Matia Bazar

Al Bano a Mosca: tripudio del nazional-popolare e “disgelo” (chissà ….) con Romina (Rai1 15/01/2014)


albano e romina

“Sanremo” non abita più all’”Ariston”, ormai è stato trapiantato in terra di Russia, questa è stata l’impressione spontanea che molti avranno riportato assistendo alla messa in onda, in differita (il 15/01/2014), del concerto-evento dal titolo emblematico “Felicità”, svoltosi nell’ottobre 2013 al Crocus City Hall di Mosca, incredibilmente, stesso palcoscenico, stesso arredamento, stesse luci, stessa orchestra (possibile), stesse poltroncine di velluto; innamorati della cultura e dello stile di vita italiano, i russi ci stanno clonando anche il “festival”. L’occasione era gradita per festeggiare i 70 anni di Al Bano Carrisi, ma anche per una bella rimpatriata in un colpo solo, fra tutti i “reduci”, in netta prevalenza “over 60”, della canzone
“nazional-popolare” di casa nostra, a torto o ragione volutamente ignorati dalle liste dei partecipanti alla più importante “festa della musica” del Bel Paese dell’era Fazio.

La sintesi: sul fronte delle esibizioni delle nostre “vecchie glorie” si punta al riciclo (dove sono finiti i pezzi più recenti?): sale sul palco Pupo (anche in veste di presentatore) e cosa gli si può far cantare?”Su di noi” (1980), è naturale (perché, cosa credevate?) i “Ricchi e Poveri” ed è subito “Sarà perché ti amo” (1981), Umberto Tozzi “Gloria” (1979), Gianni Morandi “In ginocchio da te” (1964), i “Matia Bazar” “Vacanze romane” (1983), Riccardo Fogli (in scarpe da ginnastica rosse) “Malinconia” (1981), Toto Cutugno “L’Italiano” (1983).

Il “leone delle Puglie”, forse quello che regge meglio gli insulti del tempo -si parla di forma vocale, non altro- snocciola, uno per uno, davanti a un pubblico entusiasta e molto partecipe, tutti i suoi cavalli di battaglia “La mia vita”, “Mattino” di R.Leoncavallo, “Caruso” “in memoriam” dell’amico Lucio Dalla, “Il mio concerto per te” e il suggestivo “Va pensiero” (dal “Nabucco” di Verdi) assieme al coro dell’”Armata Rossa”; l’ugola sembra ancora allenata, sebbene certi “acuti pirotecnici”, proiettati ad altezze impensabili, provochino qualche sudore freddo nello spettatore (anche a casa), come dice Greggio “Ce la fa? Ce la fa? Ce la fa?”, ma certo che ce la fa, laddove non ci sono più l’agilità e lo smalto dei tempi che furono, sopperiscono la tecnica, lo studio, la disciplina, non c’è da aver paura, Al Bano è come un vecchio timoniere che, conoscendo a memoria tutte le rotte, sa governare con perizia la nave sfidando mille marosi .

Il momento, come si suol dire, “culminante”, lo si sapeva ampiamente, visto che lo spettacolo risale a tre mesi fa e nel frattempo rotocalchi rosa e salotti televisivi “gossippari” ci hanno sguazzato, costruendoci sopra film inesistenti, non poteva che essere la storica ricostituzione, almeno artistica, di quella che è stata la coppia-modello più amata della musica italiana: Al Bano e Romina Power, gli eterni fidanzatini di Peynet che dopo vent’anni di unione coniugale cantavano ancora tenendosi per mano e guardandosi teneramente negli occhi, ma questi erano altri tempi.

albano

Le circostanze della vita li hanno poi portati a imbracciare le armi l’uno contro l’altra, in un carosello di accuse reciproche senza esclusione di colpi, senza mai sottrarsi all’occhio indiscreto delle telecamere, si ricorderanno, come motivo del contendere, anche le scandalose richieste della signora, novella Ivana Trump, naturalmente fatte le debite proporzioni, all’ex-consorte (della serie: “…E io pago”) per il proprio mantenimento. Ruggini e attriti sembravano aver scavato un solco incolmabile tra i due, poi, improvvisamente, dopo ben diciannove anni, l’apparente “disgelo” all’ombra del Cremlino, i giornali parlano di rapporti non cordiali, ma “diplomatici”, dovuti essenzialmente alla mediazione e allo spirito affaristico di Andrej Agapov, il loro “promoter” in Russia, si sa, difficile rimanere indifferenti al tintinnio sonante del rublo … Cosa ci hanno riservato sul teleschermo?Niente di che, si è
vista una Romina piuttosto appesantita e rubiconda, aria furbetta, rilassata e capace di gestire le proprie emozioni, che ha cantato i vecchi successi come sempre e “ballicchiato”, lanciando ogni tanto un’occhiata di sottecchi ad Al Bano, se non altro per coinvolgerlo nel duo canoro, lui, a qualche metro di distanza, invece, sui carboni accesi e come “ingessato”. Gran finale con ripetute inquadrature sul marchio “Tenute Carrisi” e l’intero carrozzone di famiglia impegnato nell’interpretazione di “Felicità” con tanto di nonnina, ex-moglie, varie “nidiate” di figli e lui, il “patriarca”, Al Bano, ovviamente al centro. Ha chiuso “Nel blu dipinto di blu”, con il ritorno in scena di tutti i cantanti. Per la cronaca, l’intera operazione si è tradotta in 5.403.000 spettatori e uno share del 19,83%, scusate se è poco, alla faccia di chi si permette di usare ancora l’aggettivo “nazional-popolare” con valenza dispregiativa …

[Articolo a cura di Fede]

Amici13: Il promo dello scandalo fra i migliori talenti dimenticati Carta e Scanu vincitori del Festival di Sanremo.


amici13

La storia di Amici di Maria De Filippi è ricca di personaggi tra cantanti e ballerini  che una volta usciti hanno avuto successo e alcuni, ancora oggi  accompagnati per “mano”, anche  un gran successo. Ciò non toglie però che ci siano stati dei talenti che si sono distinti e ugualmente abbiano contributo al prestigio del Programma defilippiano, tra questi sicuramente Marco Carta e Valerio Scanu, vincitori rispettivamente del festival di Sanremo 2009 e 2010.  Nel promo che anticipa la partenza della nuova edizione di Amici13  la loro assenza è stata considerata da più parti, anche da blogger autorevoli,  mancanza di considerazione degli “autori”verso i due cantanti sardi aggravata dalla  presenza della Scarrone che  per contro finora non ha vinto nulla nè il talent, nè il festival, l’indignazione generalizzata  comprova il fatto che forse certe faziosità tipiche del programma  siano ormai palesi e abbiano stancato.  Che il Programma funzioni a circuito chiuso  è noto da tempo, sempre i soliti volti  “noti” tra ospiti, insegnanti e passaggi di ex allievi, enfatizzati a dismisura nei contenuti e nella sostanza in un “tutto” supervisionato e quindi condiviso dalla  nota conduttrice e mente del programma, Maria De Filippi, che  continua però ad ignorare i due artisti “sardi” e fra i due ancor di più Valerio Scanu   assente dal suo programma e dalla televisione   ormai da tempo immemorabile, fatta eccezione per qualche piccolo passaggio come l’ospitata a Verissimo recentemente,  in qualità di “Amico degli animali” (sia mai come cantante eh? ndr).  Eppure la Maria Nazionale avrebbe di che dire di Valerio Scanu, il” piccolino della Scuola” come lo chiamava lei ma che oggi  dimostra la sua crescita artistica e umana con i fatti. Valerio infatti  si regge sulle sue gambe, è diventando produttore di sè stesso dopo aver chiuso con la sua Casa Discografica che lo stava portando verso un punto di non ritorno (artistico).  Intuitivo e intelligente ha capito che con la casa discografica non c’erano più i presupposti per mantenere in piedi un rapporto lavorativo   e si è creato una sua etichetta discografica con la quale si produce  (NatyLovYou) ed è attualmente attivissimo, non si è mai fermato nè perso d’animo  nonostante gli sia stata tolta la visibilità televisiva e i passaggi in radio  necessari alla promozione di un cantante  per ampliare il bacino di fan. Ha  proseguito nel suo percorso artistico supportato dai suoi fan  storici che lo seguono fin dalla Scuola ancora numerosi e  con cui ha instaurato un filo diretto” inventandosi”  Vblogger. A breve pubblicherà un nuovo disco, mentre il 15 dicembre terrà il suo secondo concerto di Natale intitolato  It’s Xmas Day all’Auditorium Parco della Musica a Roma.

Piccoli dettagli che ormai non sfuggono più, come l’indifferenza di chi ha scelto di essere palesemente faziosa. Indifferenza a cui si contrappone l’attenzione di un  pubblico che comincia a farsi delle domande.

E se leggendoci qualcuno penserà che il  Blog sia fazioso, ebbene, ci rendiamo conto che nell’ottica di chi non vede al di là del suo naso vittima di un fanatismo incondizionato verso l’artista che segue,  un giudizio del genere ci possa stare,  infatti Valerio Scanu in questo blog è un argomento ricorrente in quanto  si ritiene non abbia mediaticamente il giusto e meritato  risalto, ma che anzi si tenda a “nasconderne” i progressi soprattutto quelli in “autogestione”  , che in funzione della sua ancora giovane età  e del suo coraggio in un periodo di profonda crisi sociale ed economica gli fanno onore e rendono  imperdonabile l’indifferenza di  chi “Osservatore” dovrebbe esserlo per etica professionale.

Tuttavia, proprio in questi giorni, un compositore, musicista,  produttore e componente storico dei Matia Bazar , Piero Cassano, si è espresso sui talent e sul sistema di voto di Sanremo, ebbene,   ci conforta   sapere  che le nostre teorie più volte avanzate non siano solo frutto della fervida  fantasia di chi scrive ma che,  anche  altri, addirittura addetti ai lavori, navighino sulla stessa lunghezza d’ onda,  derivata in questo caso da esperienze e logica deduzione vissute da “dentro” il sistema e per questo forse più autorevoli.

Ecco una sua frase su tutte a far capire come il successo si costruisca e sia spesso il  “risultato” di mere strategie discografiche e di marketing:

Ne ho viste negli anni di case discografiche prendere emergenti sotto contratto per evitare che potessero competere con il loro artista del momento!”

Il blog è aperto al dialogo solo con le persone civili

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