Day: agosto 21, 2015

Fiorella Mannoia: Concerto all’Arena di Verona, ultima data del tour, senza Alessandra Amoroso.


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Il duetto tra Fiorella MannoiaAlessandra Amoroso previsto sul palco dell’Arena di Verona, il 7 settembre, data conclusiva del tour della cantautrice romana  purtroppo non ci sarà, a darne notizia la stessa Fiorella:

“Sono molto dispiaciuta di non poter festeggiare sul palco questa fine di tournée con lei, avrei voluto ritrovare le stesse emozioni cantando insieme ‘La sera dei miracoli’. Ci rifaremo presto in un’altra occasione. Rimettiti presto amica mia, vogliamo risentire la tua voce più bella di prima!”

Ricordiamo che Alessandra Amoroso è reduce da un intervento alle corde vocali per l’asportazione di alcuni noduli e sta trascorrendo un periodo di inattività canora forzata, che secondo il parere dei medici è opportuno prolungare di un altro mese.

Alessandra Amoroso in risposta a Fiorella ha comunque garantito la sua presenza come spettatrice:

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by Ponyo

“Festival Contro” a Castagnole Delle Lanze (AT), Negrita, Moreno Marracash e tanti altri – Gli appuntamenti


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L’edizione vedrà protagonisti Sabato 22 Agosto i NEGRITA (€ 25), Domenica 23 Agosto DEMO MORSELLI & MARCELLO, Lunedì 24 Agosto AREA 54 e PIAZZE IN PIAZZA (Rassegna di Cucine Regionali), Martedì 25 Agosto La Grande Notte del Ballo Occitano coi LOU DALFIN e lo spettacolo pirotecnico, Mercoledì 26 Agosto MORENO, Giovedì 27 Agosto KAMAFEI, Venerdì 28 Agosto MARRACASH (€ 12), Sabato 29 Agosto i NOMADI ( dal 1967 XL Concerto Castagnolese e XXIII Raduno Estivo Nomadi Fans Club – € 18), Domenica 30 Agosto i CAMALEONTI, Lunedì 31 Agosto 156a FIERA DELLA NOCCIOLA con la Grande Orchestra Spettacolo I RODIGINI (Piatti a base di nocciola in abbinamento ai vini Dogliotti 1870) ed Elezione Miss San Bartolomeo 2015, Martedi 1 settembre grande chiusura con FRANCO BATTIATO (€ 35/25) 

Sabato 22 Agosto Ingresso € 25

NEGRITA – Uno dei gruppi rock più longevi e influenti degli ultimi anni del panorama musicale italiano che nasce da una storia di passione e di amicizia nella provincia toscana.In continua evoluzione stilistica, il loro sound è unico e riconoscibile fin dagli esordi, grazie alla loro solidità tecnica e interpretativa. Nel 1992 raggiungono la loro formazione definitiva, realizzano due demotape ed iniziano a frequentare il circuito dei club di tutta Italia, presentandosi subito al pubblico come una rock-band di grande impatto ed energia.

Inaugurazione mostra fotografica di Letizia Icardi

Domenica 23 Agosto – Ingresso libero

DEMO MORSELLI & MARCELLO – Demo Morselli è conosciuto principalmente come leader della Demo Big Band Orchestra composta da una ventina di elementi, che ha fatto parte del cast dei programmi di successo quali Buona Domenica e Maurizio Costanzo Show entrambi su Canale 5. Ha collaborato sia come arrangiatore che come strumentista con interpreti internazionali, quali Ray CharlesSimply Red, e con alcuni artisti italiani, fra cui:MinaLoredana BertéFabrizio De AndréElio e le Storie TeseAdriano CelentanoFiorella MannoiaEdoardo BennatoGino Paoli883PoohEugenio FinardiZuccheroLigabueRenato ZeroEnrico Ruggeri e Jovanotti (a cui insegna a suonare la tromba).

Marcello Cirillo è un cantante e conduttore televisivo, occasionalmente attore. Attualmente è occupato nella conduzione de “I fatti vostri” su Rai 2 ed è in teatro con “Don Bosco Il Musical” nei panni di attore e regista.

Open Act: GLI INVISIBILI

Gastronomia: PIAZZE IN PIAZZA – 8a Rassegna di Cucine Regionali

Lunedì 24 Agosto – ingresso libero

ARHEA 54 Show Disco Music – La GLAM COVER BAND DISCO 70 torinese, in attività da oltre 6 anni con all’attivo più di 300 concert, si ispira ai mitici anni 70 con riferimenti al grande DAVID BOWIE del periodo 70 con Ziggy Stardust Space Oddity, al Rocky Horror Picture Show ed a nomi come Kiss, Abba, Chic, Madonna, Irene Cara, KC & The Sunshine Band, Patty Labelle, Sister Sledge, the Buggles, Aretha Franklin, Chic, Kiss, Gloria Gaynor, Madonna, Eurythmics and Depeche Mode , il tutto rivisitato in chiave hard rock. Come in un musical ogni movimento sul palcoscenico è pianificato e basato su coreografie in modo che ogni momento dello spettacolo abbia stile, musica e costumi specifici.

Open Act: ALEX D’HERIN

Gastronomia: Grigliata mista

Martedì 25 Agosto – ingresso libero

LOU DALFIN – gruppo musicale italiano di folk rock nato agli inizi degli anni ‘80 nelle valli occitane del Piemonte al fine di rivisitare la musica tradizionale di quei luoghi. Il loro ultimo disco vanta collaborazioni importanti con artisti italiani e internazionali, a creare a livello musicale una straordinaria varietà di atmosfere, da Bunna, degli Africa Unite, a Roy Paci e Vicio, bassista dei Subsonica. Ma anche nel panorama europeo della world Music, sono sempre fra i più apprezzati protagonisti dei maggiori festival europei.

Open Act: CAPAT LEVAT – FANFARA TRANSALPINA

Spettacolo pirotecnico

Mercoledì 26 Agosto – ingresso libero

MORENO – Dopo alcune esperienze musicali con il collettivo Ultimi AED, Moreno si è imposto nel freestyle vincendo concorsi regionali e nazionali, tra cui nel 2011 la competizione del Tecniche Perfette, gara in cui è il rapper più decorato, mentre nel 2012 partecipa ad MTV Spit arrivando fino alla semifinale. Nel 2013 è salito alla ribalta per aver partecipato e vinto il talent show Amici di Maria De Filippi. Ha vinto nel medesimo programma, il relativo Premio della critica giornalistica. È stato inoltre il primo rapper ad essere stato ammesso nel talent show di Canale 5. Successivamente ha firmato un contratto discografico con l’Universal e la Tempi Duri, con le quali ha pubblicato il suo primo disco solista Stecca. Nel 2014 è ritornato ad Amici di Maria De Filippi in veste di direttore artistico e ha pubblicato il secondo album in studio Incredibile. Nel 2015 ha partecipato al Festival di Sanremo con il brano Oggi ti parlo così.

Open Act: DISH MC

Giovedì 27 Agosto – ingresso libero

KAMAFEI è un composto in griko che vuol dire caldo che scorre, quel caldo che ci accompagna in ogni stagione, che nasce dagli strumenti tra l’antico ed il moderno, lo stesso calore che si cerca di dare durante i concerti; è quel calore restituito dal pubblico, che ascolta e partecipa a ogni spettacolo, inteso come festa collettiva, che coinvolge come in una ronda estiva. Dalla Bossa al Reggae, dal Rock allo Ska e all’hip hop, dalla Spagna all’Africa al Salento, il tutto supportato dallo strumento della tradizione salentina: Il Tamburello, che si incontra con le sonorità moderne e con gli strumenti elettrici ed elettronici. Melodie vocali attente alla tradizione ma pronte a contaminarsi e incontrarsi con gli stili moderni.

Open act: KACHUPA –  La Kachupa Folk Band nasce come band di strada, e di strada ne ha mangiata davvero tanta in giro per l’Europa! All’inizio c’era un piccolo carretto sul quale il batterista suonava cassa e pentole e il resto della band suonava intorno alla carovana! Questo carretto magico ha fatto vendere circa 5000 cd alla band in Italia e Francia. La “Kachupa” è un piatto tipico di Capo Verde (Africa) fatto con ingredienti poveri ma ricchi di vitamine e di vita! L’energia Kachupa nasce da questa semplice zuppa, simbolo di semplicità e di amore verso la natura.

Venerdì 28 Agosto – Ingresso € 12

MARRACASH – Fabio Bartolo Rizzo, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Marracash, è un rapper e produttore discografico italiano, membro della crew Dogo Gang. Viene considerato uno dei principali rapper italiani, ottenendo diversi premi e riconoscimenti, oltre ad aver ricevuto varie certificazioni dalla FIMI per le oltre 180.000 copie vendute delle sue varie pubblicazioni.

Open Act: ZULI

Sabato 29 Agosto – Ingresso € 18

I NOMADI – Sono il gruppo musicale pop rock italiano fondato nel 1963 dal tastierista Beppe Carletti e dal cantante Augusto Daolio. Hanno pubblicato fino al 2012 settantuno album tra dischi registrati in studio o dal vivo e raccolte varie. Sono uno dei più conosciuti – e longevi – complessi della musica leggera italiana.

Open Act: ORANGE JUICE – LUCA ANCESCHI

Domenic 30 Agosto – Ingresso libero

I CAMALEONTI – Sono uno dei pochi gruppi che non sono mai rientrati in una moda, è sempre stato il loro momento e la loro occasione, perché nei diversi periodi era praticamente impossibile etichettarli in un genere musicale specifico: dal “rock” alla “grande orchestra”. I CAMALEONTI erano sempre presenti con il loro repertorio da “pentathlon” della musica e l’aggettivo non è stato scelto a caso; sono infatti il complesso straordinario che suona “davvero” le proprie canzoni e le propone con talento, buon gusto, tempismo e voce.

Open Act: CHRISTIAN RIZZI

Gastronomia: Fritto misto alla Piemontese

Lunedì 31 Agosto – Ingresso libero

I RODIGINI – L’Orchestra è composta da Francesco Neudo (voce, trombone, chitarra), Monica Marchiori (voce), Simone Cuccarini (voce, fisarmoica, sax, flauto, clarinetto), Nico Veronese (voce, basso), Luca Bergamini (voce, chitarra), Ivan Oliva (tromba, percussioni), Massimiliano Bovo (batteria), Nicolò Fragonas (tastiere, sax).

Open Act: STAR DANCE DI DAMIANO FERRERO

157a FIERA DELLA NOCCIOLA, FRICIULE E… Elezione MISS SAN BARTOLOMEO 2015
Martedì 1 settembre – Ingresso € 35 primo settore posti a sedere, € 25 secondo settore

Martedì 1 settembre – Ingresso € 35 primo settore posti a sedere, € 25 secondo settore

FRANCO BATTIATO – Considerato tra le personalità più importanti e influenti di tutto il panorama cantautorale italiano, si è da sempre confrontato con molteplici stili musicali, combinandoli tra loro in un approccio eclettico e originale. Si va dagli inizi romantici degli anni sessanta, alla musica sperimentale dei settanta, passando per l’avanguardia colta, la musica etnica, il rock progressivo e la musica leggera, attraversando finchè l’opera e la musica classica. Ha sempre conseguito un grande successo di pubblico, avvalendosi sovente di collaboratori d’eccezione come il violinista Giusto Pio e il filosofo Manlio Sgalambro (coautore di molti suoi brani). Oltre alla musica, anche i testi riflettono i suoi molteplici interessi, tra i quali l’esoterismo, la teoretica filosofica, la mistica sufi e la meditazione orientale. L’artista si è cimentato in altri campi espressivi come la pittura e il cinema. È uno tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con tre Targhe ed un Premio Tenco.

Laura Pausini: Non passare in radio non significa molto per alcuni cantanti…C’è gente che è prima in classifica in radio e non riesce a riempire un teatro…


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Laura Pausini in risposta ai fan che le chiedono insistentemente qualche dettaglio sul nuovo singolo, ha pubblicato su Facebook un lungo commento (rilanciato dalla pagina Laura, come si fa a non amarti?) in cui svela i segreti del funzionamento dell’airplay in Italia:

«Quello che passa in radio lo decidono le radio… secondo loro “Troppo Tempo” non era radiofonica» (La canzone fu scritta per lei da Ivano Fossati  per l’album «Inedito» ndr)

Poichè a breve uscirà l’attesissimo album «Simili»  la cantautrice rivendica con forza il suo diritto di  anticiparlo con la canzone più importante per lei in questo momento:

«E forse farò una scelta per molti giusta e per molti sbagliata… Le scelte che faccio le faccio tutte con il cuore, a volte riflettendo tanto, a volte con l’istinto, a volte scegliendo brani chiamati Radio Friendly (“Limpido”, “Benvenuto”, “Non c’è”) e altre volte uscendo con brani mai entrati nei primi 10 in classifica radiofonica (“Vivimi”, “Invece no”, “Non ho mai smesso”, “Incancellabile”, “In assenza di te”…), eppure sono qui»

e, a proposito dell’importanza attribuita all’airplay, afferma:

«Non passare in radio non significa molto per alcuni cantanti. Alcuni non si sentono mai e riempiono gli stadi. Ognuno ha il suo pubblico. C’è gente che è prima in classifica in radio e non riesce a riempire un teatro… non significa nulla».  Il passaggio in radio è molto importante soprattutto per le discografiche: «Se la fanno sotto, rischiano di chiudere da un momento all’altro, si aggrappano all’unica cosa che possono, purtroppo, il passaggio in radio, ma alcune canzoni meravigliose non fanno Zum Zum Zum e in radio non passano con facilità».

Poi in un altro commento, Laura  Pausini spiega perché «Inedito», incisa con Gianna Nannini, non sia mai uscita come singolo:

«Il mio capo Warner mi disse che Inedito era una canzone orrenda e si era opposto. E io l’ho messa comunque nel disco perché la amo. Ma non me l’hanno fatta diventare singolo. è assurdo».

Chissà se le affermazioni della Pausini, avranno conseguenze? Chissà se anche a suo carico sarà praticato il cosidetto “embargo” radiofonico e discografico, chissà se su di lei cadrà il silenzio tombale dei media come è capitato a chi prima di lei e a maggior ragione  ha lamentato lo strapotere dei network, delle discografiche e di alcuni addetti ai lavori, o se invece per lei, la cantante più amata dagli italiani oltre che l’artista italiana più conosciuta al mondo con milioni e milioni di dischi venduti, valga il detto “con quella bocca può dire ciò che vuole”…

Vada per la seconda ipotesi….

Caparezza: presto morirà anche lo streaming in favore di qualcos’altro e sarà qualcosa di primordiale, si ricomincerà dal passa parola!


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Dopo il successo nei palazzetti più importanti di tutta Italia, Caparezza (Michele Salvemini all’anagrafe ndr) sta portando in giro il suo tour estivo MUSEICA TOUR II – THE EXHIBITION.  Uno show carico di energia che spazia in tutti i generi musicali, un impianto scenico ricco di immaginazione e creatività, pieno di spunti e visioni che sono la formula e l’impronta di tutti i live di Caparezza. Lo spettacolo sabato 22 agosto alle 21,30 (ingresso gratuito) arriverà a Vallerano, nel piazzale antistante alla Chiesa della Madonna del Ruscello,

Vi proponiamo una interessante intervista rilasciata dall’artista   per l’Espresso, contenente a nostro avviso interessanti punti di vista sulla trasformazione del mercato musicale:  download, streaming, crowdfunding e una premonizione sul finale. Buona lettura

Cosa pensa del boom dello streaming? E in che misura queste novità influiscono sul suo lavoro?
«Per capire dobbiamo fare un passo indietro di quarant’anni. Sono nato nel 1973 per cui gran parte della mia vita si è svolta quando queste pratiche e la stessa musica digitale ancora non esistevano. Come ogni “nativo analogico”, ho coltivato la mia passione comprando i vinili e le musicassette e nel corso della mia vita ho visto spuntare vari cimiteri: quello della musicassetta; quello del mini-disc, che si pensava fosse la rivoluzione definitiva; quello del cd, un supporto creato, pensate un po’ per abbattere la pirateria. Poi è arrivato l’mp3, ma a quanto pare anche per questo formato già sentiamo intonare la marcia funebre. Ora lo streaming è l’ultima novità, ma sono sicuro che anche questo avrà vita breve per essere sostituito in futuro da chissà quale altra novità tecnologica».

Appunto, ma a un ragazzo cresciuto al tempo dei cari padelloni in vinile, questa guerra milionaria che si combatte sul web per il controllo della musica non fa paura?
«No, nessuna! Sono una persona abbastanza curiosa: sono abbonato a Spotify, pago i miei 9,99 euro al mese per ascoltare in streaming, senza interruzioni pubblicitarie, i brani che voglio. Sono uno che scarica legalmente decine di brani su iTunes, che trovo comodissima, ma continuo a frequentare fiere e negozi di vinile e a comprare tutti i dischi che mi piacciono. Questo per dire che il mio tempo non mi spaventa. Certamente ci sono stati supporti che dal punto di vista economico hanno garantito maggiormente l’artista rispetto ad altri. E penso che con lo streaming non ci sia ancora questa garanzia. La situazione è ancora molto fumosa. Per esempio, non si capisce in che modo le varie piattaforme gestiscano ascolti e relative classifiche. Non mi stupirei se scoprissero organizzazioni che si comprano gli ascolti manipolando le hit parade. Del resto a ogni riforma corrisponde una contro-riforma, è sempre stato così».

Un’altra rivoluzione mancata?
«Non proprio. Quando ho scoperto Spotify sono impazzito, ho capito che avrebbe dato a tutti la possibilità di ascoltare tantissima musica di ogni genere a prezzi tutto sommato contenuti. Inoltre, non dimentichiamo che lo streaming costituisce l’alternativa legale alla pirateria e al dilagare del download truffaldino. voglio. Sono uno che scarica legalmente decine di brani su iTunes, che trovo comodissima, ma continuo a frequentare fiere e negozi di vinile e a comprare tutti i dischi che mi piacciono. Questo per dire che il mio tempo non mi spaventa. Certamente ci sono stati supporti che dal punto di vista economico hanno garantito maggiormente l’artista rispetto ad altri. E penso che con lo streaming non ci sia ancora questa garanzia. La situazione è ancora molto fumosa. Per esempio, non si capisce in che modo le varie piattaforme gestiscano ascolti e relative classifiche. Non mi stupirei se scoprissero organizzazioni che si comprano gli ascolti manipolando le hit parade. Del resto a ogni riforma corrisponde una contro-riforma, è sempre stato così».

Un’altra rivoluzione mancata?
«Non proprio. Quando ho scoperto Spotify sono impazzito, ho capito che avrebbe dato a tutti la possibilità di ascoltare tantissima musica di ogni genere a prezzi tutto sommato contenuti. Inoltre, non dimentichiamo che lo streaming costituisce l’alternativa legale alla pirateria e al dilagare del download truffaldino. Però…».

Cosa non la convince?
«Alla fine, tanto su Spotify, quanto su Panorama o su iTunes, nelle prime posizioni trovi i vincitori di X Factor o artisti che comunque sono spesso in Tv: vuol dire che stiamo parlando di una rivoluzione relativa. La rivoluzione vera c’è stata quando negli Anni 80 le Bangles cantavano “Video Killed the Radio Stars”, si era capito allora che stava succedendo qualcosa di “altro”. Ora mi chiedo: internet ha ucciso le video star? Mi sa proprio di no! Semmai sta accadendo il contrario».

Per adesso però Taylor Swift è stata l’unica a opporsi alle condizioni imposte sullo streaming da un colosso come Apple Music. Secondo la pop star statunitense la musica è arte e non dovrebbe essere gratuita, anzi dovrebbero essere artisti e produttori a stabilire il prezzo dei loro dischi.
«Già, ma chi stabilisce il valore della musica? Basta dare un’occhiata su eBay per capire che tutto è molto soggettivo. Ad esempio io che sono un collezionista di sigle televisive sarei disposto a pagare non so cosa per le musichette di un cartone animato della tv kazaka. Il valore di una cosa dipende da chi glielo dà. Se dovessimo usare altri parametri, per esempio il valore estetico, la complessità, l’impegno, quanto dovrebbe costare un disco di Beethoven? »

Fra i nuovi esempi di economia condivisa, sulla rete sta andando forte il crowdfunding. Molti artisti, non soltanto le nuove leve, hanno utilizzato questo tipo di piattaforme per finanziare i propri progetti discografici. Ad esempio Gianni Maroccolo, bassista di Litfiba e CSI, attraverso Music Riser ha raccolto più di 80 mila euro con cui ha portato a termine diversi progetti.
«Mi auguro che funzioni, ma confesso che il termine “sharing economy” mi dà i brividi sulla pelle».

L’errore che molti fanno, sostiene l’esperto di economia della rete Giorgos Kallis, è chiamare “sharing economy” tutta una serie di attività che solo apparentemente hanno la condivisione come tratto comune: nella maggior parte dei casi si tratta di “rental economy”, un’economia basata sull’affitto di beni e servizi attraverso piattaforme tecnologiche e commerciali che generano profitti grazie alle interazioni “peer to peer”

«Certo, affittare non è condividere! Ciò nonostante, tempo fa, ho partecipato anch’io al crowdfunding per un giovane artista pugliese, Antonello Papagni, che a mio avviso meritava di avere un’opportunità».

Ha funzionato?
«Piuttosto bene sembra… Per un debuttante, anche se di talento, non è mai facile. Si possono anche raccogliere cifre importanti, ma poi bisognerebbe educare il pubblico a sostenere certi progetti anche dopo. Magari comprando i dischi e andando ai concerti. Frequento assiduamente i concerti, anche quelli di band emergenti. Ho notato come gran parte dei giovani artisti consentano di scaricare gratuitamente i loro cd dal proprio sito. Solo in questo modo, dicono, si riesce a stabilire effettivamente quanta gente ti segue. Perfino band come i Radiohead e gli U2 hanno battuto questa strada. E non si tratta certo di gente che ha bisogno di farsi conoscere. Una volta i concerti servivano a vendere i dischi, adesso i dischi sono diventati come i gadget, si regalano in rete sperando che il pubblico poi venga a sentirti dal vivo».

Il punto sembra proprio questo. Alla fine anche per le rockstar sono i concerti che garantiscono i veri guadagni. Visti i tempi che corrono, questa si potrebbe considerare la più alta forma di sostegno solidale da parte del pubblico nei confronti dell’artista.
«Non basta cliccare “mi piace” o “condivido” sulla pagina di facebook; ai concerti bisogna andarci per partecipare a un rito collettivo che non ha niente di virtuale, per fortuna! Sono stato a sentire gli AC/DC a Imola: c’erano più di centomila orfani del rock di tutte le età. È stato emozionante. Ricordo che quando Angus Young, Brian Johnson e gli altri hanno cominciato, internet e i social network non esistevano. Sono mostri sacri nati in un’epoca in cui semplicemente dovevi suonare e andare sul palco a dimostrare quanto valevi. È possibile che oggi la strada maestra sia ancora quella. Azzardo una previsione: presto morirà anche lo streaming in favore di qualcos’altro e sarà qualcosa di primordiale, si ricomincerà dal passa parola!»