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CS_”Tutto in un tempo piccolo” e “Queen Lear”


Omaggio di Rai Documentari a Franco Califano e Amanda Lear, artisti poliedrici dalla vita “sopra le righe”

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Rai Documentari dedica un doppio appuntamento speciale, il 2 settembre dalle 21.20 su Rai 2, come omaggio a due artisti unici e straordinariamente “controcorrente”, protagonisti, a partire dagli anni ’70, di vite e carriere “sopra le righe”: Franco Califano e Amanda Lear. La serata si aprirà con “Tutto in un tempo piccolo”, che ripercorre la storia e la carriera di Franco Califano, uomo e artista che ha segnato con la sua musica e i suoi testi un’intera generazione. Coprodotto da Camaleo e Rai Documentari, per la regia di Massimo Cinque e Roberto Cipullo, il documentario, lontano dall’essere una semplice biografia, offre un continuo rimando tra racconto e interpretazione, grazie al supporto degli aneddoti raccontati dal giornalista Giuseppe Cruciani, dei testi interpretati da Carolina Rey, dell’accompagnamento del musicista, storico amico del Califfo, Alberto Laurenti. La voce narrante di Francesco Montanari condurrà nel mondo di Califano attraverso ricordi, strumenti, fotografie, lettere e mobilio della sua Casa Museo ad Ardea: qui il tempo sembra essersi fermato e ogni oggetto parla di lui, dalle partiture ai testi delle sue poesie e canzoni, dalle fotografie alle copertine dei dischi che portano la sua firma e che hanno fatto la storia della musica italiana. La vita “esagerata” di Franco Califano è stata scandita dagli eccessi e dalla musica. L’infanzia difficile e la morte del padre, gli anni in collegio ad Amalfi e il trasferimento a Roma nel quartiere Trionfale. Da Presidente della squadra Torrevecchia di Primavalle alle accuse che lo portarono per ben tre volte in carcere, da protagonista dei primi fotoromanzi della Mondadori ai grandi successi intramontabili di “Minuetto”, “La Musica è finita” e “Tutto il resto è noia”. La sua raucedine, tratto distintivo nel canto, è stata la sua fortuna. La sua fama di cantautore è stata affiancata a quella di latin lover che gli valse il soprannome – da lui stesso non apprezzato – “Califfo”: Dominique Boschero e Mita Medici sono solo alcuni dei grandi amori della sua vita. 
A seguire, un omaggio ad Amanda Lear con “Queen Lear”. Nel ritratto cinematografico di Gero von Boehm, prodotto da Interscience Film GmbH e Stefilm in collaborazione con ZDF/ARTE e Rai Documentari, Amanda Lear riflette sulle scene cinematografiche della sua vita. Una persona sempre alla ricerca di sé stessa. Androgina regina della disco music, pittrice, modella, conduttrice televisiva e attrice, Queen Lear si è reinventata più e più volte e ha vissuto molte vite, conservando sempre un alone di mistero. Nessuno sapeva esattamente da dove venisse. È nata a Saigon o a Hong Kong? Nel 1950 o nel 1939? Ragazza o ragazzo? Tutti segreti con cui gioca ancora oggi. Sin dall’inizio della sua carriera negli anni ’60, Amanda Lear ha sempre saputo giocare con questa ambiguità. Da Parigi a Londra, da pittrice a musa ispiratrice del padre del Surrealismo Salvador Dalì – da cui imparerà l’arte di autopromuoversi – sino a modella per Mary Quant e i più grandi stilisti internazionali dell’alta moda. Ma sarà la copertina dell’album dei Roxy Music “For Your Pleasure” a sancire la sua fama. La relazione con David Bowie la avvicinerà alla musica, debuttando come cantante nel 1975 dopo aver firmato un contratto con la Ariola Records. Dai successi indimenticabili di “Blood and Honey”, “Tomorrow” e “Queen of Chinatown” alla disco music che le varrà l’appellativo di Regina bianca della discoteca, con una voce bassissima e un sex appeal indefinibile. A partire dalla metà degli anni ‘80, Amanda Lear si avvicina al mondo dello spettacolo e della televisione, prendendo parte a programmi televisivi d’intrattenimento sulla Rai e su Canale 5, ma anche in Francia e Germania. Grazie al carisma, all’autoironia e al mistero – che tutt’oggi aleggiano attorno al suo personaggio – Amanda Lear è entrata nel cuore del grande pubblico internazionale. Il documentario è arricchito da materiale di repertorio, immagini e filmati a cui si affiancano le testimonianze di amici come lo stilista Jean Paul Gaultier, l’attrice Macha Méril, il DJ Michel Gaubert, il critico musicale Gino Castaldo e l’autore televisivo Salvo Guercio, che da sempre cercano di scoprire il segreto delle tante vite di Amanda Lear, che ancora oggi fa teatro, appare in alcuni film, dipinge e ha già scritto diversi libri.

redazione

Amanda Lear: “Dicevano che non ero una donna vera, oggi sono tutte come me”


amanda learAmanda Lear (ospite di Maurizio Costanzo nel suo programma “L’Intervista”  in seconda in seconda serata su Canale5, lunedì 21 maggio)ha costruito il successo alimentando il mistero  che avvolge il suo personaggio. Dubbi sull’età,  incerto è infatti l’anno di nascita che oscilla dal 1939 al 1952, il più accreditato è il 1946 e… dubbi anche sul genere considerato che la Lear ha sempre giocato sulla sua estetica androgina e ambigua. E a proposito della sua ambiguità a domanda specifica del conduttore ha risposto:

  “L’ambiguità? È quando la gente normale non riesce a capire bene cosa sei, chi sei”, è questo il pensiero di  “Io ho sempre dato l’immagine di una donna aggressiva, un po’ maschile nell’atteggiamento, e la gente pensava: ‘non è una donna vera’. I tempi sono cambiati e oggi tutte le donne sono così”, ha spiegato la cantante che ammette di aver sempre avuto questo atteggiamento anche nella seduzione.

 Redazione

A “L’intervista” Maurizio Costanzo ospita Amanda Lear


Il nuovo appuntamento con “L’intervista” di Maurizio Costanzo è per lunedì 21 maggio, in seconda serata, su Canale 5.
Questa settimana l’eclettica artista francese naturalizzata italiana Amanda Lear si racconta a cuore aperto al giornalista, in una narrazione scandita da video e brani musicali evocativi che la coinvolgono umanamente e artisticamente.
Amanda modella, cantante, conduttrice, scrittrice e attrice, nonché musa del grandissimo artista Salvador Dalì per oltre quindici anni.
Una carriera internazionale invidiabile, decollata sullo sfondo delle passerelle parigine per poi dedicarsi alla canzone prima e alla televisione dopo.
Un successo e una popolarità riconosciuti oltre che in Francia anche in tanti paesi tra cui l’Italia, la Spagna, il Belgio, la Germania, la Grecia, la Finlandia, il Giappone e il Sud America.

Stralci Costanzo/Lear
Sull’età anagrafica
Lear: L’anagrafica non mi interessa… […] Ancora adesso i ragazzi mi dicono “quanto sei bona”… Il complimento è lì…

Sull’ambiguità
Lear: L’ambiguità? E’ quando la gente normale non riesce a capire bene cosa sei, chi sei… […] Io ho sempre dato l’immagine di una donna aggressiva… Un po’ maschile nell’atteggiamento… E la gente pensava: “una donna non si comporta così… Non è una donna vera”. Oggi tutte le donne sono così…

Su Salvador Dalì
Costanzo: Quando hai capito che eri innamorata di un grandissimo come Salvador Dalì?
Lear: L’ho capito quando la moglie mi ha detto: “se lei vuole il mio posto questa è la mia stanza “. Non avevo mai incontrato una donna così, che non aveva la gelosia […] dopo è diventata la mia migliore amica e sono rimasta con questa strana coppia più di 15 anni…

Su David Bowie
Lear: Era tenero, attraente… Intelligente […] un grande artista ma anche tormentato […] E’ stato il primo a credere in me come artista… Mi ha pagato le lezioni di canto. […] Si truccava più di me… Ma il problema dei maschi che si truccano è che non si struccano la notte per dormire […] mi sporcava il cuscino con il fondotinta.

Prodotto da Fascino P.g.t. per Mediaset.  La regia è di Valentino Tocco.

Redazione

Amanda Lear a Domenica Live per replicare alle dichiarazione di Simona Izzo “Amanda era un uomo…”? Nemmeno a peso d’oro!


Dopo le dichiarazioni a Domenica Live di Simona Izzo: “Amanda era un uomo, lei stessa non ha mai confermato né smentito”, ad avvalorare poi la tesi ci ha pensato la contessa Patrizia De Blanck: “Sì, Amanda era un uomo. Si chiamava Peki d’Oslo“, Barbara d’Urso ha ben pensato di dare la possibilità all’interessata di replicare, per cui Mediaset avrebbe offerto ad Amanda Lear  15 mila euro per un’ospitata. La fonte della notizia  sarebbe una  indiscrezione   raccolta da una giornalista di Libero, ma l’invito sarebbe stato declinato nonostante la stessa Amanda Lear  in passato abbia spesso giocato sulla sua presunta ambiguità  per poi confermare nel tempo di essere sempre stata donna.

Redazione