20 dicembre al Teatro Forma di Bari (con Nicola Conte Jazz Combo), il 27, 28, 29 e 30 dicembre all’Orvieto Jazz Winter di Orvieto (con Nicola Conte Jazz Combo), il 21 gennaio allo Spirito Club di Vigarano Mainarda -Ferrara- (in solo), il 22 gennaio al Diavolo Rosso di Asti (in solo), il 29 gennaio al Bravo Caffè di Bologna (in trio), il 30 gennaio al club Il Moro a Cava de’ Tirreni –Salerno- (in trio) e il 5 febbraio al Verona Jazz Winter di Verona (con Nicola Conte Jazz Combo).

Il 7 dicembre il disco di Chiara Civello, “Canzoni”, uscirà anche in Giappone (Sony Jazz & Classics), dove la cantautrice lo presenterà in tre appuntamenti speciali (organizzati in collaborazione con “SUONI ITALIANI” di New Age Productions): il5 dicembre al Gala Night ICCJ – Italian Chamber of Commerce in Japan di Tokyo (live in acustico con Alfonso Deidda), il 7 dicembre al Tsutaya Daikanyama – Anjin di Tokyo (showcase acustico di presentazione del disco) e il 9 dicembrepresso SUONI ITALIANI all’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo (live acustico con Alfonso Deidda).

L’album “Canzoni”, prodotto artisticamente da Nicola Conte, vede Chiara Civello, per la prima volta nelle vesti di sola interprete, presentare brani del repertorio italiano dagli Anni 60 fino ai giorni nostri come non sono mai stati ascoltati finora, donando loro una nuova anima. Al disco hanno partecipato alcuni ospiti d’eccezione: gli artisti di fama mondiale GILBERTO GIL e CHICO BUARQUE, la statunitense ESPERANZA SPALDING e la star del pop brasiliano ANA CAROLINA. Da Paolo Conte a Lucio Battisti e Mogol, da Vinicio Capossela a Sergio Endrigo, da Fred Buscaglione a Umberto Bindi, arrivando fino ad artisti come Vasco Rossi e Negramaro: Chiara Civello reinterpreta ognuno di questi pezzi con la sua voce calda e vibrante, creandone delle versioni dal sound internazionale dove si mescolano Northern Soul, Bossa Nova, Blue Eyed Soul, jazz e pop.

CINEMA: “Il sale della terra” di Wim Wenders e Juliano Ribeiro Salgado


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Il Sale della Terra ovvero Sebastiao Salgado secondo Wim Wenders Un film di Wim Wenders, Juliano Ribeiro Salgado. Titolo originale The Salt of the Earth. durata 100 min. – Brasile, Italia, Francia 2014. – Officine Ubu.

Wim Wenders incontra la fotografia di Sebastiao Salgado per caso, durante una visita ad un gallerista. Rimane incantato dalla potenza espressiva di quelle immagini in bianconero. rs Ne acquista una in particolare che ritrae una donna del Mali, cieca. Lei sa di essere fotografata, il suo volto esprime una dignità e una compostezza drammaticamente sconvolgenti, quasi una Madonna. Wenders l’appende nel suo studio. Non se ne separerà più. Dopo alcuni anni incontra Salgado e arriva a sviluppare il progetto di portare sugli schermi la vita del grande fotografo, girando un documentario, risultato di straordinaria bellezza, insieme con il figlio di Salgado, Juliano Ribeiro. Nasce così Il Sale della Terra, un film capace di lasciarci meravigliosamente sconvolti, frastornati e incantati dalla purezza e dalla durezza delle immagini e infine dal messaggio di forte inarrestabile fede e speranza trasmesso da Salgado, dai suoi occhi, dalle sue parole calde, dalla sua opera di grande reporter.

Lui che è rinato nell’amore per la Terra dopo avere documentato le grandi tragedie degli ultimi decenni, dalle stragi etniche del Ruanda a quelle della guerra dei Balcani, allorquando è stato duramente segnato nel profondo al punto di voler addirittura abbandonare la fotografia. Il film Il Sale della Terra è stato presentato al 67° festival di Cannes nella rassegna Un Certain Regard dove ha ottenuto il premio speciale della giuria. Wenders riesce a coniugare con meravigliosa leggerezza cinema e fotografia, coinvolgendo lo spettatore nel percorso di vita di Salgado, divenuto fotografo per caso, viaggiando instancabilmente attraverso tutto il Globo, alla ricerca dell’uomo e delle sue radici antropologiche, svelando con i suoi scatti la purezza, la bellezza e, al tempo stesso, la ferocia dell’essere uomo.

Il film inizia con le immagini dello spaventoso girone infernale della Sierra Pelada in Brasile, la più grande miniera d’oro a cielo aperto dove 50000 cercatori si arrampicano gli uni sugli altri, su scale incerte lungo le pareti della gigantesca cava per poi ridiscenderne in una sorta di moto perpetuo della speranza e della bramosia di ricchezza. E’ poi la volta degli scatti di Salgado che documentano la grande sete dell’immenso Sahel, poi quelli delle terribili stragi del Ruanda, con il resto del Mondo assente di fronte allo sterminio di un’etnia e poi di un’altra. E poi ancora guerra nella disperazione dei genocidi nei Balcani e ancora altri e altri reportages intorno al Mondo. E dire che Salgado inizia a fotografare davvero per caso.

Dopo essere fuggito insieme con la moglie dalle atrocità della dittatura militare in Brasile negli anni ’70, cercherà rifugio in Europa dove inizierà a lavorare presso una banca di investimenti per poi intraprendere coraggiosamente la via del fotografo free lance. Dopo un avvio incerto, entrerà a far parte delle più prestigiose agenzie, tra le quali la Magnum, per poi fondare l’Amazonas Images con la amatissima moglie Leyla. Negli anni si susseguiranno senza sosta i suoi strepitosi reportages che documentano l’uomo, il suo lavoro, la sua ferocia, la sua fragilità nella Natura. Si batterà anche per la sopravvivenza della primitiva tribù Awà in Brasile. Arriverà a penetrare con la macchina fotografica nel senso della vita, tra i ghiacci, nei deserti e le foreste.

Il Sale della Terra di Wenders ci illustra il cammino di quest’uomo, passo dopo passo ci avvolge con la voce stessa di Salgado che, dopo le sue riflessioni sull’homo horribilis, arriva a spronarci, a credere nella salvaguardia e nella sopravvivenza della Natura, ad agire nella Vita, per la Vita.

[ Mapes: in programmazione a Cagliari fino al 12 Novembre al Greenwich d’Essai]