Day: agosto 31, 2015

PUPO (ENZO GHINAZZI) – LE ULTIMISSIME: “SONO STATO PRESO NELLA SPIRALE DEL SESSO; IL TRONO DI SANREMO 2010 ERA MIO E NON DI VALERIO SCANU …”


pupoIn questi giorni, come uno spiritello indiavolato e maligno, irrefrenabile e torrenziale, Pupo, 60 anni a giorni, zampetta da un argomento all’altro sulle pagine di riviste e siti Web e ne ha davvero per tutti, senza fare eccezione neppure per se stesso, con i suoi “mea culpa”. Una vita vissuta pigiando costantemente sull’acceleratore, la sua, come ha recentemente raccontato a “Diva e Donna”, contrassegnata da grandi tonfi, dovuti ai suoi “demoni”, in testa il gioco d’azzardo e prodigiosi recuperi e risalite in quota, fino al ritrovato successo, riacciuffato più di una decina d’anni fa e ormai saldamente stretto nelle sue mani; una confessione resa quasi “scarnificandosi” e senza zone d’ombra, di cui colpisce l’icasticità, in particolare quando si riferisce ai suoi eccessi di “amatore compulsivo”, ma non solo “Essere piccoli non aiuta. Più ‘raccolto’ sei, più sei soggetto a tempeste ormonali, me l’ha confermato l’andrologo, ho il test*sterone a mille … Negli anni ’80 era megalomania pura, prendevo il Concorde da Parigi per vedere una donna a New York. Avevo raptus continui. Le prendevo nei camerini e nelle camere d’albergo …” e racconta di essere stato talmente ebbro dall’eccitazione, anni fa, in un “hotel” di Milano, da essersi accorto solamente in un secondo tempo di trovarsi in compagnia di un travestito anziché di una donna, rivelazioni-choc che certo non ci si aspetterebbe da un ometto di un metro e sessanta all’incirca, che dice di portare le Hogan perché gli regalano tre centimetri (di altezza), eppure, evidentemente, “incontra”, viste le conferme appaganti  che si dice riscuota presso il gentil sesso.

srMa accanto alla vena più squisitamente boccaccesca, gliene si riconosce un’altra polemica capace di tagliare come un rasoio, mai repressa ed enfatizzata proprio in questi giorni da un’intervista ai microfoni di “TV Blog”, in cui rilancia per l’ennesima volta annose rivendicazioni sul trofeo inspiegabilmente sfuggitogli a Sanremo 2010 “Non ho mai avuto il dente avvelenato. Io ho sempre detto la verità, noi (ndr intende se stesso, il principe Emanuele Filiberto di Savoia e il tenore Luca Canonici) avevamo vinto il festival e questo lo sanno tutti. Poi è successo qualcosa e ha vinto Valerio Scanu. E’ una roba palese ma non è stata mai chiarita. La canzone ‘Italia amore mio’, scritta da me, musica e testo è una canzone bella, un atto d’amore (e ridaje, torna sempre lì!) per l’Italia … non credo sia, come hanno detto, la canzone più brutta del secolo”. Dissimilmente da Pupo, tuttavia, il vero mistero insolubile, per il pubblico, rimane a tutt’oggi -pur volendo abbuonare il “ripescaggio” del brano del trio (che era  già stato scartato dalla giuria) con partecipazione, di diritto, alla serata finale- l’ammissione all’ultima tornata di voto, quando rimane in lizza la terna finale di concorrenti, da cui si definisce il piazzamento sui diversi gradini del podio, forse al cantante sfugge che in quell’occasione, non appena Antonella Clerici lesse i nomi suo e dei suoi soci, accadde una mezza rivoluzione in sala, con strepitanti contestazioni da parte dell’orchestra e lancio degli spartiti, evidentemente quello che a suo avviso era (vedi sopra) un “atto d’amore per l’Italia” non era stato in grado di infiammare di fervore patriottico i loro petti o forse il confronto con l’inno di Mameli o col “Va pensiero” verdiano era troppo stridente e c’è di mezzo anche il “giallo” su chi possa aver votato il pezzo, che sia stata qualche nostalgica “cariatide” aristocratica filo-monarchica con tutto il suo personale domestico obbligato all’obbedienza in qualsiasi caso? Tutti questi voti non possono essere piovuti dal cielo, non sarebbe forse stato il caso di controllarne la provenienza? A ben vedere, gli  interrogativi sarebbero tanti e Pupo non può continuare a eluderli, in luogo di preoccuparsi delle preferenze accordate dai telespettatori a Valerio Scanu, che non si fa fatica a supporre siano state espressione di “fandom” a vocazione “kamikaze”, votati all’estremo sacrificio per il loro idolo, sommate a quelle del pubblico “amiciano”, giacché il ragazzo aveva partecipato a un’edizione del “talent” da 5/6 milioni di “audience” e forse c’erano di mezzo anche gli irriducibili “defilippiani” e non si dimentichino i sostenitori dell’autore del brano, Pierdavide Carone, in sintesi, la matematica sembrerebbe premiare il giovanissimo cantante della Maddalena.

valerio-scanu-vincitore-del-festival-di-sanremoE non si può credere che Pupo non abbia “il dente avvelenato”, come assicura, visto che questa storia della presunta “usurpazione” di suoi pretesi diritti la rimena e rimesta da più di cinque anni, ebbene, non sarebbe ora di smettere? E poiché ciò che è stato è stato e di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, che si metta l’animo in pace una volta per tutte e festa finita!

By Fede

GIANNI MORANDI tra agli artisti di ARTUNE. Il 5 SETTEMBRE grande evento di arte e musica a Cremona per il ritorno del quadro L’Ortolano da EXPO


ARTUNE

la prima audioguida emozionale al mondo

in esclusiva su Spotify

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si aggiunge anche GIANNI MORANDI

agli artisti che accompagnano alla scoperta del celebre quadro “L’Ortolano” di Arcimboldo

Il 5 settembre al Museo Civico di Cremona ci sarà un grande evento per il ritorno del quadro da EXPO

Anche GIANNI MORANDI ha scelto di collaborare con ARTUNE; anche lui, oltre a Fiorella Mannoia, Niccolò Fabi, Caparezza, Frankie hi-nrg mc, Giuliano Sangiorgi, Francesco Renga, Elio, Franz di Cioccio e la Banda Osiris ha realizzato una playlist ispirata alla visione del celebre quadro “L’Ortolano” di Arcimboldo, che da oggi sarà disponibile su Spotify.

ARTUNE è l’innovativo progetto di storytelling musicale per l’arte (in esclusiva sulla popolare piattaforma di streaming musicale) che coinvolge capolavori, musica e web, creando una nuova forma di narrazione delle opere.

Ideato da Frankie hi-nrg mc e Materie Prime Circolari snc, ARTUNE sceglie un capolavoro dell’arte e coinvolge grandi artisti ognuno dei quali realizza una playlist di 5 brani ispirandosi alla visione del quadro, con un breve commento in voce che ne accompagni l’ascolto e la integri: le playlist ed i commenti saranno ospitati in esclusiva su Spotify.

Il percorso tracciato da ARTUNE rappresenta un’audioguida emozionale, capace di guidare gli utenti all’esplorazione di un’opera mediante le suggestioni della musica.

Per il proprio debutto, ARTUNE ha scelto “L’Ortolano” di Arcimboldo, attualmente ospitato presso il Padiglione Italia di EXPO 2015 come ispiratore della mascotte “Foody”, che il 5 settembre tornerà al Museo Civico “Ala Ponzone” di Cremona, dove avrà luogo L’ARCIMBOLDO SONORO, un grande evento di musica e spettacolo.

Con l’arrivo nel museo del quadro, grazie al WI-FI gratuito si potrà ascoltare ARTUNE anche di fronte all’opera, mediante il proprio smartphone (munito di auricolari), completando così il percorso suggerito dagli artisti ospiti.

ARTUNE non è una dunque una semplice audioguida, ma una serie di percorsi emozionali che incuriosiranno e guideranno il pubblico, in questa prima applicazione alla scoperta de “L’Ortolano”, suggerendo spunti e visioni attraverso il linguaggio universale della musica. La possibilità di fruire di ARTUNE indipendentemente dallo spazio e dal tempo della mostra lo rende un approccio unico alla divulgazione culturale, un progetto che utilizza una forma d’arte per promuoverne un’altra, sinesteticamente. Con ARTUNE sono le emozioni a guidare verso la grande arte.

Media partner d’eccezione per ARTUNE sarà Radio2.

Al RAVELLOFESTIVAL settimana d’eccezione: dalla violoncellista argentina Sol Gabetta, al talento di Orazio Sciortino, fino alla web star Valentina Lisitsa e, infine, l’Ensemble d’archi del San Carlo


ravello

AL RAVELLOFESTIVAL SETTIMANA D’ECCEZIONE

MARTEDÌ 1 SETTEMBRE

ORAZIO SCIORTINO al pianoforte in “D’àpres Tristano

MERCOLEDÌ 2 SETTEMBRE

La Youtube Star VALENTINA LISITSA si esibirà al pianoforte

in concerto con l’ORCHESTRA SINFONICA ČAJKOVSKIJ

diretta da VLADIMIR FEDOSEYEV 

GIOVEDÌ 3 SETTEMBRE

L’ENSEMBLE D’ARCHI DEL SAN CARLO

con il violinista GABRIELE PIERANUNZI e il pianista ROBERTO PROSSEDA

in concerto sulle musiche de “Il giovane Mendelssohn

La 63esima edizione del Ravello Festival, si avvia al gran finale tingendosi più che mai d’ “InCanto” e propone al suo pubblico una settimana all’insegna della musica da camera e di Wagner, nume tutelare della Città della Musica a cui il Festival ha dedicato diversi eventi nel corso della sua ricca programmazione.

Sul palco del celebre festival internazionale, diretto da Stefano Valanzuolo si susseguiranno appuntamenti esclusivi e artisti di altissimo livello: dopo la partenza domenica 30 agosto con la violoncellista argentina Sol Gabetta, in concerto con il pianista francese Bertrand Chamayou; si prosegue poi, martedì 1 settembre, con l’originale concerto per piano solo del giovane Orazio Sciortino e, mercoledì 2 settembre, con la star della musica classica sul web, Valentina Lisitsa, qui in concerto con l’Orchestra Sinfonica Čajkovskij, diretta da Vladimir Fedoseyev. Infine, giovedì 3 settembre la neonata Ensemble d’archi del San Carlo proporrà i primi lavori di Mendelssohn con Gabriele Pieranunzi al violino e Roberto Prosseda al piano.

Domenica 30 agosto, la giovane violoncellista argentina Sol Gabetta, vincitrice del “Premio Gramophone Young Artist of the Year” (2010), si e’ esibita per la prima volta al Ravello Festival in un concerto da camera insieme al pianista francese Bertrand Chamayou, riconosciuto a livello internazionale e molto apprezzato dalla critica (Villa Rufolo). Sol Gabetta unisce l’eccellente carriera da solista alla passione per la musica da camera, infatti, ha fondato in Svizzera un festival che porta il suo nome, il Festival Solsberg. Si è esibita con le più autorevoli orchestre del mondo, tra cui i Berliner Philharmoniker e nelle più prestigiose sale concertistiche, tra cui la Wigmore Hall di Londra e il Palau de la Musica Catalana di Barcellona, con importanti partner artistici quali Patricia Kopatchinskaja e Baiba Skride. Il duo Gabetta – Chamayou è ormai più che rodato dopo le numerose collaborazioni in scena e la pubblicazione nel 2015 del disco “The Chopin Album” per Sony Classical.

Martedì 1 settembre il giovane pianista Orazio Sciortino, riconosciuto a livello internazionale per la sua instancabile attività da solista, ma anche per le collaborazioni con grandi orchestre, nonché per essere allievo di Boris Petrushansky, Michel Dalberto e Louis Lortie, si esibirà sul palco del Ravello Festival in un concerto solista intitolato “D’àpres Tristano(Villa Rufolo – ore 21.30 – posto unico 20 euro). In “D’àpres Tristano” Sciortino lega in un flusso continuo brani di diversi compositori, creando un’opera unica nella quale anche il silenzio del pubblico è partecipe e protagonista. Il pianista disegna così un arco ideale che va dal preludio del “Tristano e Isotta” di Wagner (da lui trascritto) alla “nuova” musica di Berg (Sonata Op.1), Prokofiev (da 4 pezzi Op. 4, 1910 -1912, Reminiscences; Suggestion diabolique), Ravel (Jeux d’eau, 1901), Debussy (Isle joyeuse, 1904), Messiaen (da “Huit Preludes” – La colombe, 1928-1929) e Skrijabin (Sonata No. 4 Op. 30) per ritornare infine nuovamente a Wagner con la “Morte di Isolda”.

Mercoledì 2 settembre il Ravello Festival ospiterà Valentina Lisitsa, la Youtube Star che con oltre 94 milioni di visualizzazioni e circa 200.000 iscritti ha unito il mondo della musica classica al web. Valentina Lisitsa, riconosciuta come una delle più importanti pianiste a livello globale e già protagonista nelle principali venue di Europa, USA, Sud America e Asia, si esibirà a Ravello insieme all’orchestra Sinfonica Čajkovskij, tra le più acclamate in Russia, sotto la guida del direttore storico della formazione Vladimir Fedoseyev (Belvedere di Villa Rufolo – ore 19.30 – posto unico 40 euro). Questa esibizione eccezionale porterà sul palco del Ravello Festival la versione per orchestra del Vocalise No. 14 da “14 Canti”, Op. 34 e il Concerto per pianoforte No. 3 in Re minore, Op. 30 di Sergej Rachmaninov oltre alla versione di Vladimir Fedoseyev della celebre suite dal balletto “La bella addormentata” di Čaikovskij.

Giovedì 3 settembre debutterà al Ravello Festival la neonata Ensemble d’archi del San Carlo (Villa Rufolo – ore 21.30 – Posto unico 30 euro) formata dalla comune idea di Gabriele Pieranunzi, spalla per chiara fama dell’orchestra della Fondazione San Carlo di Napoli dal 2004, e dei suoi colleghi ed ormai amici, di fondere la loro più che decennale esperienza nel repertorio lirico e sinfonico. Il programma del concerto “Il giovane Mendelssohn” sarà interamente dedicato ai concerti giovanili per violino, pianoforte ed archi del compositore di Amburgo. Sul palco con l’ensemble si esibiranno lo stesso Gabriele Pieranunzi e il pianista Roberto Prosseda, che insieme hanno registrato dei quartetti per pianoforte ed archi di Mendelssohn per la Decca.