Pozzilli

Commemorazione del naufragio di Lampedusa, ecco la voce dei migranti


emigranti

In occasione del primo anniversario della strage di Lampedusa nella quale lo scorso anno persero la vita 368 persone dirette verso le coste siciliane numerose sono le iniziative di commemorazione previste in tutta Italia.

Per ricordare quelle vittime, e tutte le altre, non vi è modo migliore che dare loro voce; far spiegare loro chiaramente le motivazioni che spingono migliaia di esseri umani a rischiare la vita pur di provare a raggiungere una nuova terra.

Ebbene si. Sembra impossibile ma la musica a volte può dar voce anche a chi non c’è più. E’ quello che succede con ‘In mezzo al mare’, la canzone di Malì che senza mezzi termini spiega il perché di questi viaggi della speranza, dal punto di vista dei viaggiatori e non dal nostro.

Se non scappo muoio, se non nuoto affogo. Su un gommone o un aquilone forse mi salverò’ è l’inizio del pezzo che non lascia spazio a dubbi. ‘Scappo dalle bombe e non dalla povertà’ contrasta efficacemente con il luogo comune che vuole queste persone in Italia per una vita più agiata, persone che “vengono per rubarci il lavoro e per delinquere”. ‘Morire in mezzo al mare o per le strade della mia città ma che differenza fa?!!’ significa consapevolezza, disperazione ma anche speranza di una giovane madre che rischia la vita su un barcone pur di salvare il proprio bambino da una morte certa in patria.

Per gli italiani una prospettiva diversa dal solito, dunque, e un testo pienamente condiviso dai più fortunati, ora ospiti dei vari centri di accoglienza, tanto da averlo cantato sul palco a luglio. Anche il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha omaggiato quanti sono stati inghiottiti dal Mediterraneo con ‘In mezzo al mare’, canzone scritta da Claudio Luongo e Francesco Tomasso e che sembra essere divenuta una sorta di inno dei migranti.

Il video girato dal filmmaker Gianluca Oliva, con la supervisione dell’etichetta discografica Tomasso Management è su YouTube

Gli immigrati cantano il loro dramma sul palco con ‘In mezzo al mare’


ROMA, 23 LUG – Domani in Molise gli immigrati scampati alle tragedie del Mediterraneo canteranno il loro dramma sul palco di Pozzilli, provincia di Isernia, interpretando ‘In mezzo al mare’, assieme alla cantante Malì.

Un po’ come con Vasco Rossi nel 1995, quando alcuni artisti fuggiti dalla guerra di Sarajevo parteciparono a ‘Rock sotto l’assedio’, i superstiti dei tanti viaggi della speranza, ospiti nei vari centri di accoglienza, racconteranno con il linguaggio universale della musica le motivazioni e lo stato d’animo che spingono migliaia di esseri umani ad imbarcarsi verso le nostre coste.

Nel brano, scritto da Claudio Luongo e Francesco Tomasso e ispirato alla tragedia del 3 ottobre scorso con il ritrovamento dei corpi di una giovane madre e del proprio neonato, la disperazione dà vita alla speranza. “Se non scappo muoio, se non nuoto affogo” è l’inizio della canzone che non lascia spazio a dubbi e che trasmette una prospettiva diversa sulle persone che nel mare vedono una via di fuga e nell’Italia una via di salvezza.

L’iniziativa, pienamente condivisa dai migranti, è stata promossa dal comitato organizzatore dei festeggiamenti patronali della cittadina molisana.

Nel press kit il download di: file audio, file video, immagini, testo e liberatoria per utilizzo e diffusione del brano www.francescotomasso.it/inmezzoalmare/