Lampedusa

CLAUDIO BAGLIONI domani a LAMPEDUSA (quarta “Giornata della Memoria e dell’Accoglienza”) per “NOI QUI”, un concerto solenne in un luogo speciale


FONDAZIONE O’SCIA’ ONLUS e COMUNE DI LAMPEDUSA E LINOSA

CLAUDIO BAGLIONI 

con

LA BANDA MUSICALE DELLA POLIZIA DI STATO

IL CORO GIUSEPPE VERDI DI ROMA

e

PAOLA SALUZZI

Un concerto solenne in un luogo speciale

per ricordare il passato, per non dimenticare in futuro

MARTEDÌ 3 OTTOBRE – ISOLA DI LAMPEDUSA

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L’amore per una terra, i suoi abitanti e lo spirito di pace e accoglienza che da sempre li contraddistingue. E la voglia, soprattutto, di condividere emozioni insieme a quella gente, simbolo di soccorso e ospitalità.

È con questo sentimento che la FONDAZIONE O’SCIA’ ONLUS e il Comune di Lampedusa e Linosa, insieme a CLAUDIO BAGLIONI, accompagnato eccezionalmente dalla Banda della Polizia di Stato, il coro Giuseppe Verdi di Roma e Paola Saluzzi, daranno vita a “NOI QUI”, un concerto solenne in un luogo significativo come il grande molo della stazione marittima Cavallo Bianco dell’isola di LAMPEDUSA, domani, martedì 3 ottobre, in occasione della quarta “Giornata della Memoria e dell’Accoglienza.

La “Giornata della Memoria e dell’Accoglienza”, divenuta ricorrenza per legge dello Stato Italiano, è nata per commemorare le tragedie delle migrazioni di ogni tempo e ricordare il naufragio del 3 ottobre 2013, quando al largo delle coste di Lampedusa hanno perso la vita 368 persone. Una tragedia tra le più gravi catastrofi marittime nel Mediterraneo dall’inizio del XXI secolo.

Quest’anno le commemorazioni del 3 ottobre avranno inizio dalla mattina e proseguiranno nel corso della giornata, alla presenza delle Istituzioni italiane e straniere, dei familiari delle vittime e con la partecipazione degli abitanti delle isole Pelagie e dei viaggiatori che, dall’Italia e dall’estero, si uniranno alla cerimonia.

A conclusione delle manifestazioni ci sarà il concerto solenne “NOI QUI” con CLAUDIO BAGLIONI in uno speciale repertorio composto dai brani del cantautore e da pezzi scelti tra le musiche di autori internazionali, eseguiti con l’eccezionale complesso dei 103 musicisti della Banda musicale della Polizia di Stato diretta dal Maestro Maurizio Billi, i 40 elementi del coro Giuseppe Verdi di Roma, condotto da Elena Masini con la direzione artistica di Marco Tartaglia e la partecipazione straordinaria di Paola Saluzzi.

Il senso del concerto è quello del ricordo e del cordoglio, della volontà e dell’impegno per la ricerca delle soluzioni più adeguate al problema delle grandi migrazioni, che da oltre un quarto di secolo, percorrono il mondo intero e che potranno continuare a verificarsi, a causa di conflitti, disparità e carestie, conseguenza dei giochi di potere, degli egoismi dell’economia, delle condizioni e dei cambiamenti del clima e dell’ambiente.

Lo speciale rapporto tra CLAUDIO BAGLIONI e le isole Pelagie si è consolidato nel 2003, quando BAGLIONI ha deciso di creare un festival di musica e arti popolari, O’SCIA’ (Odori, Suoni, Colori d’Isole d’Altomare, ma anche una parola in dialetto locale lampedusano che significa letteralmente “fiato mio”), per sensibilizzare la classe dirigente e l’opinione pubblica sul tema dell’immigrazione irregolare che da anni affligge l’isola siciliana e l’Italia intera.

La manifestazione, nata come un concerto improvvisato del cantautore sulla spiaggia della Guitgia e divenuta poi un appuntamento fisso fino al 2012, ha visto il susseguirsi, nel corso dei suoi 10 anni di vita, di oltre trecento artisti che, a titolo gratuito, hanno portato la loro testimonianza e la loro sensibilità al servizio della legalità e dell’integrazione, quali strumenti necessari e vitali in una società civile tanto quanto le regole di diritto che la governano. 

SIAE è orgogliosa di sostenere “NOI QUI”, iniziativa che rinnova un messaggio di pace e accoglienza, dove la musica è il mezzo che avvicina e promuove lo spirito di solidarietà. In questa occasione, la Società Italiana degli Autori e degli Editori rivolge un ringraziamento particolare alle Forze dell’Ordine per l’attività che svolgono quotidianamente in una situazione di emergenza che tocca profondamente il nostro Paese, ma anche per garantire la sicurezza in tutte le attività di spettacolo.

“NOI QUI” è inoltre sostenuto dal Ministero dell’Interno, dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, F&P Group e TicketOne.

Si ringrazia per la collaborazione il Comune di Lampedusa e Linosa, la Capitaneria di Porto, l’Aeronautica Militare distaccamento di Lampedusa, l’Associazione Misericordia Lampedusa, Protezione Civile regionale e Protezione Civile provinciale.

Per il supporto tecnico organizzativo si ringrazia Ast Aeroservizi Società di Gestione Aeroporto Lampedusa, Mistral Air, Around the show srl, 2effe, Contents Studio.

Redazione

Commemorazione del naufragio di Lampedusa, ecco la voce dei migranti


emigranti

In occasione del primo anniversario della strage di Lampedusa nella quale lo scorso anno persero la vita 368 persone dirette verso le coste siciliane numerose sono le iniziative di commemorazione previste in tutta Italia.

Per ricordare quelle vittime, e tutte le altre, non vi è modo migliore che dare loro voce; far spiegare loro chiaramente le motivazioni che spingono migliaia di esseri umani a rischiare la vita pur di provare a raggiungere una nuova terra.

Ebbene si. Sembra impossibile ma la musica a volte può dar voce anche a chi non c’è più. E’ quello che succede con ‘In mezzo al mare’, la canzone di Malì che senza mezzi termini spiega il perché di questi viaggi della speranza, dal punto di vista dei viaggiatori e non dal nostro.

Se non scappo muoio, se non nuoto affogo. Su un gommone o un aquilone forse mi salverò’ è l’inizio del pezzo che non lascia spazio a dubbi. ‘Scappo dalle bombe e non dalla povertà’ contrasta efficacemente con il luogo comune che vuole queste persone in Italia per una vita più agiata, persone che “vengono per rubarci il lavoro e per delinquere”. ‘Morire in mezzo al mare o per le strade della mia città ma che differenza fa?!!’ significa consapevolezza, disperazione ma anche speranza di una giovane madre che rischia la vita su un barcone pur di salvare il proprio bambino da una morte certa in patria.

Per gli italiani una prospettiva diversa dal solito, dunque, e un testo pienamente condiviso dai più fortunati, ora ospiti dei vari centri di accoglienza, tanto da averlo cantato sul palco a luglio. Anche il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha omaggiato quanti sono stati inghiottiti dal Mediterraneo con ‘In mezzo al mare’, canzone scritta da Claudio Luongo e Francesco Tomasso e che sembra essere divenuta una sorta di inno dei migranti.

Il video girato dal filmmaker Gianluca Oliva, con la supervisione dell’etichetta discografica Tomasso Management è su YouTube

Gli immigrati cantano il loro dramma sul palco con ‘In mezzo al mare’


ROMA, 23 LUG – Domani in Molise gli immigrati scampati alle tragedie del Mediterraneo canteranno il loro dramma sul palco di Pozzilli, provincia di Isernia, interpretando ‘In mezzo al mare’, assieme alla cantante Malì.

Un po’ come con Vasco Rossi nel 1995, quando alcuni artisti fuggiti dalla guerra di Sarajevo parteciparono a ‘Rock sotto l’assedio’, i superstiti dei tanti viaggi della speranza, ospiti nei vari centri di accoglienza, racconteranno con il linguaggio universale della musica le motivazioni e lo stato d’animo che spingono migliaia di esseri umani ad imbarcarsi verso le nostre coste.

Nel brano, scritto da Claudio Luongo e Francesco Tomasso e ispirato alla tragedia del 3 ottobre scorso con il ritrovamento dei corpi di una giovane madre e del proprio neonato, la disperazione dà vita alla speranza. “Se non scappo muoio, se non nuoto affogo” è l’inizio della canzone che non lascia spazio a dubbi e che trasmette una prospettiva diversa sulle persone che nel mare vedono una via di fuga e nell’Italia una via di salvezza.

L’iniziativa, pienamente condivisa dai migranti, è stata promossa dal comitato organizzatore dei festeggiamenti patronali della cittadina molisana.

Nel press kit il download di: file audio, file video, immagini, testo e liberatoria per utilizzo e diffusione del brano www.francescotomasso.it/inmezzoalmare/

In mezzo al mare’, in una canzone lo sguardo dei migranti verso Lampedusa


 E’ più che mai attuale, purtroppo anche in queste ore, l’ennesima strage al largo delle coste di Lampedusa. ‘In mezzo al mare’ il nuovo singolo di Malì ispirato alla tragedia del 3 ottobre scorso nella quale morirono centinaia di migranti e fu ritrovato il corpo di una giovane madre assieme al proprio bambino a lei legato dal cordone ombelicale.
 
La canzone, da pochi giorni su iTunes e Youtube, racconta il dramma dei migranti dando voce a un punto di vista spesso trascurato: quello delle donne. Nel brano le motivazioni e lo stato d’animo di una giovane madre costretta a rischiare la vita su un barcone pur di provare a salvare il proprio bambino, e se stessa, da una morte certa in patria. La disperazione dà vita alla speranza. “Se non scappo muoio, se non nuoto affogo” è l’inizio della canzone che non lascia spazio a dubbi. Il testo è “forte” e stimola emozioni e riflessioni in genere non immediate quando si pensa agli sbarchi dei profughi in Sicilia: trasmette agli italiani una prospettiva diversa sulle persone che nel mare vedono una via di fuga e nell’Italia una via di salvezza.
 
Di ‘In mezzo al mare’, scritto per Malì da Claudio Luongo e Francesco Tomasso e prodotto da Tomasso Management, è stato realizzato anche il video sopra dall’esordiente filmmaker Gianluca Oliva,

In mezzo al mare’, il nuovo singolo di Malì ispirato ai profughi di Lampedusa.


Dal 16 Aprile è disponibile  su iTunes e YouTube ‘In mezzo al mare’, il nuovo singolo di Malì ispirato ai viaggi della speranza verso l’isola di Lampedusa.

La canzone racconta il dramma dei profughi dando voce a un punto di vista spesso trascurato: quello delle donne. Nel brano le motivazioni e lo stato d’animo di una giovane madre costretta a rischiare la vita su un barcone pur di provare a salvare il proprio bambino, e se stessa, da una morte certa in patria. La disperazione dà vita alla speranza. “Se non scappo muoio, se non nuoto affogo” è l’inizio della canzone che non lascia spazio a dubbi. Il testo è “forte” e stimola emozioni e riflessioni in genere non immediate quando si pensa agli sbarchi dei profughi in Sicilia.

Di ‘In mezzo al mare’, scritto per Malì da Claudio Luongo e Francesco Tomasso e prodotto da Tomasso Management, è stato realizzato anche un video dall’esordiente filmmaker Gianluca Oliva, visionabile all’indirizzo http://youtu.be/WN1hH5eKeTY