Giovedì 5 dicembre, in
seconda serata, su
Retequattro, secondo di quattro appuntamenti, con le inchieste di «
Confessione Reporter». Al centro della puntata, la controversa materia del “fine vita”.
«È un tema che scalda da sempre la cronaca: la libertà di scegliere una morte libera, l’eutanasia», esordisce la giornalista. «È una parola che da anni crea polemiche, gesti coraggiosi e fortissime opposizioni. Una parola che tanti considerano uno schiaffo alla vita, mentre per molti altri potrebbe essere la libertà di morire, lasciando vite torturate e condannate», prosegue Pende.
Il la per questo reportage arriva il 25 settembre scorso, dalla Corte Costituzionale: quando, a proposito dell’imputazione di aiuto al suicidio del radicale Marco Cappato, che ha accompagnato DJ Fabo al suicidio, in Svizzera, ha dichiarato che non è più un reato.
«Confessione Reporter», più che i dettagli legali, racconta storie vere, facendo quindi parlare i protagonisti: dai malati ai genitori, dai medici ai nemici dell’eutanasia. «Una decisione che obbliga ad immagini forti, dolorose e commoventi, ma vere», puntualizza Stella Pende.
Il primo incontro è con una madre straordinaria: Sabrina. «Ha tirato su col marito Cesare due figli, Marco e Carlo, oggi inchiodati alla sedia a rotelle da una feroce SLA familiare», racconta Pende. «Due ragazzi meravigliosi e intelligenti, che hanno voluto laurearsi e restare sempre in prima linea con l’Associazione Luca Coscioni. Ma oggi soffrono vite che non sono vite: non possono muoversi, né parlare, provando grandi dolori. Questa tortura cresce ogni giorno. Marco e Carlo hanno già deciso che quando ciò diventerà insopportabile, non lo accetteranno. E per questo hanno chiesto a Sabrina di accompagnarli ad una fine dignitosa. Sabrina ha detto loro sì».
La decisione della Corte Costituzionale ha creato consensi, speranze e grandi opposizioni, anche nell’Ordine dei Medici. «Va comunque chiarito», chiosa Pende, «che esiste grande differenza tra l’aiuto al suicidio, le cure palliative e la sedazione profonda, che porta alla fine».
La sentenza rende lecito, in casi speciali, solo l’aiuto al suicidio e non l’eutanasia. L’eutanasia, in Italia è vietata e sarà il Parlamento a dover legiferare sulla questione. «Per questo, le storie realizzate con i nostri viaggi, in Italia e in Svizzera, sono davvero potenti… fanno capire, meglio, soprattutto cosa accade in quelle famose cliniche della morte», conclude l’inviata.
La serata termina con il ritratto «sorprendente, di un’attrice giovane e fedele ai suoi valori: Cristiana Capotondi. Una delle rare donne del cinema che dedica il suo tempo ad altro e ad altri»,.
«Confessione Reporter» è un programma di Stella Pende, a cura di Sandra Magliani, realizzato da Videonews.