Le Iene

CS_Nuovo appuntamento con “Le Iene”


Martedì 1° novembre, in prima serata su Italia 1, nuovo appuntamento con “Le Iene”, condotto da Belèn Rodriguez e Teo Mammucari. Ad accompagnarli sul palco anche la presenza comica dei due comici Max Angioni ed Eleazaro Rossi.
 
Tra i servizi della puntata: Gaston Zama intervista Oliver Stone sul tema dell’energia nucleare. Il regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense ha da poco presentato un documentario dal titolo “Nuclear” in cui esplora la possibilità che si superi la sfida del cambiamento climatico anche grazie all’utilizzo di questa energia. Nel servizio anche il punto di vista di alcuni “nuclearisti” che sostengono fortemente la necessità del suo impiego.
 
Con testimonianze inedite Alessandro De Giuseppe torna a parlare del “Delitto di Garlasco”, uno dei casi di cronaca nera più discussi nel nostro Paese, in cui perse la vita la giovane Chiara Poggi.
 
Continua l’inchiesta di Antonino Monteleone sull’omicidio di Yara Gambirasio, con un approfondimento sul ritrovamento del corpo senza vita della ragazzina in un campo di Chignolo d’Isola, avvenuto tre mesi dopo la sua sparizione. 
 
Roberta Rei raccoglie la testimonianza di due donne, vittime di una truffa “amorosa” messa in piedi da un sedicente medico.
 
Matteo Viviani è a Forlì per raccontare la triste vicenda di Daniele, ragazzo di 24 anni morto suicida a settembre del 2021, presumibilmente dopo una storia d’amore cominciata online e mai concretizzata nella vita reale.
 
Ideatore de “Le Iene” e capo-progetto è Davide Parenti. In regia Antonio Monti. Il programma può essere seguito in streaming, anche all’estero, su www.iene.it.

CS_Nuovo appuntamento con “Le Iene”


Martedì 25 ottobre, in prima serata su Italia 1, nuovo appuntamento con “Le Iene”, condotto da Belèn Rodriguez e Teo Mammucari. Ad accompagnarli sul palco anche la presenza comica dei due comici Max Angioni ed Eleazaro Rossi. Tra gli ospiti in studio: lo scrittore e regista Donato Carrisi.

Michele Cordaro è a Gubbio per dare un volto ai protagonisti della ormai nota cena a base di pesce, diventata virale in questi giorni per via di alcuni audio circolati sul web in cui si sentiva parlare di “scene apocalittiche” per descrivere la presunta intossicazione che ha colpito decine di commensali. La cittadina in Umbria è balzata alle cronache aprendo un dibattito tra chi accusa sia stata una fake news e chi fornisce spiegazioni di quanto sia realmente accaduto. 

Dopo l’intervista esclusiva dal carcere di Alberto Stasi andata in onda nella scorsa stagione, Alessandro De Giuseppe torna a parlare del “Delitto di Garlasco”, uno dei casi di cronaca nera più discussi nel nostro Paese in cui perse la vita la giovane Chiara Poggi, con testimonianze inedite. 

Giulio Golia incontra i parenti delle vittime sepolte al cimitero monumentale di Poggioreale (NA) dove non si arrestano i cedimenti strutturali e dove, dal 3 novembre, comincerà l’operazione di recupero delle salme nelle cappelle crollate. 

Ideatore de “Le Iene” e capo-progetto è Davide Parenti. In regia Antonio Monti. Il programma può essere seguito in streaming, anche all’estero, su http://www.iene.it.

redazione

CS_Su Italia 1 lo speciale de Le Iene “Delitto di Garlasco: la verità di Alberto Stasi”


Alberto Stasi parla in esclusiva e per la prima volta, a distanza di sette anni dal suo arresto per omicidio, ai microfoni di una trasmissione televisiva, nello speciale de “Le Iene” dal titolo “Delitto di Garlasco: la verità di Alberto Stasi”. Una puntata interamente dedicata a uno dei casi di cronaca nera più discussi nel nostro Paese, in onda domani, in prima serata, su Italia 1.

Nell’agosto del 2007 una ragazza di 26 anni – Chiara Poggi – viene trovata morta nella villetta della sua famiglia in un piccolo e tranquillissimo paese in provincia di Pavia, Garlasco, dal fidanzato Alberto Stasi che viene da subito iscritto nel registro degli indagati. Nel 2015, a otto anni dal delitto e dopo essere stato riconosciuto innocente per due volte, al quinto grado di giudizio viene condannato a sedici anni di carcere per averla assassinata brutalmente.

“Perché ho deciso di parlare oggi? Per dare un senso a questa esperienza, perché certe cose non dovrebbero più accadere. Se una persona vive delle esperienze come quella che ho vissuto io questa deve essere resa pubblica, a disposizione di tutti, e visto che ho la possibilità di parlare lo faccio, così che le persone capiscano, possano riflettere e anche decidere, voglio dire, se il sistema che c’è va bene oppure se è opportuno cambiare qualche cosa.”. 

Dal carcere di Bollate dove sta scontando la sua pena Stasi rompe il silenzio con Alessandro De Giuseppe e Riccardo Festinese, per raccontare come, secondo lui, sarebbero andate le cose, in un documento unico e assolutamente inedito. Una lunga intervista in cui il trentottenne (ndr., ne aveva 24 anni all’epoca del delitto) si lascia andare parlando di Chiara, dei suoi genitori, dei magistrati, delle perizie, degli arresti che ha subito e dei processi, anche mediatici, che ci sono stati, approfondendo quelle che lui ritiene siano state storture, forzature ed errori che hanno portato alla sua condanna. Ancora oggi, infatti, e, come sempre, Alberto Stasi si dichiara innocente. 

Nello speciale ripercorre, fornendo dettagli, quella che sembra una vicenda tutt’altro che chiara e lineare, un processo senza un movente e senza una prova, basato unicamente sull’interpretazione di una serie di indizi che sarebbero parsi tanto contraddittori da portare, nel tempo, prima a due assoluzioni e poi a una condanna definitiva. “Sembrava di remare contro un fiume in piena andando controcorrente, fin dall’inizio: una volta lo scambio dei pedali, un’altra volta il test solo presuntivo, e l’alibi che mi viene cancellato, l’orario della morte che viene spostato. Non c’era desiderio di cercare la verità perché una volta può accadere, la seconda volta può passare, ma non possono esserci una terza, una quarta, una quinta, per sette anni. Che verità c’è in tutto questo?”. “Io sono stato assolto in primo grado, sono stato assolto in appello, sull’unica condanna il Procuratore generale presso la Corte di Cassazione ha chiaramente detto «Non si può condannare Alberto Stasi», quindi, in Italia hanno un sistema che a oggi funziona così: la pubblica accusa dice «No, questa persona va assolta» ma, nonostante questo, la persona viene condannata.”
Tra le prime domande dell’inviato c’è quella del se sia stato lui a uccidere l’allora fidanzata. “Quando mi chiedono se ho ucciso io Chiara penso che non sanno di cosa stanno parlando”, risponde Stasi, poi il discorso assume toni differenti: “Nell’immaginario comune un innocente in carcere è un qualcuno che soffre all’ennesima potenza. Per me non lo è, semplicemente perché la mia coscienza è leggera. Alla sera quando mi corico io non ho nulla da rimproverarmi. Certo, ti senti privato di una parte di vita perché togliere la libertà a una persona innocente è violenza, però non hai nulla da rimproverarti, l’hai subita e basta, non è colpa tua.”

Il racconto torna al suo primo interrogatorio e al suo primo arresto: “Ero spaventato ma anche abbastanza sereno, quella tranquillità di chi ha la convinzione di potere chiarire le cose. In quella notte l’accertamento era preliminare, puoi anche aspettare quello definitivo, perché hai fretta di portare in carcere una persona sulla base di un risultato ancora parziale? Non c’era motivo ma il meccanismo si era messo in moto: era stato emesso un provvedimento, i carabinieri erano arrivati, i giornalisti erano già fuori dalla caserma, mandare tutti a casa, in qualche modo, credo dispiacesse, e quindi venni accompagnato in carcere.”. 

Della sua prima notte in carcere ricorda lo smarrimento ma anche la “premura”, per lui un po’ stonata, del direttore del carcere di Vigevano: “Quando fui scarcerato dopo quattro giorni, con un’ordinanza del giudice che smontava punto per punto quel provvedimento assurdo, il direttore (del carcere di Vigevano, ndr.) mi disse «Arrivederci fuori, spero che vada a dire in giro che l’abbiamo trattata bene». È come se in quel momento la cosa più importante fosse solo avere il proprio ruolo a posto, non il fatto che una persona di 24 anni veniva portata in carcere. Lui era, in qualche modo, custode della mia persona però l’interesse doveva essere forse tutt’altro, non questo.”. 
Stasi è convinto che quell’episodio abbia segnato in maniera irreversibile tutta la vicenda processuale successiva e che abbia gettato nell’immaginario collettivo e, secondo lui forse anche in parte della Magistratura, il seme della sua colpevolezza, individuando esclusivamente in lui la persona su cui concentrare tutte le indagini. Dice: “Credo che questo episodio abbia comunque segnato tutto il seguito della vicenda processuale perché devi immaginarti il terremoto: la Procura di Vigevano aveva portato in carcere davanti a tutta Italia un ragazzo di 24 anni e adesso doveva spiegare il perché aveva sbagliato, e con loro anche i RIS di Parma, i quali avevano indotto il Pubblico Ministero a portare in carcere una persona sulla base di una relazione che era sbagliata.”. 

Parla poi delle indagini: “Sono passati 15 anni ma in quegli anni i RIS di Parma era un po’ mitizzati. La sera la gente guardava la televisione e li vedeva risolvere i delitti più complicati nel tempo di un episodio. Scoprire che in realtà le persone venivano portate in carcere sulla base di test che non distinguevano il sangue da una barbabietola, illuminava una situazione che si pensava diversa. Ecco perché dico che quel momento fu come un punto di non ritorno: non si trattava più di svolgere un’indagine ma si trattava di salvare la propria carriera, la propria reputazione. Questo poi ha comportato tutta una serie di conseguenze di inezie, di incapacità di tornare indietro, non so se mi spiego. Per ammettere i propri sbagli bisogna avere coraggio, carattere. Il PM non è mai andato a dire «Questo provvedimento era prematuro», perché poi l’accertamento definitivo risultava, appunto, negativo.”.

Alessandro De Giuseppe gli chiede se ha già progetti per quando uscirà dal carcere: “Oggi ho 38 anni e ho in mente di mettere a frutto tutte le esperienze negative che ho vissuto, un bagaglio conoscitivo che non può essere acquisito diversamente. Certe cose non le puoi metabolizzare se non le vivi. Se hai la fortuna, o sfortuna, a seconda del punto di vista, di vivere certe esperienze, acquisisci degli strumenti che puoi mettere a disposizione e io voglio fare questo. È un impegno diverso rispetto a quello che potevo desiderare quando avevo 24 anni, in cui volevo fare carriera nell’azienda più grande d’Italia, tanto per fare un esempio.” 

Infine, “Cosa vorrei dire ai giudici che mi hanno condannato? Non saprei perché sono, in qualche modo, e in negativo, i protagonisti di questa vicenda. È difficile arrivare alla mente e al cuore di quelle persone. Il loro non è un mestiere banale, ha conseguenze sulla vita delle persone, come un medico in sala operatoria: ci sono lavori che non comportano queste responsabilità, altri invece sì. Se si decide di intraprendere un certo lavoro, una certa carriera, deve essere fatto in modo coscienzioso perché poi anche lì entrano dinamiche normali, di lavoro. La carriera, l’ambizione, il posto in un’altra sede, tutte cose che non dovrebbero avere nulla a che fare con la giustizia.”.

CS_Nuovo appuntamento con “Le Iene”


Mercoledì 9 marzo, in prima serata su Italia 1, nuovo appuntamento con “Le Iene”, lo show condotto da Belèn Rodriguez e Teo Mammucari. Con loro sul palco anche i due comici Max Angioni ed Eleazaro Rossi. Tra gli ospiti in studio Enrico Brignano e Michele Bravi.

Nella puntata, il reportage di Ismaele La Vardera racconta la grande catena di aiuti umanitari, compiuta in questi giorni, con lo scopo di aiutare il popolo ucraino colpito dalla guerra. L’obiettivo era quello di mandare quante più provviste, generi alimentari, prodotti per l’igiene e farmaci, nei luoghi colpiti dal conflitto. Cominciata giovedì scorso tramite degli appelli sui social network, la gara di solidarietà ha preso vita nel giro di pochissime ore e le risposte, giunte da ogni parte d’Italia, sono state numerosissime. La trasmissione di Italia1 si è così immediatamente attivata e, dopo aver raccolto tutte le informazioni e i permessi utili, ha organizzato gli spostamenti. “All’inizio il viaggio doveva portare solo un pullman carico di generi alimentari, medicine e vestiti, – racconta La Vardera – ma poi la gara della solidarietà è diventata gigantesca.” Nel servizio le immagini della carovana lunga 100 metri, formata da 6 tir e due pullman, che ha percorso 3870 km e attraversato la Slovenia, l’Ungheria e la Romania, per arrivare in Ucraina. Lì, il convoglio umanitario scortato dai soldati è arrivato a Cernivtsi, una cittadina a 40 km da Kiev, nel palazzetto dello sport diventato, nel frattempo, un grande centro di raccolta e smistamento logistico. Nel video anche il viaggio di ritorno, che, come racconta l’inviato, “sarà ancora più sorprendente dell’andata: i due pullman partiti carichi di beni tornano indietro pieni di vita. Quella di donne e bambini disperati nel lasciare padri e mariti ma pronte a fuggire dalla guerra.” I rifugiati sono attualmente ospiti della Comunità di Santa Fede di Cavagnolo (TO). In Ucraina l’inviato incontra anche un soldato di soli 18 anni che, armato di mitra, sta per andare al fronte. “Hai paura?”, gli chiede La Vardera.  “No, siamo ucraini”, risponde il giovane. “Dove vorresti essere se non fossi qui?”, domanda ancora Ismaele. “Non ho avuto il tempo di pensarci”, dice il soldato. 

Giulio Golia intervista in esclusiva Yulia, la donna di 31 anni scappata dall’Ucraina lo scorso 24 febbraio, al nono mese di gravidanza. Con la primogenita di 8 anni ha viaggiato sola e raggiunto l’hinterland milanese dove vive sua madre, poi, nell’ospedale di Rho, pochi giorni dopo, ha dato alla luce Nikole, la bimba che portava in grembo. Il suo compagno e papà delle bimbe è rimasto a Ternopil, città situata a Ovest del Paese ucraino, richiamato dall’esercito. 

Nel servizio di Gaston Zama una raccolta di dichiarazioni di alcuni “complottisti della guerra”. Commentando i telegiornali insieme all’autore, i tre esprimono opinioni riguardo a quanto sta succedendo in Ucraina, un pensiero in netto contrasto con quanto affermato dai media mondiali e che sta realmente accadendo. Esattamente come la pandemia che ci ha colpiti, per loro anche il conflitto sovietico sarebbe una finzione, voluta dai “poteri forti”, con lo scopo di terrorizzare e rendere schiavi tutti.  

Lo scherzo di Nicolò De Devitiis è ad Alessandra Mussolini. 

Protagonista dell’intervista singola è Bresh, giovane rapper della “Nuova Scuola Genovese” che, con il nuovo album “Oro Blu”, si conferma come uno degli artisti più ascoltati dal pubblico della nuova generazione. 

Ideatore de “Le Iene” e capo-progetto è Davide Parenti. In regia Antonio Monti. Il programma può essere seguito in streaming, anche all’estero, su http://www.iene.it.

redazione

CS_Nuovo appuntamento con “Le Iene”


Mercoledì 2 marzoin prima serata su Italia 1, nuovo appuntamento con “Le Iene”, lo show condotto da Belèn Rodriguez e Teo Mammucari. Con loro sul palco anche i due comici Max Angioni ed Eleazaro Rossi. Tra gli ospiti in studio Anna Safroncik, Carolina Crescentini e Dargen D’amico.

Nella puntata il reportage di Joe Bastianich dal confine tra Polonia e Ucraina racconta le conseguenze di una quotidianità ormai stravolta a causa della guerra esplosa nel cuore dell’Europa: la fuga dalle bombe, lo smarrimento, la disperazione, la fame e il freddo soprattutto di mamme e bambini che chiedono, oggi più che mai, tutto l’aiuto possibile. 

Il servizio di Giulio Golia è sulle ripercussioni dell’invasione russa sulle imprese, a cominciare dall’aumento del prezzo del grano e del gas, con il relativo impatto sui costi al dettaglio. L’inviato raccoglie le testimonianze-sfogo di due grandi pastifici che hanno gli stabilimenti rispettivamente in Campania e in Puglia. Qui i proprietari spiegano cosa accade alla filiera produttiva: a causa della diminuzione della disponibilità delle materie prime e dell’aumento vertiginoso dei prezzi di gas ed energia, i costi si alzano causando un rincaro delle merci che gravano sulla spesa del consumatore. Nel servizio anche il racconto di un produttore di funghi che, nell’ultima settimana, per via dei blocchi dei trasporti, ha perso 80 mila euro e quello di un allevatore che, per lo stesso motivo, è rimasto senza mangimi per più di una settimana. Infine, i commenti di un esperto sul tema, il responsabile economico di Coldiretti Lorenzo Bazzana.

Matteo Viviani fornisce un approfondimento sul fotovoltaico, sulla sostenibilità ambientale e sull’ipotesi di tornare alle centrali a carbone.

Nell’inchiesta di Roberta Rei sulle carceri russe i video di Sergei Savelyev, un giovane bielorusso, oggi attivista, che in carcere, durante i suoi 7 anni di detenzione, ha assistito a torture inimmaginabili. Negli ultimi due anni in cui era all’interno della struttura detentiva ha raccolto più di mille immagini di stupri, pestaggi e umiliazioni, eseguiti da funzionari dell’amministrazione penitenziaria. L’inviata lo incontra in una località sicura, dove il giovane ha fatto domanda di asilo, dopo essere scappato dalla Russia. 

Nicolò De Devitiis è con Franco Gioia & Duracell per incontrare Gianni Celeste, il cantante neomelodico napoletano che nel 1988 ha scritto un brano diventato oggi un tormentone da milioni di condivisioni. Il “povero gabbiano che ha perduto la compagna” rimbalza infatti da 10 giorni sui social, grazie a un video in cui il duo canoro palermitano reinterpreta una strofa del brano. Nel servizio in onda una corale di tanti big della musica italiana che hanno partecipato alla creazione di una nuova versione, il cui devoluto sarà donato a un’associazione che protegge i volatili. 

Protagonista dell’intervista singola è la giovanissima cantautrice Ariete, che con il suo primo album Specchio, uscito da pochi giorni, è già tra le artiste più amate dalla generazione Z.

Ideatore de “Le Iene” e capo-progetto è Davide Parenti. In regia Antonio Monti. Il programma può essere seguito in streaming, anche all’estero, su http://www.iene.it.

redazione

CS_Al via la nuova edizione de “Le Iene” con Belen Rodriguez e Teo Mammuccari


Mercoledì 9 febbraio, in prima serata su Italia1, torna l’imperdibile appuntamento con “Le Iene”, ricco di tante novità: due nuovi conduttori al timone dello show di Italia 1, Belén Rodriguez e Teo Mammucari. Ad accompagnarli sul palco anche la presenza comica dei due giovani talenti Max Angioni ed Eleazaro Rossi. E con una Iena d’eccezione, Joe Bastianich

“Condurre Le Iene è un sogno che si realizza, ho sempre guardato la trasmissione con grande ammirazione, e l’idea di farlo insieme a Teo mi rende felice e mi diverte molto. Lui, già di famiglia nello show, mi sta dando tantissimi consigli – è il commento di Belén Rodriguez – Ringrazio Davide Parenti che mi ha scelta anche per far conoscere a tutti chi è Maria Belèn. Sono molto grata a Mediaset per questa nuova opportunità”.

“Finalmente ritorno a casa!  Vent’anni fa ho iniziato con questa squadra, prima come inviato speciale e poi come conduttore – ricorda Teo Mammucari -Tre anni fa ho lasciato, con grande dispiacere, per continuare il mio percorso ed oggi con entusiasmo torno in famiglia”.

Non possono mancare anche i commenti di Max Angioni ed Eleazaro Rossi, per questa nuova esperienza che li aspetta: “Devo ancora rendermene conto, per me è stata una bellissima sorpresa ricevere la possibilità di entrare a far parte di un programma così importante – dice Max – Non vedo l’ora di cominciare e d’indossare questa divisa mitica”. “Sono molto felice di entrare a far parte di un programma che guardavo fin da ragazzo – commenta Eleazaro – giustamente il duro lavoro e la fatica alla fine pagano sempre, a differenza di Max Angioni e le sue amicizie potenti, io devo dire grazie solamente a me stesso!”. E, infine, la nuova iena d’eccezione, Joe Bastianich, che non smette di sorprendere per la sua voglia di sperimentare: “Sono ad un punto della mia vita in cui ho voglia di mettermi in gioco, di sfidare me stesso e anche far vedere una prospettiva diversa di chi sono, di mostrarmi sotto una nuova luce. Non è mai tardi per girare le pagine della vita. E non vedo l’ora di buttarmi in questa avventura”.

I servizi, le interviste e gli scherzi sono affidati, come sempre, agli inviati del programma: Fabio Agnello, Andrea Agresti, Nic Bello, Cizco, Michele Cordaro, Stefano Corti, Alessandro De Giuseppe, Nicolò De Devitiis, Sebastian Gazzarrini, Giulio Golia, Giulia Innocenzi, Ismaele La Vardera, Alice Martinelli, Antonino Monteleone, Alessandro Onnis, Nina Palmieri, Gaetano Pecoraro, Luigi Pelazza, Roberta Rei, Filippo Roma, Veronica Ruggeri, Niccolò Torielli, Matteo Viviani, Gaston Zama. Confermato anche per questa stagione il pugile Clemente Russo, nuovo ingresso per Mario De Lillo alias “Arte povera”.  

Ideatore de “Le Iene” e capo-progetto è Davide Parenti. In regia Antonio Monti. 
Il programma può essere seguito in streaming, anche all’estero, su http://www.iene.it.

redazione

CS_Su Italia 1 nuovo appuntamento con “Le Iene”


Martedì 19 ottobre, in prima serata su Italia 1, nuovo appuntamento con “Le Iene”. Protagonista per una sera alla conduzione dello show con Nicola Savino e la Gialappa’s Band, sarà Elisabetta Canalis che commenta: “Sono molto felice, condurre Le Iene è sempre stato un sogno e so già che ci divertiremo moltissimo. Io e Nicola saremo le vittime preferite dei Gialappi!”

Tra gli argomenti della puntata: Filippo Roma torna sul caso del doppio lavoro del Sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri che, tra il 2018 e il 2019, da medico dipendente pubblico ha svolto attività professionali in una struttura privata convenzionata con la Regione Lazio. Sileri aveva sostenuto ai microfoni della trasmissione che si fosse trattato solo di attività gratuita di insegnamento e tutoraggio, ma dopo l’ultimo servizio (andato in onda l’11 maggio 2021, ndr.) che riportava testimonianze inedite dalla clinica privata in questione, la Regione Lazio si è occupata del caso inviando all’Ordine dei medici di Roma gli accertamenti per valutare eventuali sanzioni e restituzioni del percepito dalla clinica. L’inviato ricostruisce le differenti versioni date dal Sottosegretario. 

Il reportage di Giulio Golia mostra il difficile stato di degrado della baraccopoli di Messina, una delle più grandi del mondo. Costruita nel lontano 1908, tra il post terremoto che devastò la città siciliana e il ventennio fascista, oggi accoglie più di 2.000 famiglie, quasi 10.000 persone, che vivono in condizioni difficili. Nelle immagini, le toccanti testimonianze degli abitanti bisognosi di un tetto vero, mentre sulla loro testa ne hanno uno di cartone e lamiere, di muffa o, peggio ancora, di amianto. Nel servizio anche le parole di Marcello Scurria, Presidente di Arisme, che da tre anni gestisce lo sfollamento: “Nel mondo occidentale non c’è un precedente come nel caso Messina, per trovare le favelas bisogna andare o in Africa o in Sud America.” Proprio in questi giorni, dopo decenni, la nuova amministrazione della città ha avviato lo “sbaraccamento”, facendo partire le assegnazioni delle nuove case e cominciando a demolire le abitazioni alla presenza di Mara Carfagna, Ministro per il Sud e la coesione territoriale nel governo Draghi.

Nella serata anche un’intervista a Brian Perri, chirurgo americano di successo e marito di Elisabetta Canalis che racconterà una versione inedita e romantica della coppia.     

Sul tema green pass Alice Martinelli prova a capire cosa stia accadendo nelle aziende agricole presenti sul nostro territorio, dove la maggior parte dei lavoratori sono stagionali e stranieri. Prima del 15 ottobre, giorno in cui è entrato in vigore l’obbligo del certificato verde sul posto di lavoro, c’erano 100.000 lavoratori che, essendone privi, hanno deciso di andare via, mettendo così a rischio sia l’approvvigionamento delle materie prime che l’esportazione delle nostre produzioni. 

A pochi giorni dall’uscita del suo ultimo progetto discografico “Nei Tuoi Occhi”, Francesca Michielin si racconta tra musica e vita privata.

Ideatore de “Le Iene” e capo-progetto è Davide Parenti. In regia Antonio Monti. 
Il programma può essere seguito in streaming, anche all’estero, su http://www.iene.it.

Redazione

CS_Martedì 5 ottobre, in prima serata su Italia1, riparte la nuova stagione de “Le Iene”, giunta alla 25esima edizione


Martedì 5 ottobre, in prima serata su Italia1, riparte la nuova stagione de Le Iene, giunta alla 25esima edizione

Molte le novità dello show, una su tutte la conduzione femminile che quest’anno si moltiplica.
Da sempre infatti la trasmissione ha scelto di farsi guidare da donne: cominciando con Simona Ventura e terminando con Alessia Marcuzzi, passando per Luciana Littizzetto, Ilary Blasi, Nadia Toffa e moltissime altre come Afef Jnifen, Daria Bignardi, Kasia Smutniak, Victoria Cabello, Miriam Leone, Cristina Chiabotto, Geppi Cucciari, per citarne alcune.

In questa stagione si alterneranno, a fianco di Nicola Savino e della Gialappa’s Band, alcune grandi donne che “sanno il fatto proprio” e che raccontano un femminile contemporaneo, ciascuna nel proprio autentico modo. Sono state invitate ad essere loro stesse e hanno raccolto la sfida con lo stesso entusiasmo con cui vivono le loro diverse professioni.
Ecco le donne che si alterneranno al fianco di Nicola Savino e della Gialappa’s Band… Elodie, Paola Egonu, Elisabetta Canalis, Rocio Munoz Morales, Madame, Elena Santarelli, Francesca Fagnani, Federica Pellegrini, Ornella Vanoni e Michela Giraud.

Redazione

CS_Ultimo appuntamento stagionale con “Le Iene”


Martedì 8 giugno, in prima serata su Italia 1, l’ultimo appuntamento stagionale de “Le Iene” con Alessia Marcuzzi, Nicola Savino e le immancabili voci de la Gialappa’s Band.

Filippo Roma torna a parlare della partita Inter-Juventus del 2018, al centro della cronaca calcistica degli ultimi giorni, dopo il servizio della settimana scorsa. Le novità riguarderebbero, uno degli episodi da Var archiviati e trasmessi alla Procura Federale, che presenta anomalie di cui sembra non essersi accorto nessuno prima d’ora. Si tratta dell’episodio relativo al fallo di Vecino su Mandzukic.

Spazio quindi agli ultimi sviluppi sull’inchiesta di Roberta Rei su “Emme Team”, l’agenzia formata da un gruppo di avvocati, investigatori ed esperti informatici, nota ai più per il loro Metodo Cantone (inizialmente conosciuto come Metodo Emme, ndr.). Il loro sistema rivoluzionario servirebbe per aiutare le vittime di revenge porn, fermando la distribuzione illecita di materiale online, per combattere la pirateria e per provare a risolvere alcuni casi di cronaca nera, complicati e molto discussi, come l’omicidio di Marco Vannini, la morte di Tiziana Cantone o quella di Mario Biondo. L’inviata, attraverso le testimonianze di alcuni volti noti che in passato avrebbero avuto a che fare con il fondatore del Team, è riuscita a risalire alla sua vera identità. 

Alice Martinelli affronta la delicata tematica dell’inclusione lavorativa delle persone disabili e del loro collocamento mirato nelle aziende del nostro Paese. Nel servizio, alcuni lavoratori raccontano di aver subìto un ridimensionamento della loro attività, attraverso lo svolgimento di pratiche per lo più inutili, sfociato poi in un licenziamento vero e proprio, motivato solo dall’aggravarsi delle loro condizioni di invalidità. Come nel caso di Arianna che racconta di aver ricevuto una lettera di risoluzione del suo rapporto di lavoro dopo aver subìto un trapianto di polmoni. L’inviata, dopo aver incontrato anche un paio di imprenditori che portano la loro esperienza come modello virtuoso di inserimento, prova a discuterne direttamente con il Ministro per le Disabilità Erika Stefani. 

Giulio Golia torna a parlare di Fabrizio Pignalberi, dopo aver raccolto lo sfogo di diverse famiglie che la settimana scorsa avevano raccontato come l’uomo si fosse approfittato di loro, creando alcuni danni, tuttora irrisolti. Il diretto interessato invece afferma di avere le carte che dimostrerebbero, caso per caso, le sue ragioni.

Antonino Monteleone racconta la storia di Jan Kuciak, una giovane promessa del giornalismo slovacco giustiziato a soli 27 anni assieme alla sua fidanzata. Il giornalista scriveva per la testata di Bratislava Aktuality.sk, il sito web informativo incentrato sulle frodi fiscali di diversi uomini d’affari connessi alle alte sfere politiche slovacche. Jan era specializzato nel cosiddetto “data journalism”, un tipo di giornalismo in cui le inchieste nascono e si sviluppano incrociando un’enorme quantità di dati, numeri e documenti, ricavati dai vari database pubblici, presenti online. Prima di essere ucciso stava lavorando a un’inchiesta su “I tentacoli della mafia italiana in Slovacchia”. 

“Vittime” di Nicolò De Devitiis le sorelle, influencer, Chiara e Angela Nasti, che commenteranno lo scherzo direttamente in studio.

Redazione

CS_Nuovo appuntamento con “Le Iene”


Martedì 27 aprilein prima serata su Italia 1, nuovo appuntamento con “Le Iene”. Conducono lo show Alessia Marcuzzi e Nicola Savino con le immancabili voci de la Gialappa’s Band.

La prima parte della puntata sarà dedicata agli scherzi, commentati in studio dai protagonisti. Il primo è Gianni Sperti a cui Sebastian Gazzarrini farà passare uno spiacevole compleanno! Simulando un piccolo incidente automobilistico, un passante fingerà di essersi rotto una gamba e di essere disposto a accantonare la denuncia contro l’ex ballerino pur di diventare opinionista del noto programma di          Canale 5, Uomini e Donne. Sperti, dopo aver letto decine di titoli di giornali online che titolavano “Brutto incidente per il noto opinionista” e ancora “Gianni Sperti investe un uomo nel giorno del suo compleanno”, si troverà a dover mediare tra il finto truffatore e Maria De Filippi, complice dello scherzo. Al telefono Sperti le racconterà l’accaduto e la conduttrice prima proverà a rincuorarlo, poi lo aiuterà a trovare tutti gli elementi per capire che è stato vittima di uno scherzo. 

Tra gli ospiti dello show anche il cantante Achille Lauro, che si esibirà live.

Con Gaetano Pecoraro si tornerà a parlare dei presunti abusi tra le mura Vaticane, denunciati da alcuni “chierichetti del Papa” (in merito ai fatti accaduti dal 2010 al 2012), con un’intervista esclusiva a Kamil Jarzembowski. Il ragazzo, che per primo denunciò pubblicamente gli abusi, a distanza di otto anni da quella accusa racconterà cosa è accaduto in questi anni e parlerà del processo attualmente in corso che vede Don Gabriele Martinelli e Monsignor Enrico Radice rinviati a giudizio di fronte alla Giustizia Vaticana e a quella dello Stato italiano;  il primo è accusato di aver costretto il compagno di stanza di Kamil a subire, con la violenza, atti sessuali; il secondo, di averlo coperto. Nel servizio anche due nuove relazioni, rese note solo ora, spiegherebbero come sarebbero andati i fatti nel 2013. Nella prima, quella di Monsignor Diego Coletti, Vescovo di Como fino al 2016, non c’è traccia dei colloqui che avrebbe avuto con i ragazzi che avevano denunciato gli abusi, nonostante avesse ricevuto delle lettere da loro che li raccontavano. Si legge invece che il vescovo si sia affidato, per il suo giudizio, alle opinioni e ai racconti di don Enrico Radice, proprio il prete accusato dai ragazzi di essere l’uomo che copriva gli abusi. Ma in un altro documento, la seconda inchiesta interna della Diocesi di Como, quella dell’attuale Vescovo Monsignor Oscar Cantoni, si leggono parole diametralmente opposte a quelle di Coletti.
L’inchiesta di Giulio Golia racconta la crisi del sistema cimiteriale di Roma, partendo dall’ormai noto tweet di qualche giorno fa, in cui il deputato del PD Andrea Romano scriveva “Raggi vergogna, da due mesi non riesco a seppellire mio figlio”. In particolare, si parlerà di tutte le lungaggini nella lavorazione delle pratiche, dei depositi pieni, delle sepolture a rilento che hanno portato al collasso. L’inviato incontra il deputato che oggi ha messo di nuovo al centro della cronaca questa problematica, ma ricorda come una sua inchiesta del 2014 documentasse la stessa situazione di oggi. 

Nuovo appuntamento con “Le Iene”

Martedì 27 aprilein prima serata su Italia 1, nuovo appuntamento con “Le Iene”. Conducono lo show Alessia Marcuzzi e Nicola Savino con le immancabili voci de la Gialappa’s Band.

La prima parte della puntata sarà dedicata agli scherzi, commentati in studio dai protagonisti. Il primo è Gianni Sperti a cui Sebastian Gazzarrini farà passare uno spiacevole compleanno! Simulando un piccolo incidente automobilistico, un passante fingerà di essersi rotto una gamba e di essere disposto a accantonare la denuncia contro l’ex ballerino pur di diventare opinionista del noto programma di          Canale 5, Uomini e Donne. Sperti, dopo aver letto decine di titoli di giornali online che titolavano “Brutto incidente per il noto opinionista” e ancora “Gianni Sperti investe un uomo nel giorno del suo compleanno”, si troverà a dover mediare tra il finto truffatore e Maria De Filippi, complice dello scherzo. Al telefono Sperti le racconterà l’accaduto e la conduttrice prima proverà a rincuorarlo, poi lo aiuterà a trovare tutti gli elementi per capire che è stato vittima di uno scherzo. 

Tra gli ospiti dello show anche il cantante Achille Lauro, che si esibirà live.

Con Gaetano Pecoraro si tornerà a parlare dei presunti abusi tra le mura Vaticane, denunciati da alcuni “chierichetti del Papa” (in merito ai fatti accaduti dal 2010 al 2012), con un’intervista esclusiva a Kamil Jarzembowski. Il ragazzo, che per primo denunciò pubblicamente gli abusi, a distanza di otto anni da quella accusa racconterà cosa è accaduto in questi anni e parlerà del processo attualmente in corso che vede Don Gabriele Martinelli e Monsignor Enrico Radice rinviati a giudizio di fronte alla Giustizia Vaticana e a quella dello Stato italiano;  il primo è accusato di aver costretto il compagno di stanza di Kamil a subire, con la violenza, atti sessuali; il secondo, di averlo coperto. Nel servizio anche due nuove relazioni, rese note solo ora, spiegherebbero come sarebbero andati i fatti nel 2013. Nella prima, quella di Monsignor Diego Coletti, Vescovo di Como fino al 2016, non c’è traccia dei colloqui che avrebbe avuto con i ragazzi che avevano denunciato gli abusi, nonostante avesse ricevuto delle lettere da loro che li raccontavano. Si legge invece che il vescovo si sia affidato, per il suo giudizio, alle opinioni e ai racconti di don Enrico Radice, proprio il prete accusato dai ragazzi di essere l’uomo che copriva gli abusi. Ma in un altro documento, la seconda inchiesta interna della Diocesi di Como, quella dell’attuale Vescovo Monsignor Oscar Cantoni, si leggono parole diametralmente opposte a quelle di Coletti.
L’inchiesta di Giulio Golia racconta la crisi del sistema cimiteriale di Roma, partendo dall’ormai noto tweet di qualche giorno fa, in cui il deputato del PD Andrea Romano scriveva “Raggi vergogna, da due mesi non riesco a seppellire mio figlio”. In particolare, si parlerà di tutte le lungaggini nella lavorazione delle pratiche, dei depositi pieni, delle sepolture a rilento che hanno portato al collasso. L’inviato incontra il deputato che oggi ha messo di nuovo al centro della cronaca questa problematica, ma ricorda come una sua inchiesta del 2014 documentasse la stessa situazione di oggi.