Venerdì 2 settembre in prima serata su Canale 5 appuntamento con la riproposizione della quarta puntata della fiction “Fratelli Caputo” con Nino Frassica e Cesare Bocci.
“Fratelli Caputo” è la storia di un rapporto di amore/odio e di un eterno conflitto tra due fratellastri, Nino e Alberto che si conoscono per la prima volta a distanza di cinquant’anni. Sono entrambi figli di Calogero Caputo, rimpianto sindaco di Roccatella che nel paesino siciliano aveva sposato Agata e avuto il suo primo figlio, Nino. Calogero, però, durante un viaggio di lavoro a Milano aveva conosciuto Francae da lei aveva avuto il secondo figlio, Alberto, abbandonando così la famiglia siciliana. Nino è cresciuto così senza padre, con la ferita di un abbandono che la madre non ha mai cercato di attenuare ma che ha acuito, manifestando continuamente il suo odio per il marito fedifrago e peccatore. Alberto, al contrario, ha avuto un padre, una famiglia felice e una formazione universitaria, tutto quello che a Nino è stato negato. Sulla scia dell’esperienza paterna, Alberto arriva a Roccatella per candidarsi come sindaco ma ben presto invade la vita di Nino.
La serie tv, prodotta da Ciao Ragazzi! con il sostegno della Apulia Film Commission, è una inedita serie comedy ideata da Valentina Capecci e diretta da Alessio Inturri.
Omaggio di Rai Documentari a Franco Califano e Amanda Lear, artisti poliedrici dalla vita “sopra le righe”
Rai Documentari dedica un doppio appuntamento speciale, il 2 settembre dalle 21.20 su Rai 2, come omaggio a due artisti unici e straordinariamente “controcorrente”, protagonisti, a partire dagli anni ’70, di vite e carriere “sopra le righe”: Franco Califano e Amanda Lear. La serata si aprirà con “Tutto in un tempo piccolo”, che ripercorre la storia e la carriera di Franco Califano, uomo e artista che ha segnato con la sua musica e i suoi testi un’intera generazione. Coprodotto da Camaleo e Rai Documentari, per la regia di Massimo Cinque e Roberto Cipullo, il documentario, lontano dall’essere una semplice biografia, offre un continuo rimando tra racconto e interpretazione, grazie al supporto degli aneddoti raccontati dal giornalista Giuseppe Cruciani, dei testi interpretati da Carolina Rey, dell’accompagnamento del musicista, storico amico del Califfo, Alberto Laurenti. La voce narrante di Francesco Montanari condurrà nel mondo di Califano attraverso ricordi, strumenti, fotografie, lettere e mobilio della sua Casa Museo ad Ardea: qui il tempo sembra essersi fermato e ogni oggetto parla di lui, dalle partiture ai testi delle sue poesie e canzoni, dalle fotografie alle copertine dei dischi che portano la sua firma e che hanno fatto la storia della musica italiana. La vita “esagerata” di Franco Califano è stata scandita dagli eccessi e dalla musica. L’infanzia difficile e la morte del padre, gli anni in collegio ad Amalfi e il trasferimento a Roma nel quartiere Trionfale. Da Presidente della squadra Torrevecchia di Primavalle alle accuse che lo portarono per ben tre volte in carcere, da protagonista dei primi fotoromanzi della Mondadori ai grandi successi intramontabili di “Minuetto”, “La Musica è finita” e “Tutto il resto è noia”. La sua raucedine, tratto distintivo nel canto, è stata la sua fortuna. La sua fama di cantautore è stata affiancata a quella di latin lover che gli valse il soprannome – da lui stesso non apprezzato – “Califfo”: Dominique Boschero e Mita Medici sono solo alcuni dei grandi amori della sua vita. A seguire, un omaggio ad Amanda Lear con “Queen Lear”. Nel ritratto cinematografico di Gero von Boehm, prodotto da Interscience Film GmbH e Stefilm in collaborazione con ZDF/ARTE e Rai Documentari, Amanda Lear riflette sulle scene cinematografiche della sua vita. Una persona sempre alla ricerca di sé stessa. Androgina regina della disco music, pittrice, modella, conduttrice televisiva e attrice, Queen Lear si è reinventata più e più volte e ha vissuto molte vite, conservando sempre un alone di mistero. Nessuno sapeva esattamente da dove venisse. È nata a Saigon o a Hong Kong? Nel 1950 o nel 1939? Ragazza o ragazzo? Tutti segreti con cui gioca ancora oggi. Sin dall’inizio della sua carriera negli anni ’60, Amanda Lear ha sempre saputo giocare con questa ambiguità. Da Parigi a Londra, da pittrice a musa ispiratrice del padre del Surrealismo Salvador Dalì – da cui imparerà l’arte di autopromuoversi – sino a modella per Mary Quant e i più grandi stilisti internazionali dell’alta moda. Ma sarà la copertina dell’album dei Roxy Music “For Your Pleasure” a sancire la sua fama. La relazione con David Bowie la avvicinerà alla musica, debuttando come cantante nel 1975 dopo aver firmato un contratto con la Ariola Records. Dai successi indimenticabili di “Blood and Honey”, “Tomorrow” e “Queen of Chinatown” alla disco music che le varrà l’appellativo di Regina bianca della discoteca, con una voce bassissima e un sex appeal indefinibile. A partire dalla metà degli anni ‘80, Amanda Lear si avvicina al mondo dello spettacolo e della televisione, prendendo parte a programmi televisivi d’intrattenimento sulla Rai e su Canale 5, ma anche in Francia e Germania. Grazie al carisma, all’autoironia e al mistero – che tutt’oggi aleggiano attorno al suo personaggio – Amanda Lear è entrata nel cuore del grande pubblico internazionale. Il documentario è arricchito da materiale di repertorio, immagini e filmati a cui si affiancano le testimonianze di amici come lo stilista Jean Paul Gaultier, l’attrice Macha Méril, il DJ Michel Gaubert, il critico musicale Gino Castaldo e l’autore televisivo Salvo Guercio, che da sempre cercano di scoprire il segreto delle tante vite di Amanda Lear, che ancora oggi fa teatro, appare in alcuni film, dipinge e ha già scritto diversi libri.
Nel mese in cui si celebra la Giornata mondiale dell’Alzheimer – che ricorre il 21 settembre – sono numerose le iniziative messe in campo dal servizio pubblico, con il supporto della Direzione Rai per la Sostenibilità-ESG in sinergia con altre strutture aziendali e con attori esterni. Si comincia con “La Partita del Cuore”, che torna in Rai dopo una breve assenza e che verrà trasmessa il 7 settembre dall’U-Power Stadium di Monza in prima serata su Rai 2, a cura di Rai Sport, con la conduzione di Simona Ventura. Al tradizionale match, che vedrà stavolta affrontarsi la Nazionale Cantanti e il Charity Team, è abbinata una raccolta fondi a favore della Cooperativa La Meridiana – che si occupa appunto di malati di Alzheimer – e del Comitato Maria Letizia Verga, impegnato invece a sostegno dei bambini colpiti dalla leucemia. Nei giorni 20 e 21 settembre verrà realizzata la campagna di sensibilizzazione in favore della Associazione Italiana Ricerca Alzheimer Airalzh Onlus. Sempre il 21 settembre, in collaborazione con Rai Cinema, il circuito UNICI ha messo a disposizione le proprie sale (71 sale per un totale di 390 schermi) per trasmettere in esclusiva il corto “Rosa”, prodotto dalla società Libero Produzioni. Il lavoro, la cui protagonista è una anziana malata di Alzheimer, viene presentato in anteprima oggi al Festival del Cinema di Venezia. Infine, Rai per la Sostenibilità – ESG ha sostenuto il progetto intitolato “Il Paese ritrovato”, anch’esso proposto da Libero produzioni. Si tratta di un docu-reality ambientato in una struttura realizzata e gestita dalla Cooperativa sociale La Meridiana di Monza: è concepita come un piccolo paese, dove i residenti malati di Alzheimer conducono una vita adeguata alle loro capacità, ricevono le visite dei loro familiari e le cure degli operatori e dei volontari che qui lavorano. Le due puntate andranno in onda nei giorni del 21 e 28 settembre su Rai Premium in seconda serata e in streaming su RaiPlay, con replica sabato 24 settembre e sabato 1° ottobre intorno alle ore 15.