GLI OROLOGI DEL DIAVOLO

CS_Gli ultimi episodi di “Gli orologi del diavolo”


Su Rai1 con Giuseppe Fiorello e Claudia Pandolfi

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Quarto e ultimo appuntamento con “Gli orologi del diavolo”, la serie tv interpretata da Giuseppe Fiorello, Claudia Pandolfi e Nicole Grimaudo, in onda su Rai1 martedì 17 novembre alle 21.25, che racconta  la vicenda realmente accaduta a Gianfranco Franciosi e liberamente ispirata all’omonimo libro.
Nel primo episodio, a Madeira, il maltempo ritarda l’operazione e accresce l’ansia e la tensione di Marco che esplode quando scopre che suo padre è in punto di morte e lui non può tornare. Il giorno della partenza arriva. Marco riceve le coordinate per raggiungere Aurelio in pieno oceano. L’operazione congiunta tra Italia e Spagna scatta immediatamente e la nave con quattro tonnellate di droga viene requisita, ma Aurelio riesce a fuggire. Tornato in Italia, Marco assiste alla morte del padre e, pur di sfuggire alla sicura vendetta di Aurelio, è costretto assieme a Messia e ai figli di quest’ultima a finire sotto protezione.
Dopo l’ennesimo trasferimento in una nuova località, la crisi tra Messia e Marco esplode. Marco, pur di liberare la donna e la sua famiglia da quella schiavitù, la scaccia fingendo di non amarla più. Solo e, ormai, sull’orlo della follia, viene salvato da Messia che torna per lui. Insieme, decidono di rinunciare alla protezione. Tornati in paese, cercano di vivere una normalità impossibile, circondati dall’affetto dei loro cari. Ma il desiderio di vendetta di Aurelio è forte e capace di spazzare via tutto ciò a cui Marco tiene di più. Solo grazie all’aiuto di Jacopo, suo fratello, Marco riuscirà a salvarsi e a far arrestare Aurelio. L’incubo è finito per sempre. Forse.

Redazione

CS_”Gli orologi del diavolo” su Rai1 con Giuseppe Fiorello e Claudia Pandolfi


Una serie tv ispirata alla vera storia di un “eroe per caso” contro il narcotraffico

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Terzo appuntamento con “Gli orologi del diavolo”, la serie tv interpretata da Giuseppe Fiorello, Claudia Pandolfi e Nicole Grimaudo, in onda su Rai1 lunedì 16 novembre alle 21.25. Una storia di grande impatto emotivo tratta da una vicenda realmente accaduta e liberamente ispirata all’omonimo libro scritto da Gianfranco Franciosi e Federico Ruffo. 
Nel primo dei due episodi, durante il Natale, Aurelio si reca in visita a Marco portandogli come regalo un costoso orologio. Il meccanico lo scaccia in malo modo, ma Aurelio lo avverte: non potrà liberarsi di lui. La polizia italiana lo spinge a continuare la missione ma Marco, che ormai può contare solo su sua figlia, si rifiuta. Si adopera allora per rimettere su il cantiere insieme a i suoi operai ed incontra Messia, una vecchia conoscenza con la quale sembra nascere qualcosa, ma in quel frangente scopre che suo padre, malato di cancro terminale, riceve le pressioni di un camorrista alleato di Aurelio. Così decide di liberarsi dalla morsa del boss, ad ogni costo.
Nel secondo episodio, Marco, che è stato catturato, riesce a imbonire Aurelio che gli concede il suo perdono e lo porta a conoscere la moglie e il figlio che vivono nascosti in una piccola isola al largo della Spagna. Aurelio gli chiede di accompagnarlo in un nuovo carico. L’ultimo, che permetterà a entrambi di ritirarsi. Marco accetta. Mentre esplode l’amore con Messia, il meccanico prepara una barca capace di affrontare l’oceano perché, stavolta, lo scambio di droga avverrà in mare aperto. Mentre suo padre si aggrava, Marco è costretto a partire non prima di aver confessato a Jacopo, suo fratello, e ad Messia la verità, ma non a sua figlia che lo guarda andar via con il cuore a pezzi.

Redazione

CS_Giuseppe Fiorello torna su Rai1 con “Gli orologi del diavolo”


Una serie tv ispirata alla vera storia di Gianfranco Franciosi, un “eroe per caso” contro il narcotraffico

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Un ritorno tra i più attesi quello di Giuseppe Fiorello che riapproda su Rai1 con la nuova serie “Gli orologi del diavolo”, una storia di grande impatto emotivo tratta da una vicenda realmente accaduta e liberamente ispirata all’omonimo libro scritto da Gianfranco Franciosi e Federico Ruffo. Una produzione Picomedia in collaborazione con Rai Fiction, prodotta da Roberto Sessa, in quattro serate su Rai1, in onda alle 21.25 con i primi due appuntamenti lunedì 9 e martedì 10 novembre.

Le vicende narrate ripercorrono quelle che hanno reso Gianfranco Franciosi (Marco Merani nella serie) un “eroe per caso”: il primo civile inserito a scopi investigativi in un contesto criminale. Una vita stravolta dagli eventi, passata dalla routine di abile meccanico a quella di uomo al servizio dello Stato infiltrato nel narcotraffico. Marco Merani, interpretato da Giuseppe Fiorello, è un motorista nautico bravissimo, ha un passato nelle gare off-shore e un presente da costruttore di barche alla foce del fiume Magra. Lo sanno tutti che è il migliore e lo sanno anche dei narcotrafficanti a cui farebbero comodo gommoni che corrono più delle motovedette dei carabinieri e della polizia. Marco mangia la foglia e chiede a Mario, suo amico poliziotto, come deve comportarsi. La polizia in verità sta seguendo questi narcotrafficanti da tempo senza grandi risultati così propone a Marco di collaborare con la giustizia per incastrare i boss di questo cartello spagnolo. “El mecanico”, suo malgrado, si ritrova a indossare i panni – senza esserlo – di un agente speciale sotto copertura che, costruendo e guidando barche dedite al traffico di droga, diventa punto di riferimento per il giovanissimo Aurelio, geniale e astuto boss dell’organizzazione il quale si affeziona a Marco come a un fratello. Un legame pericoloso come l’abbraccio di un serpente. E così la vita di Merani si sdoppia: è costretto a dire bugie ai suoi affetti, ai suoi operai e a invischiarsi in una spirale di continui compromessi. Marco fa il possibile per spiare i narcotrafficanti e rivelare tutto alla polizia, ma quando durante un’operazione in mare fra Italia e Spagna qualcosa va storto, Marco viene arrestato dalle forze dell’ordine francesi e incarcerato. È certo che la polizia italiana chiarisca la sua posizione e attende fiducioso la liberazione, ma nessuno dall’Italia rivendica la sua copertura. Ora è sotto scacco, il meccanico sa che se parla o dichiara la sua vera identità è un uomo morto e gli rimane una sola scelta: affrontare con coraggio l’inferno delle galere francesi. Marco trascorre otto mesi in prigione, in condizioni durissime e quando torna in Italia la sua reputazione è distrutta, la sua vita familiare è a pezzi e si sente tradito da chi non l’ha tutelato. Alla sua porta, però, torna a bussare Aurelio. Ha ancora bisogno di lui, del suo fratello italiano, che ha tenuto la bocca chiusa dietro le sbarre e che merita un premio, un ultimo viaggio, un ultimo carico che sistemerà tutto e tutti per sempre. Ma anche la polizia gli chiede un ultimo aiuto, un ultimo sacrificio, poi riceverà tutto il sostegno per ricominciare a vivere. Cosa farà Marco? Il meccanico sa che per uscire da questa trappola potrà contare solo sulle sue forze.

Ad affiancare Giuseppe Fiorello in questa fiction, un grande cast internazionale che vede Claudia Pandolfi nei panni di Alessia, la donna che saprà stare al fianco di Marco anche nei momenti più bui e difficili; Alvaro Cervantes nel ruolo dello spietato rampollo di una nota famiglia spagnola di trafficanti di droga, Aurelio Vizcaino; Nicole Grimaudo nelle vesti della moglie del protagonista; Fabrizio Ferracane è Mario, l’agente dello SCO e conoscente di Marco che farà da collegamento tra lui e la polizia; Carlos Librado che interpreta un uomo di Aurelio, Pablo Hernandez; Alicia Borrachero che dà il volto a Carmen Villa, il commissario spagnolo incaricato di seguire la parte iberica dell’indagine; Marco Leonardi, interpreta il personaggio di Jacopo Merani, il fratello minore di Marco ed ex tuffatore; Roberto Nobile è invece il padre di Marco e Jacopo, Antonio, un uomo ruvido e silenzioso;  Ignasi Vidal ha il ruolo di  Nerone, il braccio armato e uomo di fiducia di Aurelio, mentre Gea Dall’Orto porta in scena Joy Merani, la figlia adolescente di Marco. Alla regia Alessandro Angelini che racconta così le diverse anime del progetto: “Gli orologi del diavolo ha nel suo Dna almeno tre diversi generi: impegno civile, crime, sentimentale nel senso più vasto del termine, quello in cui gli affetti rappresentano il solo approdo sicuro in un’esistenza messa a soqquadro dagli eventi”.

Redazione