Estate 2001 : primo vero tormentone degli anni 2000 è stato senza dubbio “Tre parole” di Valeria Rossi. “Sole, cuore e amore” divennero gli ingredienti ideali per la soundtrack dei nostri tuffi al mare, le cene all’aperto e magari chissa’ di qualche avventurina vacanziera. Ritornello che suonava come una sorta di mantra scaramantico per accogliere con positività questo millennio cosi’ temuto e sul quale nei secoli precedenti tanto si era scritto e romanzato a tal punto da paventare una possibile “fine del mondo”: Certo gli episodi internazionali di terrorismo e la crisi economica ci hanno buttato in un clima di tensione e precarietà , ma non c’è estate in cui non rincorriamo, attraverso la musica, note di speranza, di leggerezza.
Perchè la musica, come poche altre forme d’arte, esorcizza e allontana il buio, il vuoto, le paure. Anche quest’anno quindi si spendono fiumi di parole e inchiostro (virtuale) per eleggere, individuare il tormentone dei nostri giorni di insopportabile afa.
Sara’ “Jumbo” dell’immancabile Giusy Ferreri, “Mambo salentino” dei Boomdabash con Alessandra Amoroso, “Calipso” di Sfera Ebbasta, Mahmood & Fabri Fibra o magari la sorprendente “Magari muori” di Romina Falconi ? “Tequila e San Miguel” di Loredana Berte’ o “Arrogante” di Irama ?
Inutile negarlo, qui si tifa “la Bertè”, per la sua storia, il suo percorso umano e aristico, per il coraggio e la tenacia di rinascere sempre senza voltarsi troppo a guardare le proprie cicatrici, per quell’intramontabile carisma di donna vera, libera.
Ecco il nostro tormentone 2019 non è la sua canzone in quanto tale, ma come l’ennesima tappa di un viaggio senza luna, sebbene da 40 anni provi a bussarle senza tregua.