paolo borsellino

CS_Il lungo omaggio del Tg2 a Paolo Borsellino


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L’uomo e il magistrato, il suo esempio e la sua eredità: a trent’anni dalla strage di via d’Amelio, il Tg2 ricorda Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta, uccisi in quell’attentato, con servizi e approfondimenti nelle edizioni delle 13.00 e delle 20.30 su Rai 2. Il ricordo, con la ricostruzione di quanto accadde quel 19 luglio 1992, culminerà domani con i servizi in onda nelle edizioni del giorno e della sera, che comprendono anche un’intervista a Luca Tescaroli, pubblico ministero al processo per la strage di Capaci, le immagini dell’ultimo discorso di Borsellino a Marsala e le parole di Agnese Borsellino, la moglie del magistrato, scomparsa nel 2013.
Ma fin dal 15 luglio scorso, il Tg2 ha ripercorso la vita di Paolo Borsellino: dal rapporto con gli uomini della scorta all’esperienza di Marsala, dove fu procuratore capo. Tra le testimonianze raccolte dal Tg2 anche quella dell’ex commissario Rino Germanà, che aveva lavorato a stretto contatto con il magistrato, e di Ezia Gianquinto, che nel 1989 – all’età di 8 anni – si trovò a essere l’unica testimone di un incidente aereo e che con Paolo Borsellino strinse un rapporto diventato di amicizia. 
Trent’anni fa, le stragi di Capaci e via D’Amelio, una profonda lacerazione della coscienza civica e morale del Paese. In occasione di questo importante anniversario, il 23 maggio scorso il Tg2 è andato in onda da Palermo con le edizioni principali del telegiornale, trasferendo per un giorno la sua produzione nel capoluogo siciliano nel solco della tradizione che vede da sempre il Tg2 in prima linea nella lotta alla mafia. “La redazione del Tg2 dedica questa iniziativa a tutte le vittime delle mafie. La memoria di questi fatti è doverosa e fondamentale”, dice il direttore Gennaro Sangiuliano. E a Paolo Borsellino, inoltre, è stata dedicata la puntata di Tg2 Post di martedì 12 luglio scorso nel giorno in cui è stata emessa la sentenza sul depistaggio della strage di Via D’Amelio.

CS_”Cose Nostre” ricorda Paolo Borsellino


Le parole e la figura del magistrato antimafia

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In occasione del trentesimo anniversario della strage di via D’Amelio, lunedì 18 luglio, intorno alle 23 su Rai 1 “Cose Nostre”, il programma ideato e condotto da Emilia Brandi che si occupa di storie di criminalità organizzata, dedica una puntata alla storia di Paolo Borsellino, il magistrato ucciso il 19 luglio 1992 con cinque uomini della sua scorta. “La paura c’è sempre, ma l’importante è che insieme alla paura ci sia il coraggio”, diceva Borsellino nel 1990, sotto scorta da dieci anni. Già sapeva di essere nel mirino, e aveva perso tanti colleghi e collaboratori, lungo gli interminabili anni 80 di Palermo. Una mattanza che aveva inghiottito gli uomini migliori delle istituzioni, tra poliziotti, magistrati, carabinieri, uomini politici. Il volto di Borsellino cambia col passare del tempo, la sua voce nelle interviste è sempre più incerta e commossa. Racconta la stagione del maxiprocesso di Palermo, le storie di Boris Giuliano ed Emanuele Basile, gli anni di Marsala, le polemiche per la fine del pool. Fino alla strage di Capaci, il momento in cui viene ucciso l’amico e collega Giovanni Falcone e per Borsellino inizia un drammatico conto alla rovescia. I 57 giorni che separano le due stragi vedono Borsellino rabbioso e preoccupato, come si evince dal discorso che fece agli scout a un mese dalla morte di Falcone. Il giudice lavora a testa bassa sulle sue inchieste e rilascia interviste dove alla tenerezza dei ricordi si mescolano l’angoscia per il futuro e la determinazione ad andare fino in fondo.

CS_Speciale Tg1 “L’ultimo respiro” 


Di Maria Grazia Mazzola

Tornano a parlare con la loro viva voce, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Sono i due magistrati la narrazione del Film-speciale di 90 minuti, dal titolo “L’ultimo respiro”, di Maria Grazia Mazzola, montaggio di Valentina Fravili, ricerche di Barbara Di Benedetto, progetto grafico di Luca Colonnelli, in onda domenica 22 maggio, alle 23.35  su Rai 1. In esclusiva saranno svelate le immagini di Giovanni Falcone, per la prima volta dopo trent’anni. Un racconto di 48 ore dall’esplosione, che attraversa la vita di Falcone e Borsellino con le loro mogli Francesca Morvillo e Agnese Piraino Leto, con le famiglie – dall’Asinara, al giallo dell’attentato all’Addaura con notizie inedite, allo scontro interno alla magistratura – fino alla strage di via D’Amelio e ai depistaggi.  L’inviata speciale Maria Grazia Mazzola arrivò trent’anni fa sul luogo della strage a Capaci solo qualche ora dopo l’esplosione, la sera stessa del 23 maggio 1992, e registrò l’unica intervista esistente ai tre agenti sopravvissuti della scorta di Falcone ricoverati in ospedale: Gaspare Cervello, Angelo Corbo e Paolo Capuzza. Un revival noir con le testimonianze dei sopravvissuti Giuseppe Costanza – autista di Falcone -, Angelo Corbo e Antonino Vullo – agenti di polizia di scorta -, la testimonianza di Giovanni Paparcuri, collaboratore di Falcone e Borsellino, coi familiari delle vittime, Maria Falcone e Vincenzo Di Fresco, col capitano Emanuele Schifani, con Salvatore Borsellino, coi magistrati Sergio Lari e Alfredo Morvillo, col pool antimafia e l’amico del cuore di Paolo Borsellino, il magistrato Diego Cavaliero.

Redazione