In perfetta linea con il titolo- che fa riferimento al famoso cocktail alcolico a base di vodka – l’ultimo singolo dei My Escort rivela appieno l’intento e l’obbiettivo poi raggiunto, di esportare la loro musica all’estero, confermando un ‘attitudine già richiamata nei brani precedenti. Non a caso il progetto che raccoglieva un terzetto di canzoni, correlate da un cortometraggio, e intitolato “Parentesi Estive”, presentava la controparte in lingua inglese “Lost in the sun”. Scelta questa, che contraddistingue anche il nuovo “Cosmopolitan”, per la quale la versione inglese è stata scritta su richiesta di Ruslan Kvinta (uno dei produttori di X-Factor Ucraina) al fine di sostenere il provino per entrare a far parte del ramo ucraino di Eurovision 2019.
Si intuisce quindi immediatamente che il raggiungimento dei territori musicali dell’Est Europa, fa parte di un percorso coerente con lo stile e il linguaggio stesso dei My Escort, oltre che con l’immancabile desiderio di portare la loro musica ovunque nel mondo, apportando ad ogni loro composizione un’impalcatura appunto “cosmopolita in cui sonorità provenienti da stili diversi si intersecano tra di loro, pervenendo continuamente a risoluzione nuove ed esclusive. E’ questa la sensazione che si respira ascoltando l’ultimo singolo della band vicentina composta da Alessio Montagna (tastiere e voce), Luca Agerde ( al basso) e dal 2014 Daniele Trevisan (alle chitarre) e attiva fin dal 2010, l’anno della formazione. Dopo l’antologia di “Canzoni in ritardo” e “Parentesi Estive”, la band di Alessio Montagna ritorna con il nuovo Ep “L’amore non esiste”, contente tre canzoni, di cui Cosmopolitan ne è il primo estratto.
Tre sono i brani e tre sono i punti di vista da cui si osserva l’amore, cercando di interpretarlo. Invischiati da un sound travolgente, tra un R’n’b a tratti retrò che affluisce da un lieve rimando jazz, in quegli ottoni che si stagliano tra l’inciso e la strofa successiva, Cosmopolitan è un brano che si inserisce in una pluralità di spettri musicali. Tale indole rispecchia lo stesso significato del brano, dove la volontà di intraprendere un nuovo viaggio, di vivere nuove avventure, viene bloccata dalla paura che un passo in avanti, l’immersione completa in un progetto, come in una relazione,possa poi rivelarsi non corrispondente alle nostre aspettative. Il timore di soffrire, di essere addossati dal dolore per un luogo che magari dobbiamo per forza prima o poi lasciare, ci impedisce di partire e così, si preferisce talvolta restare al confine, osservando dalla frontiera, quello che potremmo vivere. D’altronde “Per innamorarsi basta un attimo, ma ci vorrebbero due vite per Leccarsi le ferite…” per riprendere una delle frasi più emblematiche del testo; si vorrebbe quindi dare inizio al nostro percorso, ma la consapevolezza del lungo tragitto che ci aspetta, dei possibili incidenti di percorso, di tutta una serie di deviazioni che possono presentarsi, ci immobilizza in un’incertezza devastante, rendendoci esseri inerti, incapaci di estromettere le nostre paure, “La distanza è come il mare la percorro ed ho paura che non possa mai finire….”
Il passato stesso diventa un ostacolo insormontabile, tendiamo spesso a vivere proiettati in quello che è stato, misurando il futuro, oltre che il presente, con esso: “Viaggiare tra i ricordi e un acceleratore che non spingo mai abbastanza…”
Ecco che allora “Ricordare”, un’azione che dovrebbe sedimentare tappe di un cammino di evoluzione, diventano spesso e volentieri l’abisso in cui affossiamo la nostra identità che vorremmo nascondere anche a noi stessi. Così, l’unica soluzione sembra rivelarsi “nell’ annegare il proprio dolore nel liquore“, per citare un altro frammento di Cosmopolitan senza accorgersi che quelle ombre che ci circondano, sono la proiezione di noi stessi e che da un punto di vista diverso, potremmo scrutare meglio e in modo più disincantato le tante componenti che ci riguardano…l’amore in primis…ma questa, è un’altra storia, che i My Escort ci racconteranno nel secondo estratto de “L’amore non esiste”….
Scritto da Sonia Bellin