Nelle ultime ore su Instangram infuria la polemica al vetriolo tra Fedez e Marracash
Vediamo i fatti.
In una recente intervista pubblicata ieri,concessa ad Andrea Laffranchi per il Corriere della Sera, rilasciata in coppia con Gué Paqueno (con cui ha inciso l’album “Santeria”), Marracash parlando di J-Ax e Fedez, che proprio come Marracash e Pequeno hanno inciso insieme un disco (che presenteranno dal vivo con un tour nei palasport italiani), Marracash ha detto:
“Non sono rapportabili a noi. Basta guardare alle rime e agli artisti con cui collaborano per capire che sono una forma di pop, ma non scomoderei nemmeno nomi come Baglioni e Battisti, che si maschera da rap”.
Poi, parlando nello specifico di Fedez, il rapper ha aggiunto:
Fedez è una macchina da guerra del business, glielo riconosco, ma il mio fare musica ha altri obiettivi”.
Quasi immediata la risposta di Fedez , che ieri sera, insieme alla sua fidanzata, la fashion blogger Chiara Ferragni, è stato ospite della sfilata milanese di una famosa casa di moda italiana. Fedez ha raccontato di aver incontrato Marracash all’evento, di averlo guardato in faccia e di averlo insultato e che Marracash avrebbe reagito abbassando lo sguardo. Ecco la clip pubblicata su Instagram:
“Deve essere frustrante fare le interviste ed essere costretti sempre a pronunciare il nostro nome perché se no non vi cagano di pezza e nel titolo è più grosso il nostro nome del vostro. E poi, tipo ieri: ti vedo dal vivo e ti dico che sei un coglione faccia a faccia e abbassi lo sguardo. Comunque, giusto per ribadire: il nostro tour ha venduto più di 100.000 biglietti, non è ancora uscito il disco, la terza data del Forum è praticamente quasi sold out e apriremo una quarta. Fa male, vero?”.
Marracash, ha risposto alle dichiarazioni di Fedez dandogli del “cazzaro” in alcune immagini pubblicate proprio su Instagram:
“Se abbasso lo sguardo è perché mi arrivi al cazzo”.
E in alcune clip ha attaccato il rapper milanese definendolo un “nano con la sindrome di Napoleone” e come “l’unico babbo della storia dell’umanità che va alle sfilate di moda con il bodyguard”, tirando pure in ballo come testimone il rapper Ghali (anche lui ospite, come Marracash e Fedez, della sfilata milanese):
“Ho letto dei messaggi buffi sui social. A quanto pare il nano con la sindrome di Napoleone… Gli è partita la nave sui social. Ha inventato un bel po’ di cazzate. […] Tu ieri mi hai visto, mi hai detto che sono un coglione e io ho abbassato lo sguardo? Ma dove? Tu ieri alla sfilata di Moschino eri seduto esattamente di fronte a me: non mi hai neanche per sbaglio mai guardato, neanche un secondo. […] Ti stai inventando una cazzata totale: pensa che abbiamo riso alla fine con Ghali dopo la sfilata, tu sei scappato in tempo zero appena è finita, come un ladro, che sei l’unico babbo della storia dell’umanità che va alle sfilate di moda con il bodyguard: e tu mi avresti guardato, mi avresti detto che sono un coglione e io ho abbassato lo sguardo? Io abbasso lo sguardo perché tu mi arrivi al cazzo, al massimo: ripigliati, curati. Non so dove cazzo l’hai sognata sta cosa. Comunque si sapeva che sei disposto a tutto, però addirittura inventarti una roba così è veramente incredibile: ci sono miliardi di testimoni, tutti quelli che erano lì”.
Questa la replica di Fedez :
“Non aspettavate altro che io parlassi di voi. Avevate pure le grafiche pronte. Brutto eh, avete bisogno di vendere altre due copie in più. Ovviamente vi siete scatenati perché non vedevate l’ora di cavalcare questa cosa. In sostanza, a me non interessa dimostrare quello che ho detto o meno. è così, i testimoni ce li ho anche io”.
Non è la prima volta che Marracash e Fedez si attaccano pubblicamente sui social: l’ultima volta che è capitato Marracash aveva definito Fedez come uno che “si dice impegnato poi fa musica che non lo è”.
Polemiche non certo edificanti, ma fanno parte del nuovo modo di fare musica che genera una competizione “malata” nella forsennata rincorsa a fare “grandi numeri” per arrivare ai gradini più alti delle classifiche piuttosto che a rispettarne i valori tradizionali e questo col benestare di “tutto un sistema” che alla musica sta cambiando via via i “connotati”.
Redazione
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