Day: febbraio 3, 2021

CS_CLAUDIO BAGLIONI ospite d’eccezione della prima puntata di “STORIES LIVE”, in onda domani su SKY TG24 (ore 21.00), sabato su SKY ARTE (ore 16.50) e sempre disponibile on demand.


STORIES LIVE

TORNA IL CICLO DI INTERVISTE

DELLA TESTATA ALL NEWS CON UNA NOVITÀ:

LA MUSICA DAL VIVO

OSPITE D’ECCEZIONE DELLA PRIMA PUNTATA

UNO DEI COMPOSITORI PIÙ GRANDI E AMATI

DELLA STORIA DELLA MUSICA ITALIANA:

CLAUDIO BAGLIONI

L’ARTE È STATA COLPITA AL CUORE DALLA PANDEMIA

DOBBIAMO CERCARE DI TRASFORMARE

QUESTA SITUAZIONE IN UN’OPPORTUNITÀ

CON FANTASIA E NUOVE IDEE.

FARÒ PROSSIMAMENTE UNO SPETTACOLO,

UNA RAPPRESENTAZIONE STRAORDINARIA

DI “QUESTA STORIA CHE È LA MIA”

CON L’ORCHESTRA E IL CORO DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA.

QUESTO È UN PROGETTO CHE NON SAREBBE NATO IN UN ALTRO MOMENTO MA ESSENDOCI UNA CONDIZIONE DI CHIUSURA ECCO LA VOGLIA, MA ANCHE LA POSSIBILITÀ DI RIVOLGERSI AL PUBBLICO.

FORSE TUTTI VORREMMO ESSERE SUPERIORI

AL CONCETTO DI SENTIMENTO,

MA UNA BUONA CANZONE D’AMORE

È OGNI VOLTA UN MIRACOLO

CI SONO SUCCESSI CHE DIVENTANO “CANZONI CAPITALI”,

NON SONO PIÙ TUOI, MA DELLA MEMORIA COLLETTIVA

GIOVEDÌ 4 FEBBRAIO ALLE 21 SU SKY TG24

E ANCHE SU SKY ARTE SABATO 6 FEBBRAIO ALLE 16.50

DISPONIBILE ON DEMAND E SU SKYTG24.IT

Milano, 3 febbraio 2021 –Torna su Sky TG24 Stories, il ciclo di interviste ai protagonisti dello spettacolo della testata all news, con una serie di appuntamenti dedicati al mondo della musica. E per l’occasione diventa “Stories Live”, un racconto in parole e musica, nel quale gli aneddoti e i ricordi degli artisti si mescolano alle loro canzoni più belle, eseguite dal vivo in set acustico, in uno studio intimo e caldo.

Sarà Claudio Baglioni – uno dei cantautori più grandi e amati della storia della musica italiana – intervistato dal vicedirettore di Sky TG24 Omar Schillaci, l’ospite d’eccezione della prima puntata, in onda su Sky TG24, giovedì 4 febbraio alle 21su Sky Arte sabato 6 febbraio alle 16.50 e sempre disponibile On Demand.

Dopo sette anni di silenzio, Baglioni è tornato con “In questa storia che è la mia”,un nuovo, straordinario, album di inediti: oltre due milioni e mezzo di stream e più di 50mila copie fisiche vendute, in soli due mesi dall’uscita. Un concept album che disegna la parabola dell’amore, sia personale che universale.

“Quello che mi fa andare avanti – ha dichiarato Baglioni – è la curiosità, perché c’è sempre qualcosa ancora da fare e imparare. A me il successo è capitato quando meno me lo aspettavo e non ci credevo più, quindi ho vissuto tutta la mia vita professionale, e lo sto facendo ancora oggi, per meritarmi il successo che ho avuto tanto anni fa e che trovo ancora oggi inspiegabile. All’obiezione che qualche motivo di successo nei suoi cinquant’anni di carriera ci sia, l’artista ha spiegato che finché mi dà la spinta per fare qualcos’altro preferisco che il mio successo rimanga un arcano, che sia un punto interrogativo”.

Baglioni ha ricordato il momento durissimo che il mondo della musica sta attraversando, per le limitazioni imposte dalla pandemia: “L’arte – ha detto – in questo tempo complesso si è fermata, anche se non a livello creativo. È una delle attività che è stata davvero colpita al cuore. Molti di noi hanno visto finire del tutto l’attività dal vivo. Ma è proprio questo il momento di sperimentare nuove idee ed esplorare nuove possibilità. Per questo ho deciso di trasformare il mio ultimo concept-album – “In questa storia che è la mia” – in un’Opera, con l’Orchestra, il Coro e il Balletto del Teatro dell’Opera di Roma, utilizzando ogni spazio del teatro – palco, platea, gallerie, foyer, corridoi, camerini – come spazio scenico, nel quale musicisti, coristi, band, ballerini e performer daranno vita ad uno spettacolo di arte totale, senza il pubblico, che verrà trasmesso in streaming. Un progetto che, probabilmente, non sarebbe nato in un altro momento. Abbiamo cercato di fare di necessità virtù e, dato che, purtroppo, il pubblico non potrà venire a teatro, abbiamo deciso di portare il teatro, in tutta la sua bellezza, al pubblico.

Baglioni ha poi parlato del suo più grande successo, “Questo piccolo grande amore”, e del rapporto che gli artisti hanno con i loro maggiori successi. Ci sono delle canzoni che diventano “canzoni capitali” – ha spiegato –, come se non ci fosse altro, sono le pietre miliari delle carriere, io ne ho avute alcune. “Questo piccolo grande amore” è una canzone che mi ha contrassegnato e definito per moltissimo tempo. Da artista si tende persino a prendere quelle canzoni e cambiarle, per riappropriarsene. Una volta a Palermo ho avuto una lezione: alla fine di un concerto negli stadi, in cui avevo fatto una versione completamente diversa dall’originale, una fan, dandomi del Lei per creare una distanza, mi disse: «Non si può permettere più di fare questa canzone in quella maniera perché appartiene a una memoria collettiva. Non è più sua, è nostra». E fu una sentenza. Io allora reagii anche un po’ arrogante, però poi, riflettendoci su, aveva assolutamente ragione.

Il cantautore ha ripercorso anche gli anni della giovinezza quando, prima di diventare famoso, sognava di diventare architetto: mi ero iscritto alla facoltà di architettura perché pensavo di essere pronto per cambiare il mondo. Mi ricordo di avere partecipato ad una di quelle assemblee dove arrivavano gli studenti più grandi, con le barbe e i baffi da rivoluzionari. Noi matricole venimmo incolonnate per uscire, per interrompere la lezione misero il povero professore dietro alla lavagna. Uscendo io presi anche uno schiaffo sulla nuca e dissi «se la rivoluzione è questa, anche no». Però non mi girai, per non prendere anche il secondo.

Per il nuovo ciclo Stories Live ci sarà anche una novità tecnologica: durante la messa in onda dei contenuti comparirà un QR Code che permetterà, inquadrandolo con la telecamera del proprio smartphone, di accedere a una serie di contenuti speciali dedicati al cantante sul sito Skytg24.it. Inoltre le interviste di “Stories” e “Stories Live” sono sempre disponibili anche tra i podcast di Sky TG24, sul sito Spettacolo di skytg24.it e sulle principali piattaforme di podcasting.

STORIES LIVE – CLAUDIO BAGLIONI, IN ONDA GIOVEDÌ 4 FEBBRAIO ALLE 21 SU SKY TG24 (CANALI 100 E 500 DI SKY E CANALE 50 DEL DTT), SABATO 6 FEBBRAIO ALLE 16.50 SU SKY ARTE (CANALE 120 DI SKY) E DISPONIBILE ON DEMAND E SU SKYTG24.IT

Redazione

CS_In prima serata ultimo appuntamento con “Made In Italy”


La nascita della grande moda italiana nella Milano degli anni Settanta, raccontata  attraverso la storia di Irene, una giovane giornalista che arriverà lontano.  Made In Italy, la serie ultimo appuntamento su Canale 5  mercoledì 3 febbraio in prima serata.

Anni Settanta, tempo di conflitti e cambiamenti, di impegno politico e creatività. A Milano tanta dell’energia di quegli anni si concentra in un gruppo di stilisti che cambieranno la storia della moda a livello internazionale.
Armani, Valentino, Krizia, Versace, Missoni, Albini, Fiorucci, Curiel, Ferrè e tanti altri: grandi creativi celebrati in tutto il mondo e divenuti il simbolo del Made in Italy. Ognuno a suo modo ha segnato quell’epoca, ognuno è parte di un grande affresco al di là delle singole biografie.
Di qui l’idea di raccontare la Milano della moda degli anni Settanta, attraverso lo sguardo di una giovane redattrice, Irene Mastrangelo (Greta Ferro) che, un po’ per passione e un po’ per caso, dalla periferia di Milano, da una famiglia modesta di emigranti dal Sud, entra in una prestigiosa rivista di moda chiamata “Appeal”. Il suo talento e la sua determinazione porteranno ben presto questa outsider a una grande carriera nella rivista, attraverso un percorso non sempre agevole, ricco di colpi di scena sia nella vita professionale che in quella personale.
Il racconto della moda italiana infatti è lo sfondo, originale e ricco di fascino, di una commedia romantica, incentrata su una protagonista capace di sognare e far sognare; una cenerentola moderna ed aspirazionale che si realizzerà nel lavoro, non rinunciando mai a difendere le proprie idee con caparbietà e nello stesso tempo mantenendo intatto uno sguardo limpido ed aperto verso la rivoluzione che sta cambiando non solo la moda ma anche il costume e a società.  La serie sarà infatti calata nella realtà di un periodo segnato da tante novità e contraddizioni: la liberazione sessuale e i nuovi fermenti dell’orgoglio omosessuale, ma anche la violenza del terrorismo e la diffusione della droga.

Ma al centro di Made in Italy sarà comunque la Moda italiana degli anni ’70, quella in cui si passa dall’Haute Couture al Prêt-à-Porter, in cui Armani fonda il suo impero proponendo l’immagine di una donna potente e padrona di sé stessa, in cui Versace scandalizza con le sue donne super sensuali e un manager visionario come Beppe Modenese intuisce che, per sfidare il predominio francese, i litigiosi italiani devono fare gruppo.
Attraverso lo sguardo curioso della nostra Irene e del suo mentore, la caporedattrice visionaria e appassionata Rita Pasini (Margherita Buy), potremo “ascoltare” gli stilisti che si raccontano, ma soprattutto “vedere” con i loro occhi le radici delle loro creazioni “sentire” le fonti della loro ispirazione e “toccare” la concretezza del “fare la moda” attraverso uno stile visivo unico.

Redazione