RENATO ZERO PRESENTA “ALT” A MILANO : “Ognuno di noi è Gesù” e può fare la rivoluzione


 

zero

Questa mattina, alle ore 12, presso l’Area Pergolesi di Milano, si è tenuta la conferenza stampa del nuovo cd di Renato ZeroAlt”.

Anche il nostro Blog ha avuto modo di assistere al gran ritorno in scena del cantautore romano dopo 3 anni di fermo, assistendo all’evento. Un ritiro voluto, ha affermato Renato, perché l’importante non è correre, ma sapere sempre cosa dire, quando dirlo e in un periodo politicamente e socialmente difficile come questo era arrivato il momento di intervenire drasticamente. Una conferenza dalle sfumature sociali, che riprende le linee guida dell’album: la violenza, la politica, la povertà, il problema di internet che limita i giovani, la famiglia in tutte le sue forme. Una battaglia o forse proprio una “rivoluzione… fatta e rifatta! Vissuta di faccia e di cuore”, quella che spinge Renato che per la prima volta pensa più al presente che al futuro, in una metrica insolita, volendo vivere appieno tutto ciò che la vita gli regala, incapace di stare in panchina rassegnato al tempo.

Ci vuole il coraggio di tornare fra la gente” – afferma Renato – “vivere la vita perché se non si vive, non si scrive”. Dalla vita vera nascono le canzoni, un atto d’amore per coinvolgere gli altri, ma sempre nuove, mai omologate. La scrittura di un testo e la composizione di un arrangiamento devono andare di pari passo, senza mai dimenticarsi il lavoro dei musicisti.

Con la sua impronta ironica e autoironica critica la televisione, ormai tornata al bianco e nero, diventano la messa in scena e la nascita di alieni, che non appaiono nella loro reale condizione ma con la nuova qualifica di “tuttologi”. Ai giovani invita, invece,a fare pratica e tutto con passione, con il coraggio di uscire da Internet, “perché c’è talmente tanta solitudine che poi genera depravazione”.

Si scaglia senza mezze misure contro la pirateria informatica e contro chi ha messo online i brani di Alt prima dell’uscita del cd, chiedendo esplicitamente ai “sorcini” coinvolti di non andare più ai suoi concerti e non acquistare più i suoi cd, perché per un auto produttore come lui, un gesto del genere rappresenta una mancanza di rispetto verso l’artista e l’uomo che vive di arte.

L’amore che è sempre stato il filo rosso dei suoi cd per una volta viene lasciato in disparte ma non mancano momenti in cui, a cuore aperto, prepotentemente fa capolino. Amore in tutte le sue forme, perché la famiglia, qualunque essa sia, basta che sia solida e continuativa.

Nessuno può giudicare le famiglie” – continua Renato – “il problema è degli stronzi che non amano e sono soli anche se hanno figli”.

Alt si figura come una ricetta contro i mali dei nostri tempi, contro la falsità, la superficialità, l’abuso sulle donne e di potere, il plagio e la violenza, perché altro non vuole essere che un sollecitatore di chi ha la voce flebile per poter parlare, di chi non è raccomandato da nessuno, di chi si fa da solo contro un sistema in cui tutti ambiscono a ruoli di spicco, rovinando l’Italia e il suo popolo.

Per Roma ha sempre un pensiero d’affetto, la città in cui vive e non lascerebbe mai, ma che purtroppo percepisce cambiata, spogliata dalla sua circolazione reale, in una situazione di difficoltà nel degrado dell’amministrazione. “I romani sono in periferia, in centro rimangono i vescovi, i politici di Montecitorio, i fattorini”. Non cede invece alle domande mirate sulla politica, volendo essere neutrale, ma non nega la sua avversione verso i sindacati che minano il rapporto tra datore di lavoro e l’operaio. Si schiera totalmente contro i sindacalisti che poi vanno a finire a Montecitorio, ma ci tiene a sottolineare che non è contrario ai sindacati ma all’ostruzione.

Al limite tra il mistico e il pagano, ma sempre eclettico ed estroverso, un Renato dalle mille personalità, con una voce ben potente per denunciare ciò che non va in 14 tracce in cui non risparmia nessuno e invoca Gesù. “I mussulmani hanno estremizzato il concetto. Si sente molto l’assenza di Gesù, non parlo di Dio, ma Gesù è ognuno di noi”, perché ognuno di noi può fare la differenza. “Gesù, oggi niente miracoli? Mai più il coro degli Angeli? Ora odore di guerra. La terra in ginocchio sta.

E’ l’uomo che può cambiare l’Italia, che può fare la rivoluzione, che può scegliere le sorti del nostro Paese. E’ l’artista invece che può arrivare al popolo, spronarlo, incitarlo a fare la differenza, in una forma di rinascita. Renato porterà il suo Alt e il suo spirito rivoluzionario nella cornice dell’Arena di Verona, l’1 e il 2 giugno, dopo 18 anni di assenza . “ Sono felice di fare Verona perché mi deve tre malleoli. E’ la promozione più diretta e autentica. Sarà uno spettacolo unico”, per cui non resta a tutti i fan di accorrere numerosi, per non perdere un Renato più motivato e pronto di sempre.

per Redazione/G.E.

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