Day: ottobre 25, 2015

“Chissà se lo sai”: applausi al Dal Verme per l’autobiografia di Ron


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[Articolo a cura di Gianluca Basciu]

Sorriso, chitarra e occhiali da sole. Si presenta così Rosalino Cellamare, in arte Ron, davanti al pubblico del Teatro Dal Verme di Milano. All’interno della cornice di Bookcity, la manifestazione dedicata ai libri che coinvolge oltre 200 luoghi del capoluogo lombardo dal 22 al 25 ottobre, l’artista si racconta al pubblico e risponde alle domande del giornalista Marino Bartoletti. In tutte le librerie è disponibile la sua autobiografia “Chissà se lo sai”, edita da Piemme Spa per la collana “Piemme Incontri”. Dalla passione per la musica che comincia quando era ragazzino al primo Sanremo nel 1970, a soli 16 anni. Dalle collaborazioni con i “colleghi” Lucio Dalla, Gianni Morandi, Loredana Berté, Anna Oxa, Fiorella Mannoia, Biagio Antonacci, Tosca, Milva, Ornella Vanoni ai quali ha scritto musiche e testi, ai successi “Non abbiam bisogno di parole”, “Anima”, “Joe Temerario”, “Vorrei incontrarti fra cent’anni”, “Attenti al Lupo”.

Scorrendo le pagine del libro ci si accorge che il cantautore ha racchiuso sentimenti, amori, fallimenti, soddisfazioni e fatiche. Racconta la sua vita come un cammino umano e spirituale: “Questo libro nasce dall’incontro fra Rosalino Cellamare e Ron”, si legge in seconda di copertina. Ogni capitolo è legato ricordi diversi e ha come titolo un vino, altra grande passione di Ron, tanto che lui stesso ne ha prodotto uno e gli ha dato il nome del suo brano “Fra cent’anni”.

Quando gli viene chiesto quale sia la sua canzone preferita, il cantautore non ha dubbi. Dice che si tratta di un brano che esprime la sua attitudine e la sua voglia di collaborare con altri musicisti. Quindi si alza, si avvicina al microfono e intona le note di “Una città per cantare”, portata al successo da Jackson Browne, scitta da Danny O’Keefe, tradotta dall’amico Lucio Dalla. Ron l’ha fatta sua perché rappresenta la sua idea di musica, la gioia di parlare agli altri. Il pubblico applaude fin dalle prime note e lui saluta tutti con un pensiero sul suo futuro:“Sono tornato il bambino che ero. Non ho più niente da perdere. Sicuramente sto crescendo, sto imparando… Quando uno si accorge che sta imparando ancora dalle cose significa che le cose più belle le deve ancora fare”.

STASH (FIORDISPINO) A “VERISSIMO” (24/10/2015), MA LA TOFFANIN DIMENTICA DI PRESENTARE … I “KOLORS”


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[Articolo a cura di Fede]

Attesi con trepidazione, ieri a “Verissimo”, i “The Kolors”, ma per poterseli gustare appieno bisogna rassegnarsi a fare penitenza, mettendosi calmi e tranquilli e sobbarcandosi pazientemente tutta la carrellata di personaggi “a misura” di Silvia Toffanin che precedono in scaletta, si va dall’intervista, con relative anticipazioni sul prosieguo, all’attrice Ariadna Gaya nel “cast” della “telenovela” spagnola “Il Segreto”, una serie che occupa sempre fin troppo spazio, all’interno della trasmissione, tanto che si è levato un coro di lamentele (inascoltato) di telespettatori sul Web, all’ospitata a Christian De Sica, in odore di (prossimo) cinepanettone, alla solita concessione all’immancabile cronaca “rosa” con il filmato delle nozze-bis con lo stesso uomo della “starlet” Samantha De Grenet e lacrime liberatorie di gioia del loro pargoletto, a seguire la “new entry” di “Squadra Antimafia” Giovanni Scifoni, quindi il “giochino” a squadre Vip presentato da Alvin e infine è il momento dei “The Kolors”, in chiusura.

La Toffanin fa il fatidico annuncio “E ora … Stash”, il “frontman” del gruppo, veloce, fa la sua brava passerella scendendo le scale fra due ali di pubblico entusiasta e plaudente e la raggiunge al centro della sala “Come sei alto” gli dice, non si può far a meno di notare che, stranamente, ha nominato solo lui (una dimenticanza casuale?), mentre magari sarebbe stato preferibile che dicesse “The Kolors” o, al limite “Stash e The Kolors”, infatti gli altri due componenti del trio scendono, timidamente, a loro volta, in un secondo tempo, inquadrati appena un istante da telecamere che sorvolano subito e vanno a prendere possesso dei loro strumenti musicali, ma, visto il totale disinteresse nei loro riguardi, ci si chiede, prossimamente li faranno accedere a uno studio dall’ingresso di servizio?

Accomodato di fronte alla compagna di Piersilvio Berlusconi, Stash si racconta disinvoltamente, naturalmente la conduttrice, che ha sempre dimostrato una spiccata predilezione per l’argomento capigliature e acconciature, cogliendo lo spunto irresistibile che ha davanti agli occhi, si sente in dovere di chiedergli della tinta del suo famoso ciuffo, che ora tende, almeno sembra, verso un colore da “Fata dai Capelli Turchini” (del collodiano “Pinocchio” ndr ), il cantante dice che è il risultato di una scommessa persa con gli amici e poi senza indugio si volge ad altro, parlando di lavorare molto sulla “riconoscibilità” della sua musica dalla prima all’ultima nota e di avere studiato degli “hook” (in inglese il significato è uncino, ndr), in questo caso i notissimi “wooh!ooh!”, di cui sono infarcite le canzoni della “band”, che ormai riconoscono dai bambini alle nonne; tanti sono stati i sacrifici affrontati, sottolinea, prima di poter emergere, con trasferte non certo indolori a Milano e Londra, un cd autoprodotto l’anno scorso, passato pressoché inosservato, le porte dei discografici sbattute in faccia sempre con la stessa antifona, infatti, sostenevano, era inconcepibile che dei ragazzi italiani cantassero in inglese e non li ritenevano abbastanza “pop”, fino al “treno” di Maria De Filippi, (su presentazione di Sarcina l’hanno scorso fra i tutor di Amici per la sezione canto, aggiungiamo noi ndr ) giunto ai primi di gennaio di quest’anno, quando ormai i tre stavano per emigrare in Inghilterra, a lei va tutta la sua e loro riconoscenza “Non  è una discografica ma è più ‘rock and roll’ di chi lo fa per mestiere … La sua forza è sapersi immedesimare nello spettatore e capirne i gusti … Mi ha detto, ai provini, che non devo scimmiottare altri ma essere me stesso …”. Visto che Canale5 è una rete commerciale, arriva anche lo “spot” pubblicitario, infatti, imbeccato, “pro domo sua”, dalla Toffanin, Stash accenna di essere “testimonial” per “Premium on line”, che offre la possibilità di guardarsi partite, serie tv e altro su “smartphone” e “tablet” e include nel discorso i suoi compagni di avventura, Daniele e Alex, spiegando quali sono le loro preferenze su quella “pay tv”. Congedo in bellezza sulle note di “Why don’t you love me”, secondo singolo dei “The Kolors”, preceduto dall’ irruzione dei loro “fans”.

La Toffanin “incolore” come d’abitudine in veste di intervistatrice e per ironia della sorte, stavolta, aveva a che fare con un complesso che si chiama “The Kolors”, fortunatamente Stash è riuscito a “vivacizzare” e a dare la giusta “benzina”, un’espressione da lui usata spesso al posto di “carica”, alla conversazione, che ha lasciato, tuttavia, dei “sospesi”, sono mancate richieste sul loro “work in progress”, ossia su eventuali progetti discografici in cantiere e, quello che sta più a cuore ai “kolored”, sapere se partirà un “tour” nei mesi a venire in grado di toccare regioni e località non raggiunte nel periodo estivo immediatamente dopo l’”esplosione” ad “Amici”. Si rimane in fiduciosa attesa …

Linda d: in lizza tra i Big di Sanremo


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Nella scorsa edizione si presentò in coppia con Michael Bolton con un brano sensazionale dal titolo“Fathers and Daughters”. Lo stesso brano in questi giorni, fa da colonna sonora all’ultimo colossal delcinema americano, proiettato in prima visione in tutte le sale italiane, realizzato dal grande maestroGabriele Muccino ed interpretato dal premio Oscar Russell Crowe. Per l’edizione “Sanremo 2016” Linda d si presenta da sola, affidatasi alle mani esperte del noto Maestro Mario Zannini Quirini e di Maurizio Verbeni, con un brano inedito scritto da una penna autorevole della musica italiana, Paola Angeli. Linda d, come ha sempre fatto nella vita, “a gomitate tra la folla” e per volontà della stessa, è ancor più determinata e ce la metterà tutta per riuscire a calcare il palcoscenico di Sanremo, ormai ampiamente meritato. Linda d testimonial d’eccezione e cantautrice, coinvolta in numerosi progetti nazionali a sostegno di fondazioni ed associazioni che operano in ambito sociale, ha abbracciato un progetto di notevole importanza dove in prima persona racconta le vicende a cui la vita, suo malgrado, l’ha sottoposta: educazione alla legalità, sicurezza e giustizia sociale.“Violenza sulle donne, dallo stalking al femminicidio” questo il titolo del convegno che farà da preludio alla manifestazione di apertura del progetto. Il tutto è coordinato dalle mani esperte del Giudice Onorario presso il Tribunale di sorveglianza della città di Salerno Dott. Massimo Sante Lamonaca. Il  24  novembre 2015 alle ore 9:00 saranno aperte le porte dell’istituto “Don Milani” di Montichiari e di seguito, alle 20:30, quelle dell’aula Consiliare del Comune. In conclusione una citazione che ha fatto un pezzo di storia:

<< Ciò che è dannoso nel mondo non sono gli uomini cattivi, ma il silenzio di quelli buoni.>>

(M. L. King)

[Norma Imbriano]