Giffoni Festival

ERMAL META al Giffoni: “Scrivi quello che vuoi ma fallo bene, perché più di un paio di occhi azzurri, quello che veramente piace tanto è l’uso corretto del congiuntivo”


Festival di Giffoni 2018, il cantautore Ermal Meta © ANSA

Ermal Meta, protagonista di una seguitissima masterclass al Giffoni Film festival   ha risposto ai giovani giurati .Capire “che gli altri sono solo il nostro specchio, che abbiamo in mano il futuro del nostro Paese, dipende da tutti noi, e soprattutto da voi che siete gli alberi giovani” ha detto.

Nel rispondere ai giovani giurati ha mescolato riflessioni sulla sua lunga gavetta (“Aver suonato a lungo in tutti i buchi d’Italia è stato positivo, quando hai poche persone a un metro da te, la tua attenzione aumenta”), sui temi delle sue canzoni e il successo. Negli ultimi anni “ho assistito a un impoverimento del linguaggio all’interno della musica e delle canzoni. Ogni genere e stile può avere spazio, il vero problema è quando, a volte, si tenta di distruggere la grammatica italiana. Scrivi quello che vuoi ma fallo bene, perché più di un paio di occhi azzurri, quello che veramente piace tanto è l’uso corretto del congiuntivo”.

Ermal Meta, che da tre anni cavalca la cresta dell’onda dimostra di essere infaticabile tra live, album, Sanremo e impegno come giudice ad Amici, è in pieno tour con l’ultimo disco, Non abbiamo armi: “Continuerò con i concerti almeno fino a fine anno, farmi frenare dalla stanchezza fisica sarebbe sabotarmi da solo e poi non posso fare a meno della musica dei live, lì non puoi bluffare”.

 Meta ha scoperto la musica molto piccolo ad appena  quattro anni: “Ero in sala di registrazione con mia madre che suonava in un’orchestra. Mi aveva ‘parcheggiato’ sullo sgabello davanti a un pianoforte. Quei tasti bianchi e neri mi hanno stregato”. A sette anni per lui la musica era già un “chiodo fisso” ma c’era anche l’obiettivo dell’università: “Studiavo lingue, mi sono fermato all’ultimo esame, me lo tengo per la vecchiaia – dice sorridendo -. Mi aveva chiamato la Caselli e quando lei chiama non puoi dire di no”. Rispetto ai suoi inizi, nel 1997, oggi “le case discografiche non fanno più scouting” e per farsi notare nel mondo della musica si utilizzano il web e i talent:Bisogna distinguere tra popolarità e successo. Puoi essere famosissimo ma per ragioni non proprio edificanti. Non bisogna cercare di essere popolare a tutti i costi. La parola talent è un contenitore, quello che conta è il contenuto, e a quello molti non guardano con attenzione. Con la popolarità ti conoscono migliaia di persone; il successo invece vuole dire che quello che tu fai e ami riesce a toccare in qualche modo le vite altrui. Se avessi 18 anni proverei qualunque strada ma preferirei sempre un piccolo successo a una grande inutile popolarità”. Nato in Albania 37 anni fa, ma cresciuto in Puglia dove è arrivato con la madre a 13 anni, Meta definisce “incredibile” l’accoglienza avuta nel suo Paese d’origine dove è da poco stato in concerto: “C’erano 100 mila persone in piazza. Cantando le prime canzoni mi venivano le lacrime. Quello però è un successo di riflesso, c’è nei loro occhi l’orgoglio di sapere che sono loro figlio. Il successo in Italia invece ha basi più solide.
Qui vedo negli occhi del pubblico la partecipazione e la gioia di qualcosa che abbiamo costruito insieme”.

Redazione

Renzo Arbore: televisione povera fatta per una massa che non è esigente!


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Renzo Arbore, uno dei personaggi più poliedrici in assoluto del mondo dello spettacolo, nella  sua lunga attività ha riscosso successi in vari campi: bravo musicista e cantante, cantautore, conduttore radiofonico, clarinettista, showman, attore, sceneggiatore e regista è considerato il primo disc jockey. Sarebbe troppo lunga la lista delle sue molteplici attività e trasmissioni a partire dal 1964 anno in cui iniziò la sua collaborazione con la RAI, ne citerò pertanto soltanto alcune  memorabili come quelle  radiofoniche  quali: Bandiera gialla con Gianni Boncompagni , Per Voi Giovani e Alto Gradimento e televisive quali :  Speciale per voi, l’altra domenica,  Quelli della notte, Indietro Tutta!, Speciale per me – meno siamo meglio è.

Recentemente Renzo Arbore è stato  intervistato da Tvblog al  Giffoni Film Festival 2013 si pronuncia sulla televisione di oggi, poco interessante, povera, “obbediente” solo ai picchi di ascolto e per niente evolutiva.

Alla domanda su cosa  pensa debba cambiare nel linguaggio della tv di oggi  risponde:

“bisognerebbe trovare nuovi talenti, in quanto non puo’ essere che i format siano sempre gli stessi, tutti legati, sanno solo individuare l’auditel  chi premia il giorno dopo, diventano tutti “neofiti”,  non c’è ricerca, quando qualcuno come Marcorè fa un programma interessante (ndr.si riferisce a Neripoppins), fategli fare la seconda serie, c’è un obbedienza cieca assoluta alle leggi dell’auditel. Un servizio pubblico dovrebbe puntare a fare una televisione non tanto artistica ma arricchente, non che lo impoverisce, come molto spesso capita,  quella attuale fatta da una maggioranza che non è esigente, una televisione fatta per  avere poco, oggi,  tv è fatta per una massa che non è esigente, che si accontenta di poco ,bisogna guardare al mondo dell’arte e se c’è un regista  cinematografico o dirigente che ha una vocazione artistica bisogna utilizzarlo anche se non è protetto politicamente .

Renzo Arbore come noto  ha calcato anche il palco di Sanremo con un pezzo ironico e malizioso “Il clarinetto” che guadagnò il secondo posto nel 1986,  ma alla domanda su un ipotetico coinvolgimento su invito di Fazio al prossimo festival, come autore o come presentatore risponde: Mi hanno chiesto di presentare Sanremo tante volte e una volta pur di non presentare dissi a Ravera che sarei andato a cantare. Così feci e nacque “Il clarinetto”. Ma Sanremo non è la mia platea, è tutto così amplificato è un enorme carrozzone straordinario dove rischi l’infarto il giorno prima dove  tutte le cose puntate, dove è difficile fare esperimenti, li ha fatti Fazio invitando persone inaspettate, ma non è il mio terreno di cultura. Io sono sempre partito da cose piccole che poi crescono, io coltivo altri spazi: ho inventato la seconda serata, la domenica pomeriggio…

Renzo Arbore,  considera la “rete” una benedizione del cielo, un dono della Provvidenza  arrivata quando i ragazzi cominciavano a non leggere più la cultura libresca .”.

Ma è giusto dire che la televisione è povera perchè il pubblico non è esigente? … A quanto pare, la mancanza di qualità della nostra  televisione è un malessere lamentato da molti,  soprattutto appartenenti all’ambiente artistico, ma vi chiedo quanti hanno il coraggio di esporsi  e denunciare le storture del sistema? Di affrontare battaglie per  abbattere lo strapotere di certi personaggi incuranti del rischio di essere tagliati fuori dallo star system?  Nessuno, nemmeno il sig. Arbore e proprio la sua generazione non avrebbe dovuto permettere che si arrivasse ad una televisione “manovrata”, politicizzata, in cui il compromesso è d’obbligo, per cui, oggi, al pubblico non resta altra alternativa che guardare i soliti “noti” che da decenni  con  sorrisi stereotipati  e inespressivi stampati nelle loro ” facce da botox”  portano avanti  i soliti format …a catena e in competizione per l’auditel…

Max Pezzali: grande successo con “Max 20”


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“Max 20” il nuovo disco di Max Pezzali è stabile nella classifica di vendita da sei settimane e il   video de L’Universo conta oltre 5milioni di visualizzazioni, ragion per cui si può dire  che è il successo di quest’estate. Attualmente Max è in giro col suo tour: il 25 Luglio a Roma al Centro Commerciale Romaest, Via Collatina km 12.800, h. 18.00 e il 26 luglio a Pompei.Lo stesso giorno Max Pezzali parteciperà anche al Giffoni Film Festival una delle rassegne  cinematografiche più importanti che vede protagonisti i giovani dove gli sarà consegnato il Giffoni Award. Dal 22 Luglio alle 21.10 su Italia 1 , nsieme ai Club Dogo ePaola Iezzi condurrà il programma “Nord Sud Ovest Est-Tormentoni on the road ”che racconterà i tormentoni estivi in onda. Il 9 Novembre poi inizierà il vero tour nei principali palazzetti dello sport delle città italiane in cui il cantate ex frontman degli 883 presenterà l’ album che contiene 5 inediti e 14 duetti con i principali musicisti italiani. .

Ecco le date dei concerti:

 9 novembre MANTOVA PALABAM
10 novembre TORINO PALAOLIMPICO
12 novembre GENOVA 105 STADIUM
14 novembre MONTICHIARI (BS) PALAGEORGE
16 novembre PADOVA GRAN TEATRO GEOX
17 novembre CONEGLIANO (TV) ZOPPAS ARENA
19 novembre MILANO MEDIOLANUM FORUM
21 novembre CNEO PALASPORT
23 novembre RIMINI 105 STADIUM
26 novembre ROMA PALALOTTOMATICA
28 novembre BOLOGNA PALADOZZA