Intanto è stata confermata dal medico legale la morte per suicidio di Chris Cornell, 52 anni, celebre cantante dalla potente voce malinconica e simbolo del rock anni Novanta insieme a Nirvana e Pearl Jam, componente del gruppo dei Soundgarden. E’ stato trovato senza vita nella sua stanza d’hotel a Detroit nella notte tra il 17 e il 18 maggio, poco dopo aver concluso un concerto con il suo gruppo. «A mezzanotte – ha detto un rappresentante della polizia locale – abbiamo ricevuto una chiamata dal MGM Grand Casino Hotel. Un amico della famiglia si è recato sul posto su richiesta della moglie di Cornell, il quale è stato trovato senza vita sul pavimento del bagno». Poche ore il medico legale ha confermato che Cornell si è tolto la vita impiccandosi.
La notizia del suicidio del 52enne ha spiazzato i familiari e le persone più vicine a Cornell. Ma forse un segnale di quanto stava per accadere poteva essere colto.il fotografo ufficiale dell’ultimo concerto tenutosi a Detroit, Ken Settle, ha raccontato che c’era “qualcosa di strano e minaccioso” nel comportamento del cantante. Durante l’ultimo show, Cornell era particolarmente euforico rispetto agli spettacoli precedenti in cui sembrava sempre più “concentrato, introspettivo, assorto e perso in se stesso”. E poi rivela Settle, c’è quella frase detta alla fine del concerto: “Sono davvero dispiaciuto per la prossima città“. Il fotografo spiega che non ha mai pensato a quello che stava per accadere: “Io pensavo volesse dire che lo show della prossima città non poteva essere paragonabile allo show visto a Detroit. Adesso, suona davvero in maniera diversa”. Un messaggio che nessuno è stato in grado di cogliere.
E’ di qualche ora fa la notizia che la moglie ha chiesto l’esame tossicologico: “La morte di Chris è una perdita che va oltre le parole e che ha creato un immenso vuoto nel mio cuore, che non potrà mai essere colmato“. Con queste parole, Vicky Cornell, la moglie del celebre musicista ha aperto un comunicato stampa riportato da Pitchfork. “Come è stato già detto da tutti coloro che lo conoscevano, Chris era un marito e un padre devoto. Era il mio miglior amico e il suo mondo girava attorno alla sua famiglia, prima di tutto, e poi alla musica”.

“La famiglia è convinta che se Chris si è davvero tolto la vita, lo ha fatto senza essere capace di intendere, e che le droghe o altre sostanze abbiano influenzato le sue azioni“, si legge in un altro comunicato diffuso dai famigliari del cantante: “Senza i risultati degli esami tossicologici, non possiamo sapere cosa sia accaduto a Chris o se qualche sostanza abbia contribuito al suo decesso.
Seattle, la sua città saluta Chris Cornell
Redazione