Day: Maggio 24, 2022

CS_GIANNA NANNINI sabato 28 MAGGIO in concerto allo STADIO ARTEMIO FRANCHI DI FIRENZE! Con lei sul palco una band di rara eccellenza e tanti amici e colleghi!


GIANNA NANNINI

Sabato 28 MAGGIO in concerto

allo STADIO ARTEMIO FRANCHI DI FIRENZE

Con lei sul palco una band di rara eccellenza e tanti ospiti

ARIETE – ELODIE – LOREDANA BERTÈ – COEZ

CARMEN CONSOLI – LITFIBA – ENRICO NIGIOTTI

ROSA CHEMICAL – SPERANZA

Sabato 28 maggio GIANNA NANNINI si esibirà allo Stadio Artemio Franchi di Firenze! Un evento unico in cui la rocker condividerà il palco con amici e colleghi: ARIETE, ELODIE, LOREDANA BERTÈ, COEZ, CARMEN CONSOLI, LITFIBA, ENRICO NIGIOTTI, ROSA CHEMICAL e SPERANZA.

Sarà accompagnata da una band di rara eccellenza composta da Davide Tagliapietra alle chitarre, Christian Riganò alle tastiere, Steve Barney alla batteria, Milton McDonald alle chitarre, Francis Hylton al basso, Isabella Casucci cori.

Questo concerto scatenerà ancora una volta tutta l’energia di una vera… Gianna da stadio!

Le prevendite sono disponibili su Ticketone e sui circuiti di prevendita abituali.

Dopo il concerto di Firenze, Gianna Nannini proseguirà il tour nelle principali città della Germania, il 27 luglio sarà a St Moritz (Svizzera) per il Festival Da Jazz e, da fine luglio, tornerà in concerto nelle più prestigiose arene e piazze italiane per le date estive con la direzione artistica di Davide Tagliapietra.

Un concerto elettro acustico con una scaletta che comprende i brani più recenti come “La Differenza” e “Motivo”, estratti dall’ultimo album di inediti “La Differenza”, e le hit che hanno segnato la carriera della rocker come “Sei nell’anima” e “Bello e impossibile“.

Queste le date del tour estivo in Italia:

28 luglio in Piazza Antico Ospedale a VERCELLI – Metti Una Sera a Vercelli Festival

30 luglio all’Anfiteatro Fonte Mazzola di PECCIOLI (PI) – 11 Lune Festival

31 luglio in Piazza Duomo a TRENTO – Trento Summer Festival

10 agosto al Piazzale Stenditoio di Castello Arabo Normanno di CASTELLAMMARE DEL GOLFO (TP)

11 agosto al Teatro Greco di SIRACUSA

24 agosto all’Anfiteatro Maria Pia di ALGHERO (SS)

26 agosto alla Terrazza Mascagni di LIVORNO – Festival Mascagnano

7 settembre in Piazza Dei Signori a VICENZA – Vicenza In Festival

8 settembre in Piazza Del Comune a CREMONA

Queste le prossime date di “In Teatro Tour 2022”:

22 novembre: TRIESTE – TEATRO ROSSETTI (sono validi i biglietti del 28 marzo 2022 al Teatro Rossetti)

25 novembre: BRESCIA – TEATRO DIS_PLAY (sono validi i biglietti del 26 marzo 2022 al Teatro Dis_Play)

26 novembre: MANTOVA – GRANA PADANO THEATRE (sono validi i biglietti del 25 marzo 2022 al Grana Padano Theatre)

28 novembre GENOVA – TEATRO CARLO FELICE (sono validi i biglietti del 1 marzo 2022 al Teatro Carlo Felice)

Per partecipare agli spettacoli nei teatri tutti i possessori di un biglietto precedentemente acquistato per il tour nei palasport dovranno confermare la loro partecipazione in anticipo su questa pagina https://www.clappit.com/gianna-nannini-2022/.

Tutte le informazioni sui biglietti sono disponibili al seguente link: www.friendsandpartners.it.

Ulteriori informazioni assistenza@friendsandpartners.it

redazione

CS_BRUCE SPRINGSTEEN AND THE E STREET BAND tornano in tour in tutto il mondo nel 2023: annunciate TRE DATE in ITALIA!


BRUCE SPRINGSTEEN AND THE E STREET BAND

TORNANO IN TOUR IN TUTTO IL MONDO NEL 2023

ANNUNCIATE TRE DATE IN ITALIA

GIOVEDÌ 18 MAGGIO 2023 – PARCO URBANO G. BASSANI, FERRARA

DOMENICA 21 MAGGIO 2023 – CIRCO MASSIMO, ROMA

MARTEDÌ 25 LUGLIO 2023 – PRATO DELLA GERASCIA, AUTODROMO NAZIONALE DI MONZA

Bruce Springsteen and The E Street Band si esibiranno in Italia in tre date live: giovedì 18 maggio 2023 al Parco Urbano Giorgio Bassani di Ferraradomenica 21 maggio 2023 al Circo Massimo di Roma e martedì 25 luglio 2023 al Prato della Gerascia, all’interno dell’Autodromo Nazionale di Monza.

Il 2023 vedrà il ritorno on the road di Bruce Springsteen and The E Street Band, con una serie di date – ancora da svelare – nei palazzetti americani, seguite da un tour europeo che avrà inizio il 28 aprile a Barcellona, e una seconda parte del tour americano a partire dal mese di agosto.

Dice Springsteen «Dopo sei anni, sono ansioso di rivedere i nostri lealissimi fan e non vedo l’ora di condividere ancora una volta il palco con la leggendaria E Street Band. Ci vediamo là, il prossimo anno – e anche dopo!».

In Italia, per agevolare e premiare chi ha richiesto un voucher per uno spettacolo Barley Arts che ha subito variazioni a causa della pandemia di Covid-19 e non l’ha ancora utilizzato per intero, sarà aperta una speciale prevendita per i biglietti nominali dei tre concerti italiani di Bruce Springsteen and The E Street Band sui circuiti ufficiali autorizzati TicketoneVivaticket Ticketmaster, fino ad esaurimento posti dedicati a questa pre-sale. La vendita in anteprima sarà attiva dalle 10 alle 23:59 di mercoledì 25 maggio per le tappe di Ferrara e Roma e dalle 10 alle 23:59 di lunedì 30 maggio per quella di Monza.

Le vendite generali apriranno a tutti sui medesimi canali alle 10 di giovedì 26 maggio (Ferrara e Roma) e alle 10 di martedì 31 maggio (Monza), per un numero massimo di quattro biglietti per tappa per ogni account (comprensivi di quelli eventualmente acquistati durante la presale). Naturalmente sarà possibile continuare a utilizzare i voucher anche durante la vendita generale.

Le date del tour del 2023 saranno le prime dal vivo per Bruce Springsteen and The E Street Band dalla conclusione dei quattordici mesi del The River Tour, nominato da Billboard e Pollstar come miglior tour del 2016 e terminato in Australia a febbraio 2017.

Le tappe europee confermate del tour saranno a Barcellona, Dublino, Parigi, Ferrara, Roma, Amsterdam, Landgraaf, Zurigo, Düsseldorf, Gothenburg, Oslo, Copenaghen, Amburgo, Vienna, Monaco e Monza. Ulteriori città nel Regno Unito e in Belgio saranno annunciate in un secondo momento.

Bruce Springsteen and The E Street Band si sono riuniti per un’esibizione al Saturday Night Live nel dicembre 2020, durante la quale hanno suonato due canzoni del loro ultimo album in studio Letter To You (Columbia Records), che ha esordito al primo posto in classifica in undici paesi e ha segnato il ritorno in studio di Springsteen insieme alla E Street Band per la prima volta dopo decenni. Durante lo scorso anno, Springsteen ha anche lanciato il suo film inedito The Legendary 1979 No Nukes Concerts, ha collaborato con il presidente Barack Obama al libro Renegades: Born In The USA e ha ripreso il suo spettacolo Springsteen On Broadway per aiutare a riaprire i teatri di New York la scorsa estate.

I membri della E Street Band sono: Roy Bittan (piano e sintetizzatori), Nils Lofgren (chitarra, voce), Patti Scialfa (chitarra, voce), Garry Tallent (basso), Stevie Van Zandt (chitarra, voce), Max Weinberg (batteria) con Soozie Tyrell (violino, chitarra, voce), Jake Clemons (sassofono) e Charlie Giordano (tastiere).

redazione

CS_”Cinquanta sfumature di rosso”


Martedì 24 maggio, in prima serata su Canale 5, arriva il film “Cinquanta sfumature di rosso” terzo e ultimo capitolo dell’avvincente storia d’amore tra Anastasia e Christian Grey, interpretati rispettivamente da Dakota Johnson e Jamie Dornan.

Il terzo capitolo si apre con le nozze di Anastasia e Christian che però non possono godersi il lieto fine che il fausto evento annuncia. Jack Hyde, l’ex capo di Anastasia, interpretato da Eric Johnson trama vendetta per essere stato licenziato da Christian. Anche Elena Lincoln, che ha il volto del premio Oscar Kim Basinger, torna a mareggiare la vita della copia. Con queste premesse il matrimonio ben presto rischia di naufragare tra incomprensioni e difficoltà. Nel cast troviamo anche Rita Ora che interpreta Mia Grey e Luke Grimes con il ruolo di Elliot Grey. Infine nel film anche Marcia Gay Harden, premio Oscar per il film Pollock.

LO SAPEVATE CHE…

Cinquanta sfumature di rosso è stato girato insieme al secondo capitolo della trilogia Cinquanta sfumature di nero nel 2017, ma è stato distribuito l’anno successivo.
Il budget del film è stato di 55 milioni di dollari.
Entrambi gli ultimi due capitoli della trilogia sono stati girati da James Foley mentre il primo film della saga, Cinquanta sfumature di grigio ha la firma di Sam Taylor-Johnson.
E. L. James è lo pseudonimo di Erika Leonard che all’inizio della carriera usava il nome di Snowqueen Icedragon.

redazione

CS_Su Italia 1 lo speciale de Le Iene “Delitto di Garlasco: la verità di Alberto Stasi”


Alberto Stasi parla in esclusiva e per la prima volta, a distanza di sette anni dal suo arresto per omicidio, ai microfoni di una trasmissione televisiva, nello speciale de “Le Iene” dal titolo “Delitto di Garlasco: la verità di Alberto Stasi”. Una puntata interamente dedicata a uno dei casi di cronaca nera più discussi nel nostro Paese, in onda domani, in prima serata, su Italia 1.

Nell’agosto del 2007 una ragazza di 26 anni – Chiara Poggi – viene trovata morta nella villetta della sua famiglia in un piccolo e tranquillissimo paese in provincia di Pavia, Garlasco, dal fidanzato Alberto Stasi che viene da subito iscritto nel registro degli indagati. Nel 2015, a otto anni dal delitto e dopo essere stato riconosciuto innocente per due volte, al quinto grado di giudizio viene condannato a sedici anni di carcere per averla assassinata brutalmente.

“Perché ho deciso di parlare oggi? Per dare un senso a questa esperienza, perché certe cose non dovrebbero più accadere. Se una persona vive delle esperienze come quella che ho vissuto io questa deve essere resa pubblica, a disposizione di tutti, e visto che ho la possibilità di parlare lo faccio, così che le persone capiscano, possano riflettere e anche decidere, voglio dire, se il sistema che c’è va bene oppure se è opportuno cambiare qualche cosa.”. 

Dal carcere di Bollate dove sta scontando la sua pena Stasi rompe il silenzio con Alessandro De Giuseppe e Riccardo Festinese, per raccontare come, secondo lui, sarebbero andate le cose, in un documento unico e assolutamente inedito. Una lunga intervista in cui il trentottenne (ndr., ne aveva 24 anni all’epoca del delitto) si lascia andare parlando di Chiara, dei suoi genitori, dei magistrati, delle perizie, degli arresti che ha subito e dei processi, anche mediatici, che ci sono stati, approfondendo quelle che lui ritiene siano state storture, forzature ed errori che hanno portato alla sua condanna. Ancora oggi, infatti, e, come sempre, Alberto Stasi si dichiara innocente. 

Nello speciale ripercorre, fornendo dettagli, quella che sembra una vicenda tutt’altro che chiara e lineare, un processo senza un movente e senza una prova, basato unicamente sull’interpretazione di una serie di indizi che sarebbero parsi tanto contraddittori da portare, nel tempo, prima a due assoluzioni e poi a una condanna definitiva. “Sembrava di remare contro un fiume in piena andando controcorrente, fin dall’inizio: una volta lo scambio dei pedali, un’altra volta il test solo presuntivo, e l’alibi che mi viene cancellato, l’orario della morte che viene spostato. Non c’era desiderio di cercare la verità perché una volta può accadere, la seconda volta può passare, ma non possono esserci una terza, una quarta, una quinta, per sette anni. Che verità c’è in tutto questo?”. “Io sono stato assolto in primo grado, sono stato assolto in appello, sull’unica condanna il Procuratore generale presso la Corte di Cassazione ha chiaramente detto «Non si può condannare Alberto Stasi», quindi, in Italia hanno un sistema che a oggi funziona così: la pubblica accusa dice «No, questa persona va assolta» ma, nonostante questo, la persona viene condannata.”
Tra le prime domande dell’inviato c’è quella del se sia stato lui a uccidere l’allora fidanzata. “Quando mi chiedono se ho ucciso io Chiara penso che non sanno di cosa stanno parlando”, risponde Stasi, poi il discorso assume toni differenti: “Nell’immaginario comune un innocente in carcere è un qualcuno che soffre all’ennesima potenza. Per me non lo è, semplicemente perché la mia coscienza è leggera. Alla sera quando mi corico io non ho nulla da rimproverarmi. Certo, ti senti privato di una parte di vita perché togliere la libertà a una persona innocente è violenza, però non hai nulla da rimproverarti, l’hai subita e basta, non è colpa tua.”

Il racconto torna al suo primo interrogatorio e al suo primo arresto: “Ero spaventato ma anche abbastanza sereno, quella tranquillità di chi ha la convinzione di potere chiarire le cose. In quella notte l’accertamento era preliminare, puoi anche aspettare quello definitivo, perché hai fretta di portare in carcere una persona sulla base di un risultato ancora parziale? Non c’era motivo ma il meccanismo si era messo in moto: era stato emesso un provvedimento, i carabinieri erano arrivati, i giornalisti erano già fuori dalla caserma, mandare tutti a casa, in qualche modo, credo dispiacesse, e quindi venni accompagnato in carcere.”. 

Della sua prima notte in carcere ricorda lo smarrimento ma anche la “premura”, per lui un po’ stonata, del direttore del carcere di Vigevano: “Quando fui scarcerato dopo quattro giorni, con un’ordinanza del giudice che smontava punto per punto quel provvedimento assurdo, il direttore (del carcere di Vigevano, ndr.) mi disse «Arrivederci fuori, spero che vada a dire in giro che l’abbiamo trattata bene». È come se in quel momento la cosa più importante fosse solo avere il proprio ruolo a posto, non il fatto che una persona di 24 anni veniva portata in carcere. Lui era, in qualche modo, custode della mia persona però l’interesse doveva essere forse tutt’altro, non questo.”. 
Stasi è convinto che quell’episodio abbia segnato in maniera irreversibile tutta la vicenda processuale successiva e che abbia gettato nell’immaginario collettivo e, secondo lui forse anche in parte della Magistratura, il seme della sua colpevolezza, individuando esclusivamente in lui la persona su cui concentrare tutte le indagini. Dice: “Credo che questo episodio abbia comunque segnato tutto il seguito della vicenda processuale perché devi immaginarti il terremoto: la Procura di Vigevano aveva portato in carcere davanti a tutta Italia un ragazzo di 24 anni e adesso doveva spiegare il perché aveva sbagliato, e con loro anche i RIS di Parma, i quali avevano indotto il Pubblico Ministero a portare in carcere una persona sulla base di una relazione che era sbagliata.”. 

Parla poi delle indagini: “Sono passati 15 anni ma in quegli anni i RIS di Parma era un po’ mitizzati. La sera la gente guardava la televisione e li vedeva risolvere i delitti più complicati nel tempo di un episodio. Scoprire che in realtà le persone venivano portate in carcere sulla base di test che non distinguevano il sangue da una barbabietola, illuminava una situazione che si pensava diversa. Ecco perché dico che quel momento fu come un punto di non ritorno: non si trattava più di svolgere un’indagine ma si trattava di salvare la propria carriera, la propria reputazione. Questo poi ha comportato tutta una serie di conseguenze di inezie, di incapacità di tornare indietro, non so se mi spiego. Per ammettere i propri sbagli bisogna avere coraggio, carattere. Il PM non è mai andato a dire «Questo provvedimento era prematuro», perché poi l’accertamento definitivo risultava, appunto, negativo.”.

Alessandro De Giuseppe gli chiede se ha già progetti per quando uscirà dal carcere: “Oggi ho 38 anni e ho in mente di mettere a frutto tutte le esperienze negative che ho vissuto, un bagaglio conoscitivo che non può essere acquisito diversamente. Certe cose non le puoi metabolizzare se non le vivi. Se hai la fortuna, o sfortuna, a seconda del punto di vista, di vivere certe esperienze, acquisisci degli strumenti che puoi mettere a disposizione e io voglio fare questo. È un impegno diverso rispetto a quello che potevo desiderare quando avevo 24 anni, in cui volevo fare carriera nell’azienda più grande d’Italia, tanto per fare un esempio.” 

Infine, “Cosa vorrei dire ai giudici che mi hanno condannato? Non saprei perché sono, in qualche modo, e in negativo, i protagonisti di questa vicenda. È difficile arrivare alla mente e al cuore di quelle persone. Il loro non è un mestiere banale, ha conseguenze sulla vita delle persone, come un medico in sala operatoria: ci sono lavori che non comportano queste responsabilità, altri invece sì. Se si decide di intraprendere un certo lavoro, una certa carriera, deve essere fatto in modo coscienzioso perché poi anche lì entrano dinamiche normali, di lavoro. La carriera, l’ambizione, il posto in un’altra sede, tutte cose che non dovrebbero avere nulla a che fare con la giustizia.”.