
Un unico enorme striscione bianco con la scritta “No Tinc Por”, ‘Non ho paura’, portato da 75 rappresentanti dei servizi di sicurezza e di emergenza di Barcellona, ha aperto intorno alle 18 la grande manifestazione di Paseig de Gracia in risposta agli attentati. Secondo le autorità locali, hanno partecipato in almeno mezzo milione.
Una folla enorme ha invaso l’immenso viale dei negozi del capoluogo catalano. Molte le bandiere dell’indipendenza catalana. Al corteo hanno partecipato re Felipe VI, il premier Mariano Rajoy, il presidente catalano Carles Puigdemont e tutti i principali leader politici spagnoli. Contro il sovrano fischi dai secessionisti catalani.
Per iniziativa del comune di Barcellona 70mila rose, bianche, gialle e rosse, i colori della città, sono state distribuite alle decine di migliaia di persone che hanno partecipato alla manifestazione di Passeig de Gracia. Centinaia di volontari hanno trasportato i fiori – 50mila rossi, 10 mila bianchi e gialli – dai fiorai della città fino al luogo della manifestazione, dove li hanno distribuito.
Con l’interpretazione del “Canto degli Uccelli” (El Cant dels ocells, in catalano) di Pau Casals in Plaça Catalunya , e poi la partenza di Re Felipe e delle autorità si è quindi conclusa ufficialmente la manifestazione. Poco prima, l’attrice Rosa Maria Sartà e l’attivista Miriamj Habib, il capo coperto da un hijab, hanno letto due testi in catalano e in castigliano per la pace e la convivenza. Non ci sono stati discorsi.
Prima i cittadini, poi le autorità per dire no al terrorismo
Ad aprire il corteo cittadini, dalla Spagna e da tutta Europa, turisti, migranti, la popolazione civile. Dietro di loro, le autorità. E’ questa la scelta simbolica di Barcellona per mostrare quanto la città e il suo modo di viverla appartengano a tutti. Oltre alla manifestazione principale di Barcellona cortei anche in altre città.
Rajoy: mettere da parte le differenze
Il premier Mariano Rajoy ha esortato tutta la popolazione a partecipare alla manifestazione e a “mettere da parte le differenze – perchéquesto – perchè questo ci rende grandi e forti di fronte agli assassini.
Le tensioni tra Madrid e Barcellona
Il giorno dopo gli attentati aveva visto riavvicinarsi Madrid e Barcellona, ora torna a spirare un vento di rottura. Basta leggere le parole di Carles Puigdemont al Financial Timessecondo cui il governo centrale sta buttando in politica la questione cruciale della sicurezza. Avrebbe, cioè, tagliato i fondi alla sicurezza locale e non favorito la collaborazione della polizia nazionale con i Mossos de Esquadra che – secondo gli indipendentisti – avrebbe però comunque egregiamente evitato una tragedia ben peggiore.
Il referendum indipendentista
L’idea di cancellare l’appuntamento referendario non sfiora Puigdemont ma sottolinea di non voler ” voltare le spalle alla Spagna” ma di puntare al miglioramento delle relazioni. Dall’altro lato Rajoy ha assicurato che userà ogni mezzo legale per impedirne la realizzazione.
da RaiNews
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