Fabrizio Frizzi che il 23 di ottobre fu colpito da una ischemia durante la registrazione di una puntata di “L’eredità“. a breve compirà 60 anni (il 5 febbraio ndr), nel ricordare l’episodio nel corso di una recente intervista ha detto: “Per fortuna ero in uno studio tv”, gli autori, sempre molto attenti a monitorare la macchina in ogni particolare, si sono accorti prima di me di quanto mi stava accadendo. Se mi fosse capitato in altro momento non so come sarebbe finita”. Poi ha aggiunto:“le grandi paure rendono tutte le cose più importanti. Io ho sempre avuto la gioia di vivere e di godere della vita momento per momento. E la brutta esperienza che ho dovuto affrontare non ha fatto altro che confermare quello che già sapevo. La vita va goduta, perché non sai mai quello che succede domani”.
Il conduttore romano è consapevole di non essere completamente guarito: “Non sono guarito del tutto. Ma l’aver ripreso il lavoro, una vita simile a quella normale, mi dà una carica di adrenalina che è una terapia aggiunta a quella medica. È come se, a ogni puntata, mi si installasse un motore iperturbo. Fino a un minuto prima della diretta-differita, posso accusare stanchezza. Ma non appena entro in azione, tutto sparisce. Certo, speravo che il processo di guarigione fosse più veloce. Ma capisco che devo rispettare gli ordini degli ottimi medici che mi seguono. Qualche volta mi bacchettano per la mia voglia di sbrigarmi, ma so bene che ci vuole il tempo necessario”.
“Ora lo devo essere soprattutto per mia moglie e mia figlia ” (la figlia avuta con Carlotta Mantovan nel 2013 ndr) e ancora: Diventare padre in età avanzata, come è accaduto a me, è stata una scelta d’amore e non un atto di egoismo […] Non so se mia figlia abbia capito quanto è accaduto, abbiamo cercato di proteggerla, ma so che i bambini capiscono molto più di quanto immaginiamo: ogni giorno giochiamo insieme, è il suo modo di sorreggermi, mi dà l’energia per continuare a combattere. E se uscirò vincitore da questa vicenda, mi dedicherò maggiormente a fare il testimonial per la ricerca scientifica”.
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