Le Targhe Tenco 2017, ideate su iniziativa del Club Tenco, vengono assegnate dal 1984 ai migliori dischi italiani di canzone d’autore usciti nel corso dell’ultimo anno musicale. Le sezioni sono, come per tradizione, cinque: 4 dedicate alla categoria cantautori (miglior canzone, miglior disco in assoluto, miglior disco in dialetto e migliore opera), e una riservata a soli interpreti .
Una giuria di oltre 200 giornalisti musicali vota secondo quando ascoltato nel corso dell’anno – Non esistono candidature ma si possono eventualmente inviare segnalazioni scrivendo una mail all’indirizzo della commissione).
Questi i finalisti, suddivisi per categoria:
Disco in assoluto:
Baustelle, “L’amore e la violenza”
Paolo Benvegnù, “H3+”
Brunori Sas, “A casa tutto bene”
Edda, “Graziosa utopia”
Le Luci della Centrale Elettrica, “Terra”
Claudio Lolli, “Il grande freddo”
Album in dialetto:
Cesare Basile, “U fujutu su nesci chi fa?”
Foja, “‘O treno che va”
Gabriella Lucia Grasso, “Vussia cuscenza”
Canio Loguercio e Alessandro D’Alessandro, “Canti, ballate e ipocondrie d’ammore”
Pupi di Surfaro, “Nemo profeta”
Opera prima:
Blindur, “Blindur”
Colombre, “Pulviscolo”
Lastanzadigreta, “Creature selvagge”
Mara Redeghieri, “Recidiva”
Carlo Valente, “Tra l’altro”
Interprete di canzoni:
Gerardo Balestrieri, “Covers”
Teresa De Sio, “Teresa canta Pino”
Ginevra Di Marco, “La Rubia canta la Negra”
Di Martino e Fabrizio Cammarata, “Un mondo raro”
Gang, “Calibro 77”
Canzone singola:
Baustelle, “Amanda Lear” (Francesco Bianconi – Diego Palazzo)
Brunori Sas, “La verità” (Dario Brunori)
Michele Gazich, “Storia dell’uomo che vendette la sua ombra” (Michele Gazich)
Loguercio e D’Alessandro, “Ballata dell’ipocondria (o del vibrione innamorato) (Canio Loguercio – Alessandro D’Alessandro)
Ermal Meta, “Vietato morire” (Ermal Meta)
Redazione