
[Articolo a cura di Fede]
Il seguitissimo “show” di Raidue, “The Voice” è ormai entrato nel vivo, come si suol dire, alla prima fase di “blind auditions”, ossia le audizioni “al buio” dei concorrenti, è appena succeduta quella, molto più cruenta, in cui i prescelti si giocano il tutto per tutto, di “the battle”, che prevede, nello studio, un “ring” che delimita una ristretta area del palcoscenico, all’interno di cui si devono misurare a coppie in una specie di “duello-duetto” sul medesimo brano musicale, del quale interpretano alternativamente dei brevi passaggi e congiuntamente qualche ritornello, il tempo a disposizione scarseggia e in qualche minuto si deve dimostrare bellicosità, determinazione e capacità di imporsi a giudici e pubblico. Ed è arrivata, puntuale come in tante altre occasioni similari, la polemica, rimbalzata, poi immediatamente sui “blogs”, innescata da un concorrente della squadra di Raffaella Carrà, Daniele Vit, che ha dissentito recisamente sulle ragioni addotte dalla sua “coach” a giustificazione della sua esclusione, avendolo giudicato meno “padrone” del pezzo “Di questo diavolo di –Marroon 5-“ che non il suo sfidante, la replica del ragazzo è stata subitanea “Posso risponderti Raffaella? Tu hai fatto a priori all’inizio, quando mi hai preso alle blind, una scelta. Mi hai preso per determinate motivazioni. E me l’hai detto. Cioè che io avevo cantato un pezzo di Eros e l’avevo cantato a mio modo. Io ho cantato un pezzo di Maroon 5 non come i Maroon 5. Ho provato a cantarla a mio modo. Non posso sentirmi dire. Lui era più dentro ai Maroon 5”. Sarebbe finita qui se un articolista di “Tv-Blog” non ci avesse montato un vero e proprio caso, insinuando che forse la trasmissione non sia così “trasparente” e cristallina come si è proposta dal primo istante, ma che addirittura si sarebbe barato, adottando espedienti truffaldini, come abbassare il volume del microfono di Daniele, per ridimensionare la potenza della sua voce. Certo, esistono dei clamorosi precedenti, meglio non frugare troppo accuratamente nell’archivio storico dei “talent” perché ne balzerebbe fuori tutto un corredo scomodo di “magagne” quali manipolazioni di voti, alterazioni di risultati, favoritismi, artifici di montaggio per dare luogo a determinati effetti, commissioni giudicatrici parzialissime e concorrenti penalizzati con ogni sorta di scorrettezze, ma non è generalizzabile sempre. In fondo conta anche ciò che il telespettatore percepisce da casa, a lui spetta l’ultima parola e riguardo agli esiti delle “tenzoni” di “The Voice” in molti casi ci si potrebbe anche trovare sulla stessa linea di pensiero dei giudici, a sintetizzare lo spirito di questa seconda fase della gara è stato il “preparatore” di una delle squadre, Piero Pelù, il quale ha detto senza mezzi termini che gli aspiranti alla promozione al “live” successivo che si scontrano, dovranno dimostrare di possedere “Las huevas” (sì, come dire, in spagnolo, gli “attributi”) per prevalere, perché c’è il confronto e se in prima battuta, nelle “blind” contava solo la voce, ora si considera l’esibizione nel suo complesso, includendo la capacità di stare sul palcoscenico, l’originalità, la capacità di farsi ascoltare. A ben vedere, i personaggi su cui si è abbattuta la scure dell’eliminazione, non hanno stupito più di tanto, fra di loro c’è stato l’omaccione sulle 300 libbre
con accenti sorprendentemente alla Joe Cocker, quanto impacciato e improponibile sulla scena, la ragazza dalla loquela inarrestabile anche laddove non richiesto, autentico “clone” di Emma in versione castana, i cui atteggiamenti grossolani, pur indossando un impalpabile abito di “voile” con spacco inguinale, le conferivano la stessa grazia di un conducente di autotreno, il suo dimenarsi non è piaciuto e puntuale da parte sua, non è mancata la “scena-madre”, con pianti a dirotto e parenti, ripresi dietro le quinte, che levavano le braccia al cielo, Cocciante, impietosito, l’ha invitata a presentarsi ai provini per i suoi spettacoli; dispiace, invece, che sia stata esclusa una ragazza che nelle qualificazioni aveva interpretato superbamente Adele, purtroppo non aveva la timbrica vocale per Tina Turner, comunque dal pubblico in sala si sono levate sonore proteste.
Ritornando a Daniele Vit, non si sa se qualcuno lo rimpiangerà, certo è che la sua voce, seppur tonante, non è di quelle che non si dimenticano e anche la sua immagine è tendente al grottesco, acconciato con una specie di cannolo gigante piazzato al centro della testa, ha continuato a saltellare durante tutta l’esibizione, non si è capito bene cosa stesse facendo, forse “step” in palestra, sicuramente non ciò che ci voleva per fargli superare il turno, d’altra parte risulta “agli atti” che non è nuovo a mancate ammissioni ad altri “talent”.
Per quanto riguarda la Carrà, è stata rimproverata da più parti di “buonismo”, per essere sempre la prima a consolare i partecipanti che abbandonano definitivamente la gara e anche quella che li premia ogni volta con le sue esclamazioni estasiate “Sei stato/a favoloooooooso/a” ed è la più prodiga di effusioni con tutti, ma riesce difficile considerarla una persona capace di giocare sporco al fine di tarpare le ali a qualcuno, fa fede una lunga carriera in cui ha saputo generalmente mantenersi “super partes” e soprattutto in “The Voice” non è ricollegabile a interessi personali di nessuna natura nella scelta dei concorrenti da privilegiare, quindi, per il momento, per dirla con la celebre battuta della Maionchi, anche se volta “in positivo”, Raffaella “Per me è … sì”, naturalmente “rivedibile”, come sempre, in questi casi.
Tuttavia è notizia dell’ultim’ora, già ribattuta in rete, la smentita categorica del cantante Daniele Vit sulle sue dichiarazioni in merito al “difetto” del microfono (volume più basso). Pare infatti che il cantante non sia interessato a cavalcare ulteriormente la polemica, anzi vorrebbe collaborare molto presto proprio con la Carrà. Questo è stato il suo appello alla Raffa Nazionale:
Signora Carrà, visto che abbiamo discusso, facciamo pace, inventiamoci qualcosa insieme, io aspetto di duettare con lei come mi ha promesso, le propongo una bella canzone insieme e ci togliamo il pensiero.
Non resta che attendere la risposta della Carrà che, al momento dell’eliminazione, a Daniele disse:
Sono sicura che un giorno o l’altro, non so ne come ne dove, ma ti prometto che ci ritroveremo da qualche parte.
Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...