
L’annuncio di Massimo Giletti Giovedì 26 ottobre dagli studi di Piazza Pulita su La7, di andare in onda col suo nuovo programma sulla rete di Cairo, la domenica, assume alla luce dei fatti i contorni di una “sottile” vendetta «Andrò in onda la domenica sera contro Fabio Fazio», ha detto.
Giletti è stato messo all’angolo dalla Rai e praticamente costretto ad andarsene con la chiusura de l’Arena, il programma spin-off di Domenica In che considerati i dati di ascolto nel corso dei 13 anni di vita è diventata una trasmissione a sé stante e un appuntamento atteso dal pubblico della domenica.
Una decisione dei vertici Rai molto chiacchierata che è arrivata persino in Parlamento, considerati i dati di ascolto in costante crescita del programma di Giletti che dava del filo da torcere ai diretti concorrenti sulle altre reti e spesso si imponeva negli ascolti e, ancor più chiacchierata, visti i risultati non proprio esaltanti che sta ottenendo Che tempo che Fa , il programma di Fabio Fazio traslocato in RaiUno da Raitre, che non supera il 14,9% di share rispetto a circa il 21% che faceva su Rai3. Una situazione che, come riportano i media, ha messo in allarme gli investitori pubblicitari che, ora, stanno per chiedere di rinegoziare i contratti o di chiuderli dal momento che la Rai aveva garantito loro uno share tra 16 e il 18%.
E d’altra parte, sempre su RaiUno, non va meglio con Domemica In condotto dalle sorelle Parodi su cui tuttavia la Rai è fiduciosa: Abbiamo costruito un programma nuovo che ha bisogno di un po’ di rodaggio. Cristina Parodi è una grande professionista e sta già studiando dei correttivi. Siamo tranquilli. Detto questo, noi facciamo servizio pubblico: dobbiamo fare ascolti con una tv diversa da quella di Barbara D’ Urso. Ma intanto “Barbarella” fa il botto con la sua Domenica Live, ogni domenica leader incontrastato di fascia. E restando in tema di scelte flop di RaiUno non va meglio per Celebration il programma del sabato sera che, alla seconda puntata, ha registrato l’ 11% di share, meno della metà del 26,7% di Tu si que vales, lo show di Canale 5.
Insomma, come osserva il deputato dem Michele Anzaldi: In Rai si tolgono o si spostano i programmi che funzionano. E lo spazio che resta vuoto viene conquistato dai concorrenti.
Massimo Giletti, che esordirà col suo programma su La7 a partire dal 12 novembre, “sfrattato” da RaiUno forse perché troppo populista e sanguigno, per far posto alla sobrietà e all’ eleganza del conduttore più radical chic della Tv, col suo annuncio :“[…] Con Cairo abbiamo deciso di andare in onda contro Fazio la domenica sera” sembra proprio intenzionato a “punire” “Mamma Rai” seppure nella consapevolezza che gli ascolti di La7 non potranno essere quelli di RaiUno : “Certo, Davide contro Golia, però nella vita bisogna avere coraggio e io credo sia giusto continuare a raccontare il Paese proprio la domenica”.
Su La7 Massimo Giletti porterà la sua idea di talk show, continuerà a mettere in luce le “storture” e le criticità del nostro Bel Paese convinto di poterlo fare a modo suo e senza condizionamenti: «La domenica c’era chi non mi voleva far parlare – ma io sono un uomo libero, lo sono sempre stato. E credo nell’informazione libera. Di destra o di sinistra anche marcata, non mi interessa, ma che sia libera e rispettosa delle idee altrui. Qualcuno mi ha impedito di raccontare il Paese, mi ha proposto qualcosa che non potevo, per dignità, accettare e allora credo che la domenica, che per anni è stato il mio giorno, sia oggi il momento in cui calarsi la maschera.
E a Formigli di Piazza Pulita che gli chiede il motivo della cancellazione del suo storico programma L’Arena, Giletti ha risposto: “Io ovviamente so qual è la ragione ma a me non devono dare una spiegazione, la devono dare ai 4 milioni di italiani che seguivano L’Arena la domenica. Loro pagano il canone”.
Redazione
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