Ha cominciato con il doppiaggio cantato dei personaggi Disney, quindi ha esordito in televisione nelle serie I Cesaroni e Un medico in famiglia. È stata poi la volta del teatro, quando nel 2013 David Zard l’ha scelta come protagonista del musical Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo. Due anni dopo è tornata in televisione nel programma Tale e quale show.
Per Giulia Luzi il 2017 è partito con il botto. A febbraio è stata concorrente della 67a edizione del Festival di Sanremo con il brano Togliamoci la voglia, scritto da Alex Vella, Antonio Iammarino, Luca Chiaravalli, Sergio Vallarino, e cantato in coppia con Raige. Ma non solo. Ha pubblicato l’album in studio Togliamoci la voglia, prodotto su etichetta Madli Records, composto da dodici brani, di cui dieci inediti. E’ uscito in questi giorni, Paracadute, il secondo singolo estratto dall’Album uscito lo scorso 10 Febbraio.
Sentimenti, pensieri e leggerezza creano il filo conduttore della narrazione, che viaggia, canzone dopo canzone, su un’onda di suoni elettropop finché, trasportato dalla voce cristallina di Giulia, suona come un inno alla positività.
Di seguito, nel dettaglio, le caratteristiche dei brani di Togliamoci la voglia:
1.Togliamoci la voglia (feat. Raige) – Sanremo 2017
Una sirena rompe il silenzio e fa spazio a un ritmo ballabile e al coro delle due voci, perfettamente amalgamate. Parole ricche di sensualità “togliamoci la voglia stanotte […] a me capita con te”, che invitano a vivere la vita senza troppi preconcetti, uscendo fuori dagli schemi.
2.Un abbraccio al sole
Sole, mare, spensieratezza. La voce si mischia ai suoni caldi che mettono allegria e voglia di libertà. Con un messaggio molto forte: la vita è “un abbraccio al sole”, ogni istante lascia “segni sulla pelle”, ma è importante non “tradire i nostri sensi” perché “in un attimo ci sfugge”.
3.Paracadute
Comincia quasi in sordina, come un racconto a tu per tu. Quando arriva il ritornello, la voce esplode in un vortice di armonici e la musica segue tagliente, come un volo in caduta libera, attutito da un paracadute. Le parole esprimono forte determinazione: “mi sento unica, bellissima…”.
4.N.D.M. – Non disseti mai (feat. Clementino)
Il rap di Clementino fa da leitmotiv fino al ritornello. Da quel momento si alterna ai suoni elettronici, mentre molte parole sono cantate in dialetto napoletano. Parla d’amore e delle difficoltà della lontananza: passano i giorni ma tu “sei come acqua che scorre e non disseta mai”.
5.Viversi in un attimo
È una canzone d’amore, che invita a “viversi in un attimo” abbandonandosi alle emozioni, “liberi di lasciarsi e poi riprendersi”, perché la vita è imprevedibile. L’atmosfera è tipicamente elettropop, avvolgente, in alcuni punti estremamente sensuale: “gravita nell’aria questa intimità”.
6.Chi c’è
All’inizio una cadenza molto ritmata, poi una melodia contenuta ma incalzante, quindi il primo ritornello caratterizzato da note acute cantate pianissimo. Il brano esplode alla fine, con una serie di domande rivolte a un certo “tu”: “dimmi chi c’è a prendersi cura di te, a darti le cose che vuoi, in fondo rubandole a noi…”.
7.Mi perdo spesso
È l’auto-confessione di chi non vuole adattarsi alla routine del mondo, ma invece proseguire, libera, la sua vita: “io che a lasciarmi andare non ho provato mai”. Brano tipicamente pop, che parla di un amore estremamente reale e tangibile: “e con i piedi per terra mi sento più forte di te”.
8.Come la neve
Ritmo molto allegro e radiofonico, soprattutto nel ritornello. “Ti fermi e cadrai, come la neve”, prosegue la voce, facendo trasparire anche tratti romantici. Quindi, rivolta alla persona amata: “a volte sai la confusione rimette tutto in ordine” .
9.C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones (feat. Raige)
Capolavoro di Gianni Morandi del 1966, in tanti ne hanno cantato la cover. Le voci di Giulia e Raige si intrecciano e si completano. C’è un po’ di rap, suoni elettronici, strofe pop. L’atmosfera è moderna, fresca, rende giustizia al forte messaggio della canzone.
10.La notte – Stimola i sensi
Dall’ascolto delle prime note sembra una classica ballad un po’ malinconica, quasi una lettera d’amore pronunciata a bassa voce: “la fiamma di una candela che di giorno resta solo cera”. Poi si apre nel ritornello, il ritmo diventa martellante e la voce sale come per sfogarsi.
11.Cullami
Brano estremamente introspettivo, nel quale la voce contribuisce a creare una dimensione intima e sensuale: “stanotte cullami […] perché se tutto cambia io non cambierò”. Il testo è molto romantico e pieno di simboli: “come sabbia tra le dita […] come l’acqua cerca il mare”.
12.Non, je ne regrette rien
Tributo a Édith Piaf, è un pezzo difficilissimo da eseguire in maniera credibile: dalla pronuncia, al vibrato, al controllo del fiato. Giulia riesce a superare questi ostacoli aggiungendo un pizzico di modernità, sottolineata anche dall’arrangiamento, che non tradisce l’intenzione originale.
L’album è, nel complesso, testimonianza di grande lavoro in studio, sia per i testi che per la voce. Amore e sensualità sono temi molto gettonati dagli artisti, ma il rischio di non renderli verosimili è sempre molto elevato. Giulia racconta pezzi di vita reale, fatta di emozioni, idee, riflessioni, paure. Il risultato è un ottimo esordio sulla scena musicale dei “grandi”.
Redazione by Gianluca Basciu