VENERDI’ 9 OTTOBRE: IL CONCERTO GRATUITO PER LE GENERAZIONI AL TEATRO MANZONI DI BOLOGNA CON OMAR PEDRINI, EUGENIO BENNATO, BEPPE CARLETTI E ANDREA MINGARDI
Il Festival delle Generazioni, dal titolo “Né vecchi, né giovani: cittadini”, si terrà a Bologna il 9 e 10 ottobre 2015 ed è il primo evento del genere in Italia. Due giorni di tavole rotonde, rassegne, laboratori, teatro, concerti, sport, incontri culturali e musicali e due workshop sulle autoproduzioni musicali e video cinematografiche all’Universita’ di Bologna.
Tutti gli eventi sono gratuiti.
CONCERTO GENERAZIONI IN MUSICA
In collaborazione con MEI
Venerdì 9 ottobre, ore 21.00 presso il Teatro Auditorium Manzoni
Generazioni in Musica, un Grande Concerto con:
Eugenio Bennato e Sonia Totaro Beppe Carletti e Sabrina Dolci Andrea Mingardi e Silvia De Santis Omar Pedrini con LaSonda e Gregor Ferretti
Presenta Maria Cristina Zoppa, Radio Rai
WORKSHOP MEI
Venerdì 9 ottobre, ore 11.00 presso Università di Bologna, Aula Giorgio Prodi Come lavorare nel settore musicale oggi. Dall’autoproduzione all’autopromozione con Alberto Quadri e Giordano Sangiorgi
Il workshop è rivolto agli artisti emergenti che abbiano la voglia di cimentarsi in prima persona nella produzione e promozione della loro musica, dando loro le basi e le conoscenze per affrontare il proprio progetto musicale.
Sabato 10 ottobre, ore 10.30 presso il Salone dei Carracci, Auditorium Ascom
Speciale 50 anni di Videoclip in Italia
Musica e televisione vivono in simbiosi praticamente da sempre. Il mondo discografico intuì subito che la vetrina televisiva per una canzone poteva rappresentare una forma di promozione estremamente incisiva. ll mondo del videoclip come ora lo conosciamo prende forma nel 1981. Da quel momento qualunque produzione musicale voglia raggiungere il vasto pubblico sarà costretta a realizzare un videoclip.
Si parla ormai di una realtà commerciale ed artistica ben affermata che vede impegnati nel settore sempre più risorse umane e finanziarie.
Con Christian Battiferro ed il regista Fabrizio Galassi, Giornalista e Docente nuovi media e web journalism
Il 4 ottobre a Piazza del Duomo a Milano a partire dalle 21,00 sarà Exodus Nomadi Live, un concerto tutto dedicato ai trent’anni di “Exodus”, la Comunità di Don Mazzi con una cinquantina di strutture in tutto il mondo, anche in Madagascar, fondata nel 1984 e impegnata nell’educazione e recupero di giovani fragili. L’evento sarà trasmesso in diretta e in radiovisione da RTL 102,5 e presentato dagli speaker radiofonici di RTL 102.5 Angelo Baiguini e Valeria Benatti.
A cantare i più grandi successi dei Nomadi i giovani e gli amici artisti che interverranno ai festeggiamenti in qualità di ospiti tra cui Renga, Ron, Nek e Annalisa Scarrone.
Beppe Carletti dei Nomadi sarà affiancato anche dall’Orchestra Filarmonica Italiana. Il concerto è gratuito.
La storia dei Nomadi, uno dei gruppi più longevi del nostro panorama musicale nazionale, va di pari passo con quella dell’Italia, a partire dai “migliori anni della nostra vita” (a parere di molti che li hanno vissuti), quelli post-boom economico, per giungere fino ai nostri giorni, un lasso di tempo, non sembra vero, ma è così, che copre ben 50 anni, in cui hanno dimostrato di saper reggere ai mutamenti delle mode e gusti musicali, conquistando a poco a poco un pubblico rimasto fedelissimo.
All’inizio, tuttavia, i due fondatori, il “leader” indiscusso, cantante e autore dei testi Augusto Daolio (mancato nel 1992) e Beppe Carletti, tastierista e unico membro stabile della formazione (fino a oggi) e gli altri componenti della “band” hanno tutt’altro che la strada spianata, affacciandosi in un contesto sociale che si ispira a convenzioni antiquate nonchè profondamente intriso di moralismo di facciata e farisaismo, a cui oppongono, come tanti giovani degli anni della cosiddetta “contestazione generale” i loro capelli lunghi, gli abiti sgargianti e soprattutto la loro rabbia e il loro spirito di rivolta contro un mondo che tende a reprimere la loro libertà che invece ha necessità vitale di espandersi. Escono con “Dio è morto” (1967) ed è la pietra dello scandalo, immediata scatta la censura della Rai, che bolla il brano come “materialista”, una misinterpretazione, giacchè il contenuto non è affatto blasfemo, ma semmai rivoluzionario, demistificatorio, anti-borghese e giudicato probabilmente pericoloso per un possibile potenziale “sovversivo” e perché “fa riflettere”, come si evince da qualche passaggio “E’venuto il momento di negare tutto ciò che è falsità e fede fatta di abitudini e paura … il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto … Penso che questa mia generazione è preparata a un mondo nuovo e a una speranza che è già nata … Nel mondo che faremo Dio è risorto”
Carletti, anni dopo, per dissipare ogni dubbio, dirà che c’era una venatura spirituale nella canzone, ma non la si è voluta cogliere e che i pezzi dei Nomadi sono sempre stati più “sociali” che “politici” e anche se contenevano un sottofondo drammatico lasciavano sempre uno spiraglio alla speranza. La consacrazione presso un più vasto pubblico giunge con l’intramontabile “Io vagabondo” (1972), che si traduce in un milione di copie vendute, di contenuto “libertario” e in un certo senso romantico, è da ballo della mattonella, da “balera”, genere di locale da sempre celebrato da Carletti, che non perde occasione di affermare che la gente va ad ascoltare i cantanti per ballare e che il “sentiero per il successo” (fonte: Rockol.it) parte da lì e non dalla televisione.
il brano racchiude in sé anche la filosofia dei Nomadi, basata, per l’appunto, sul viaggio, sullo spirito “nomade” e tali lo sono di nome e di fatto, visto che la loro vita è stata, praticamente, un “tour” perenne e negli anni dei “bagni di folla” sono stati capaci di arrivare a 220 concerti all’anno, altrimenti, in media, 130, coprendo ogni angolo dello Stivale, non disdegnando i piccoli centri, ne darà una spiegazione, ancora una volta, Carletti “In piazza c’è un calore che nemmeno uno stadio da tutto esaurito può dare … in un paese sei il cuore di una festa che coinvolge tutti”. E le “tournées” proseguono anche all’estero, fra il 1973 e il 2002 sono negli Stati Uniti, in Belgio, in Cecoslovacchia, Cile, Cuba, India, Tibet, Messico, Albania, Cambogia, Indocina ecc., contribuendo, nei paesi ancora sottosviluppati, a iniziative di solidarietà. Va sottolineato che l’avvicendamento di membri, più di venti, all’interno del gruppo, è stato continuo, a seguito di forti contrasti interni e che la perdita di Augusto Daolio negli anni ‘90, la “voce”, ne ha fatto temere lo scioglimento, poi è subentrato il “frontman” Cristiano Turato, in coincidenza con l’attesa ventata di rinnovamento nei Nomadi “versione nuovo millennio”, senza che per questo interrompessero la continuità col passato e snaturassero la loro personalità caratteristica, pur concedendosi puntate nell’elettro-pop frizzante e il pop-rock tagliente, che hanno fatto la loro comparsa accanto a musiche più nostalgicamente evocatrici di atmosfere anni ’60. Nel 2004 pubblicano la loro “Platinum Collection”, che diventa doppio platino, nel 2006 e 2010 sono a Sanremo, nel 2012 sono fra i promotori del “Concerto per l’Emilia” a Bologna, nel 2012 c’è il successo dell’album “Terzo Tempo”, nel 2013 sono ospiti del “Roxy Bar” di Red Ronnie e nel 2014 in corso esce la raccolta “Nomadi 50+1” e fino a fine settembre saranno impegnati in una cinquantina di esibizioni.
Il segreto della loro sorprendente durata? Forse nelle parole del compianto Augusto Daolio “Se canti solo con la voce, prima o poi dovrai tacere. Canta con il cuore, non dovrai mai tacere”.
Continua la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi per la popolazione sarda. Beppe Carletti dei Nomadi ha organizzato un concerto con Paolo Fresu i cui proventi saranno devoluti a sostegno della Sardegna.
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“> I Nomadi oggi, 24 novembre, sono ospiti di Red Ronnie al RoxiBar. Red Ronnie ha comunque ricordato che seppure i telegiornali non ne abbiano dato particolare rilievo anche a Catanzaro, colpita da un nubifragio, la situazione è molto grave.