Day: dicembre 5, 2019

CS_IL PUGILE DANIELE SCARDINA: IO FIDANZATO LEOTTA? SEMPRE TENUTO COSA RISERVATA E CONTINUERO’ A FARLO (VIDEO)


leotta“Io fidanzato di Diletta Leotta? Preferisco non entrare in dettagli, i giornali dicono quello che vogliono. Non sono mai entrato in dettagli, ho sempre preferito tenere la cosa un po’ riservata e continuerò a farlo”. A parlare, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, è il pugile Daniele ‘King Toretto’ Scardina, indicato come compagno di Diletta Leotta, che oggi è intervenuto nel corso della trasmissione condotta da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro. I media hanno scritto anche che lei quando combatte, sul ring, è felice di vedere la Leotta sugli spalti che la sostiene. “I giornali scrivono quello che vogliono, ripeto. La domanda è sempre stata questa: com’è vedere le persone che ami intorno al ring? E io ho sempre risposto che è bellissimo che mi tifano intorno al ring”.

VIDEO / CLICCA QUI PER D. SCARDINA A RAI RADIO1: https://wetransfer.com/downloads/7dec20a06e83fc371a9708f61911498a20191205153636/b05c775be095a51a3ea185594c48eada20191205153651/f9577e

Da Redazione un giorno da pecora

CS_Inchiesta sul “fine vita” a “Confessione Reporter”


 
Giovedì 5 dicembre, in seconda serata, su Retequattro, secondo di quattro appuntamenti, con le inchieste di «Confessione Reporter». Al centro della puntata, la controversa materia del “fine vita”.

«È un tema che scalda da sempre la cronaca: la libertà di scegliere una morte libera, l’eutanasia», esordisce la giornalista. «È una parola che da anni crea polemiche, gesti coraggiosi e fortissime opposizioni. Una parola che tanti considerano uno schiaffo alla vita, mentre per molti altri potrebbe essere la libertà di morire, lasciando vite torturate e condannate», prosegue Pende.

Il la per questo reportage arriva il 25 settembre scorso, dalla Corte Costituzionale: quando, a proposito dell’imputazione di aiuto al suicidio del radicale Marco Cappato, che ha accompagnato DJ Fabo al suicidio, in Svizzera, ha dichiarato che non è più un reato.

«Confessione Reporter», più che i dettagli legali, racconta storie vere, facendo quindi parlare i protagonisti: dai malati ai genitori, dai medici ai nemici dell’eutanasia. «Una decisione che obbliga ad immagini forti, dolorose e commoventi, ma vere», puntualizza Stella Pende.

Il primo incontro è con una madre straordinaria: Sabrina. «Ha tirato su col marito Cesare due figli, Marco e Carlo, oggi inchiodati alla sedia a rotelle da una feroce SLA familiare», racconta Pende. «Due ragazzi meravigliosi e intelligenti, che hanno voluto laurearsi e restare sempre in prima linea con l’Associazione Luca Coscioni. Ma oggi soffrono vite che non sono vite: non possono muoversi, né parlare, provando grandi dolori. Questa tortura cresce ogni giorno. Marco e Carlo hanno già deciso che quando ciò diventerà insopportabile, non lo accetteranno. E per questo hanno chiesto a Sabrina di accompagnarli ad una fine dignitosa. Sabrina ha detto loro sì».

La decisione della Corte Costituzionale ha creato consensi, speranze e grandi opposizioni, anche nell’Ordine dei Medici. «Va comunque chiarito», chiosa Pende, «che esiste grande differenza tra l’aiuto al suicidio, le cure palliative e la sedazione profonda, che porta alla fine».

La sentenza rende lecito, in casi speciali, solo l’aiuto al suicidio e non l’eutanasia. L’eutanasia, in Italia è vietata e sarà il Parlamento a dover legiferare sulla questione. «Per questo, le storie realizzate con i nostri viaggi, in Italia e in Svizzera, sono davvero potenti… fanno capire, meglio, soprattutto cosa accade in quelle famose cliniche della morte», conclude l’inviata.

La serata termina con il ritratto «sorprendente, di un’attrice giovane e fedele ai suoi valori: Cristiana Capotondi. Una delle rare donne del cinema che dedica il suo tempo ad altro e ad altri»,.

«Confessione Reporter» è un programma di Stella Pende, a cura di Sandra Magliani, realizzato da Videonews.

Redazione

CS_#RAI1 05 DIC 2019, 21:25 “Storia di Nilde” La prima docu-fiction sulla vita di Nilde Iotti, giovedì 5 dicembre in prima serata


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A vent’anni dalla scomparsa di Nilde Iotti (4 dicembre 1999) e a quarant’anni dalla sua nomina a Presidente della Camera dei Deputati, va in onda giovedì 5 dicembre in prima serata su Rai1 la docu-fiction “Storia di Nilde”, prodotta da Gloria Giorgianni per Anele in collaborazione con Rai Fiction. Diretta da Emanuele Imbucci è interpretata da Anna Foglietta (Nilde Iotti), Francesco Colella (Palmiro Togliatti), Linda Caridi (Rosanna) e Vincenzo Amato (nel ruolo di Enrico Berlinguer).
Intrecciando ricostruzioni fiction, materiali di repertorio e testimonianze illustri, il racconto ripercorre la storia umana e politica di Nilde Iotti -una delle ventuno donne che parteciparono all’Assemblea Costituente nel 1946 e la prima ad essere eletta Presidente della Camera dei Deputati – per restituire alle nuove generazioni, attraverso un linguaggio inedito, emotivo e contemporaneo, non solo la sua figura politico-istituzionale ma anche il suo contributo di donna alle conquiste di civiltà del nostro Paese e al processo di emancipazione femminile.
Il racconto prende liberamente spunto da un fatto realmente accaduto: l’arrivo di una lettera inviata all’Avanguardia da una ragazza che lamentava le imposizioni da parte del suo fidanzato in merito alle proprie scelte di vita, alla quale Nilde Iotti aveva risposto personalmente sul giornale spronando la giovane a prendere in mano la propria vita con autonomia e libertà. Il rapporto di finzione tra Nilde Iotti e questa ragazza, Rosanna, è il filo conduttore della narrazione fiction, che segue la vita di Nilde Iotti fin dai suoi primi passi nella politica: dall’adesione alla Resistenza, alla partecipazione all’Assemblea Costituente fino all’inizio dell’attività parlamentare e all’avvio della sua relazione sentimentale con Palmiro Togliatti, Segretario del Partito Comunista Italiano, all’epoca sposato con Rita Montagnana. Una grande storia d’amore malvista dall’opinione pubblica e dallo stesso PCI, capace tuttavia di resistere alle sfide più grandi, come l’attentato subito da Togliatti nel 1948, mentre usciva da Montecitorio insieme alla stessa Nilde.
Ripercorrendo anche i momenti più intimi della vita della coppia – come l’inizio della convivenza e l’adozione della piccola Marisa Malagoli, sorella di un operaio morto durante una manifestazione del 1950 – la docu-fiction porta alla luce la Nilde Iotti pubblica e privata, la sua autorevolezza politica, il carisma, la forte capacità di dialogo e di inclusione politica, ma anche le scelte coraggiose e anticonvenzionali in un contesto politico e sociale non certo favorevole. Scelte che si fanno ancora più incisive dopo la morte di Togliatti nel 1964, periodo nel quale si collocano alcune delle battaglie più significative dell’azione politica di Nilde Iotti e le sue più importanti conquiste. Tra le altre, quella di convincere nel 1974 Enrico Berlinguer a schierare il Partito Comunista per il no al referendum abrogativo della Legge sul divorzio.
Tra le testimonianze illustri, che si intervallano alla narrazione fiction, il Presidente emerito della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, Marisa Malagoli Togliatti, il portavoce di Nilde Iotti Giorgio Frasca Polara, la sua biografa Luisa Lama, la Presidente della Fondazione Iotti Livia Turco, l’ex Presidente del Consiglio Giuliano Amato, l’ex direttore de l’Unità e parlamentare PCI Emanuele Macaluso, il direttore di Radio Radicale Alessio Falconio, i giornalisti Filippo Ceccarelli e Marcello Sorgi, lo storico Giuseppe Vacca, il regista e amico di famiglia Giorgio Ferrara.
Il racconto si chiude con il primo discorso di Nilde Iotti come Presidente della Camera dei Deputati, un’elezione entrata nella Storia, che ha sancito una tappa fondamentale nella trasformazione sociale del Paese per cui hanno lottato e lottano tante straordinarie donne italiane.