E’ di qualche ora fa la notizia della scomparsa di Folco Quilici, il grande documentarista, scrittore e ambientalista che aveva raccontato con scritti e filmati il suo amore per il mare e il rapporto tra il mondo marino e l’essere umano. Nato a Ferrara nel 1930, avrebbe compiuto 88 anni il 9 di aprile prossimo, ma è morto all’ospedale di Orvieto dove era ricoverato da qualche giorno. Il suo “luogo del cuore” erano le isole di «Pontinesia» — così ribattezzate da lui negli anni ‘70 Ponza, Palmarola e Ventotene — quello che definiva «un autentico paradiso terrestre, tra fondali di acqua cristallina, una straordinaria ricchezza di fauna e flora sottomarine, rocce multicolori, piccole baie e spiagge incantevoli, oltre a una posizione strategica vicina a due grandi città, Napoli e Roma».
Il suo profondo amore per l’uomo: Quilici adorava gli animali, a cominciare dai suoi cani, ma non ha mai pensato che potessero sostituire gli esseri umani.
Poteva passare con la massima tranquillità dall’Hilton di Los Angeles, città che adorava, a una capanna di fango in Congo. Fu amico di Zhou Enlai e di certi capitribù boscimani, pigmei, aborigeni. Aveva il corpo pieno di cicatrici come un esploratore ottocentesco.
Redazione