reportage

CS_Nuovo appuntamento con “Le Iene”


Mercoledì 9 marzo, in prima serata su Italia 1, nuovo appuntamento con “Le Iene”, lo show condotto da Belèn Rodriguez e Teo Mammucari. Con loro sul palco anche i due comici Max Angioni ed Eleazaro Rossi. Tra gli ospiti in studio Enrico Brignano e Michele Bravi.

Nella puntata, il reportage di Ismaele La Vardera racconta la grande catena di aiuti umanitari, compiuta in questi giorni, con lo scopo di aiutare il popolo ucraino colpito dalla guerra. L’obiettivo era quello di mandare quante più provviste, generi alimentari, prodotti per l’igiene e farmaci, nei luoghi colpiti dal conflitto. Cominciata giovedì scorso tramite degli appelli sui social network, la gara di solidarietà ha preso vita nel giro di pochissime ore e le risposte, giunte da ogni parte d’Italia, sono state numerosissime. La trasmissione di Italia1 si è così immediatamente attivata e, dopo aver raccolto tutte le informazioni e i permessi utili, ha organizzato gli spostamenti. “All’inizio il viaggio doveva portare solo un pullman carico di generi alimentari, medicine e vestiti, – racconta La Vardera – ma poi la gara della solidarietà è diventata gigantesca.” Nel servizio le immagini della carovana lunga 100 metri, formata da 6 tir e due pullman, che ha percorso 3870 km e attraversato la Slovenia, l’Ungheria e la Romania, per arrivare in Ucraina. Lì, il convoglio umanitario scortato dai soldati è arrivato a Cernivtsi, una cittadina a 40 km da Kiev, nel palazzetto dello sport diventato, nel frattempo, un grande centro di raccolta e smistamento logistico. Nel video anche il viaggio di ritorno, che, come racconta l’inviato, “sarà ancora più sorprendente dell’andata: i due pullman partiti carichi di beni tornano indietro pieni di vita. Quella di donne e bambini disperati nel lasciare padri e mariti ma pronte a fuggire dalla guerra.” I rifugiati sono attualmente ospiti della Comunità di Santa Fede di Cavagnolo (TO). In Ucraina l’inviato incontra anche un soldato di soli 18 anni che, armato di mitra, sta per andare al fronte. “Hai paura?”, gli chiede La Vardera.  “No, siamo ucraini”, risponde il giovane. “Dove vorresti essere se non fossi qui?”, domanda ancora Ismaele. “Non ho avuto il tempo di pensarci”, dice il soldato. 

Giulio Golia intervista in esclusiva Yulia, la donna di 31 anni scappata dall’Ucraina lo scorso 24 febbraio, al nono mese di gravidanza. Con la primogenita di 8 anni ha viaggiato sola e raggiunto l’hinterland milanese dove vive sua madre, poi, nell’ospedale di Rho, pochi giorni dopo, ha dato alla luce Nikole, la bimba che portava in grembo. Il suo compagno e papà delle bimbe è rimasto a Ternopil, città situata a Ovest del Paese ucraino, richiamato dall’esercito. 

Nel servizio di Gaston Zama una raccolta di dichiarazioni di alcuni “complottisti della guerra”. Commentando i telegiornali insieme all’autore, i tre esprimono opinioni riguardo a quanto sta succedendo in Ucraina, un pensiero in netto contrasto con quanto affermato dai media mondiali e che sta realmente accadendo. Esattamente come la pandemia che ci ha colpiti, per loro anche il conflitto sovietico sarebbe una finzione, voluta dai “poteri forti”, con lo scopo di terrorizzare e rendere schiavi tutti.  

Lo scherzo di Nicolò De Devitiis è ad Alessandra Mussolini. 

Protagonista dell’intervista singola è Bresh, giovane rapper della “Nuova Scuola Genovese” che, con il nuovo album “Oro Blu”, si conferma come uno degli artisti più ascoltati dal pubblico della nuova generazione. 

Ideatore de “Le Iene” e capo-progetto è Davide Parenti. In regia Antonio Monti. Il programma può essere seguito in streaming, anche all’estero, su http://www.iene.it.

redazione

Nuovo appuntamento con “Quarta repubblica”


Che Natale ci aspetta? Quando arriverà il vaccino anti-Covid? E con quali criteri verrà somministrato? Questi i principali temi al centro del nuovo appuntamento con “Quarta Repubblica”, in onda lunedì 30 novembre – in prima serata su Retequattro. 

Nel corso della puntata, spazio a un reportage sulla sanità della Calabria per cui il Governo ha appena scelto – dopo una serie di dimissioni, rifiuti e polemiche – il prefetto Guido Longo come commissario; a un racconto dalle piste da sci della Svizzera già in piena attività e a un approfondimento sui navigator, attraverso le testimonianze di alcuni dei 2.700 impiegati che avrebbero dovuto trovare un lavoro ai destinatari del reddito di cittadinanza e che ora rischiano di rimanere anch’essi disoccupati.

E ancora, il “faccia a faccia” di questa settimana sarà tra Nicola Porro e Dario Ferrari, Presidente e Ad di Intercos, azienda leader che produce cosmetici per conto terzi.

Tra gli ospiti anche: i deputati Michele Gubitosa (M5S) e Simone Baldelli (Forza Italia), l’ex sindacalista Fiom-Cgil e attuale portavoce di Potere al Popolo Giorgio Cremaschi, il sociologo Luca Ricolfi, lo psicoterapeuta Raffaele Morelli,  il direttore esecutivo dell’Agenzia europea per i medicinali Guido Rasi, il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi, l’ex procuratore aggiunto di Venezia Carlo Nordio, l’esperta di lavoro autonomo Emiliana Alessandrucci e i giornalisti Mario Giordano, Piero Sansonetti, Roberto Arditti e Daniele Capezzone. Come ogni settimana, interverranno Vittorio Sgarbi e Gene Gnocchi.

Redazione

A “Terra!” la ricostruzione di un doloroso episodio della Prima Guerra Mondiale


Un’intera comunità alpina chiede, a distanza di 100 anni, che a quattro alpini fucilati in Carnia sia restituito l’onore.

tony capuozzoUn’intera comunità alpina chiede, a distanza di 100 anni, che a quattro alpini, fucilati in Carnia, sia restituito l’onore. «Terra!», su Retequattrolunedì 2 febbraio, in seconda serata – ricostruisce un episodio della Grande Guerra, che ancora oggi suscita l’indignazione e mobilita le coscienze di un paese.

I fatti: il 1° luglio 1916 a Cercivento, sopra Udine, quattro militari – Silvio Gaetano Ortis da Paluzza, Basilio Matiz da Timau, Giovan Battista Corradazzi da Forni di Sopra, Angelo Massaro da Maniago – vengono fucilati per diserzione dopo un processo sommario. Appartenevano alla 109ma Compagnia dell’8° Reggimento. Si erano limitati a far notate che un attacco in pieno giorno contro le postazioni austriache (sulla cima del monte Cellon) si sarebbe trasformato nella ennesima, inutile, carneficina. I quattro furono trascinati in paese e passati per le armi.

Toni Capuozzo è tornato in quei luoghi e ha raccolto le voci e le testimonianze della gente, dei discendenti dei quattro militari, di una comunità che si batte perché a quei “disertori” sia restituito l’onore.
Un piccolo episodio, forse, che condensa in sé, ciò che poi sarebbe diventata consapevolezza storica (l’inettitudine di certi comandanti, le stragi insensate, l’ottusità della giustizia militare). Un’ultima nota: Cima Cellon fu espugnata da un’altra compagnia. L’attacco fu sferrato nel cuore della notte.