Con Fabrizio Gifuni, Margherita Buy, Toni Servillo, Fausto Russo Alesi, Gabriel Montesi, Daniela Marra
Il racconto dei tragici giorni del rapimento di Aldo Moro, visti attraverso i molteplici punti di vista dei personaggi che di quella tragedia furono protagonisti e vittime: lo propone “Esterno Notte” di Marco Bellocchio che – dopo “Buongiorno, notte” – lunedì 14, martedì 15 e giovedì 17 novembre in prima serata su Rai 1 torna su quelle drammatiche pagine della nostra storia con un nuovo originale sguardo: ‘Ho voluto stavolta farne una serie – dice il regista – per raccontare l’Esterno di quei 55 giorni italiani stando però fuori dalla prigione tranne che alla fine, all’epilogo tragico. Esterno notte perché stavolta i protagonisti sono gli uomini e le donne che agirono fuori della prigione, coinvolti a vario titolo nel sequestro: la famiglia, i politici, i preti, il Papa, i professori, i maghi, le forze dell’ordine, i servizi segreti, i brigatisti in libertà e in galera, persino i mafiosi, gli infiltrati”. Nel cast, Fabrizio Gifuni nel ruolo di Aldo Moro, Margherita Buy (Eleonora), Toni Servillo (Paolo VI), Fausto Russo Alesi (Francesco Cossiga), Gabriel Montesi (Valerio Morucci), Daniela Marra (Adriana Faranda). Esaltato dalla stampa internazionale alla premiere al Festival di Cannes, dove è stato accolto con dieci minuti di applausi, “Esterno Notte” è stato definito “Un dramma shakespeariano in sei atti” da Le Monde, “Una grande serie che è anche grande cinema. Senza dubbio uno degli eventi della nuova stagione” da Le Nouvel Observateur; mentre del regista, Liberation ha scritto: “Marco Bellocchio trasforma il piombo in oro rivisitando un trauma nazionale grazie a una serie magistrale e feroce che somiglia soprattutto a un film fiume in sei atti”. “Esterno Notte” (Exterior Night) prosegue il suo cammino internazionale al New York Film Festival e al BFI London Film Festival. Scritta da Marco Bellocchio, Stefano Bises, Ludovica Rampoldi, Davide Serino, e diretta da Marco Bellocchio, “Esterno Notte” è una serie Rai prodotta da Lorenzo Mieli per The Apartment, società del gruppo Fremantle, con Simone Gattoni per Kavac Film, in collaborazione con Rai Fiction, in coproduzione con Arte France.
La ribellione dell’imprenditore alle cosche calabresi
“Cose Nostre” ripropone lunedì 1° agosto alle 23.15 su Rai1 la storia di Rocco Mangiardi, piccolo imprenditore calabrese che ha trovato il coraggio di denunciare i suoi estorsori. All’età di quattro anni Rocco segue la sua famiglia, emigrata a Torino in cerca di un lavoro che in Calabria non si trova e al nord cresce lontano dalle influenze criminali che nella sua Calabria condizionano pesantemente il territorio, ma quando torna e cerca il suo riscatto si trova subito a dover affrontare la dura realtà. Apre la sua attività di autoricambi a Lamezia Terme, una città che da decenni è teatro di crudeli e sanguinarie guerre tra cosche che si combattono per il controllo del territorio. In particolare nei primi anni 2000 la famiglia Giampà è impegnata in una spietata faida contro la famiglia Torcasio che lascia sul terreno una impressionante scia di vittime: una guerra che i Giampà devono finanziare e ben presto anche l’attività di Rocco finisce nel mirino. Mangiardi però non ci sta, si ribella e denuncia i suoi estorsori. Un gesto che consente di aprire una prima crepa nel muro di impunità che sembrava avvolgere il clan: grazie alla testimonianza di Rocco; infatti, il potente boss Pasquale Giampà detto “millelire” viene condannato insieme ad alcuni dei suoi killer più feroci. E’ l’inizio della fine per i Giampà, messi alle strette dalle inchieste che consentono alla magistratura di infliggere colpi decisivi alla struttura del clan. Rocco Mangiardi ha dimostrato che ribellarsi si può e la sua storia ne resta l’esempio migliore.
L’uomo e il magistrato, il suo esempio e la sua eredità: a trent’anni dalla strage di via d’Amelio, il Tg2 ricorda Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta, uccisi in quell’attentato, con servizi e approfondimenti nelle edizioni delle 13.00 e delle 20.30 su Rai 2. Il ricordo, con la ricostruzione di quanto accadde quel 19 luglio 1992, culminerà domani con i servizi in onda nelle edizioni del giorno e della sera, che comprendono anche un’intervista a Luca Tescaroli, pubblico ministero al processo per la strage di Capaci, le immagini dell’ultimo discorso di Borsellino a Marsala e le parole di Agnese Borsellino, la moglie del magistrato, scomparsa nel 2013. Ma fin dal 15 luglio scorso, il Tg2 ha ripercorso la vita di Paolo Borsellino: dal rapporto con gli uomini della scorta all’esperienza di Marsala, dove fu procuratore capo. Tra le testimonianze raccolte dal Tg2 anche quella dell’ex commissario Rino Germanà, che aveva lavorato a stretto contatto con il magistrato, e di Ezia Gianquinto, che nel 1989 – all’età di 8 anni – si trovò a essere l’unica testimone di un incidente aereo e che con Paolo Borsellino strinse un rapporto diventato di amicizia. Trent’anni fa, le stragi di Capaci e via D’Amelio, una profonda lacerazione della coscienza civica e morale del Paese. In occasione di questo importante anniversario, il 23 maggio scorso il Tg2 è andato in onda da Palermo con le edizioni principali del telegiornale, trasferendo per un giorno la sua produzione nel capoluogo siciliano nel solco della tradizione che vede da sempre il Tg2 in prima linea nella lotta alla mafia. “La redazione del Tg2 dedica questa iniziativa a tutte le vittime delle mafie. La memoria di questi fatti è doverosa e fondamentale”, dice il direttore Gennaro Sangiuliano. E a Paolo Borsellino, inoltre, è stata dedicata la puntata di Tg2 Post di martedì 12 luglio scorso nel giorno in cui è stata emessa la sentenza sul depistaggio della strage di Via D’Amelio.
Rai Documentari racconta la storia di uno dei piloti simbolo della Ferrari
A 40 anni dalla sua scomparsa, Rai Documentari dedica a Gilles Villeneuve una prima serata speciale il 10 maggio alle 21.20 su Rai 2 con “Gilles Villeneuve – L’Aviatore”: la vita e la storia di uno dei piloti simbolo della Ferrari, morto durante le prove di qualificazione del Gran Premio del Belgio del 1982 e ricordato ancora oggi come uno dei più coraggiosi e amati di sempre. Una coproduzione Sonne Film e K+ in collaborazione con Rai Documentari per la regia di Giangiacomo De Stefano, anche autore insieme a Federico Fava e Valentina Zanella, e con il sostegno di Emilia-Romagna ed il supporto di Emilia-Romagna Film Commission, “Gilles Villeneuve – L’aviatore” ripercorre, con la voce narrante di Ivano Marescotti, la vita del pilota canadese e racconta, attraverso interviste, materiale di repertorio e animazioni, le corse che lo hanno visto protagonista, le sue incredibili prestazioni e i retroscena ad esse collegate. Maranello, agosto 1977. 25 anni con le misure di un fantino, 1.56 di altezza, 50 kg di peso: è il canadese Gilles Villeneuve il nuovo pilota della Ferrari che prende il posto di Niki Lauda. Da campione di motoslitte in Canada alle auto da corsa, Gilles Villeneuve ha portato il suo stile di guida “eccezionale” nel Circus della Formula 1. Scegliendo l’allora sconosciuto Villeneuve dopo Lauda, Enzo Ferrari fa una scommessa con se stesso e scopre che il canadese ha le stesse cifre del DNA di Nuvolari, quelle di un uomo senza paura. Sboccia un grande amore. Villeneuve è un diamante grezzo con cui il Drake può dimostrare al mondo di essere ancora un grande scopritore di talenti e costruire quel mito del Cavallino che è stato sempre il suo obiettivo. Filo conduttore del documentario, il rapporto che l’Italia dei motori intrecciò con Villeneuve dalla fine degli anni ’70 fino al 1982, quando, con le sue leggendarie imprese automobilistiche, contribuì ad alimentare la cosiddetta “febbre Villeneuve”, una passione senza pari che coinvolse milioni di italiani. Una carriera unica in un periodo storico della Formula 1, tanto leggendario, quanto doloroso per le tante perdite: Tom Pryce, Ronnie Peterson, Patrick Depailler, Riccardo Paletti. Un carattere indomito, esuberante al volante, nella vita privata Villeneuve è di poche parole e di poche ma solide amicizie, un po’ alieno in un mondo pieno di mondanità e spensieratezza. La sua famiglia sempre accanto a lui, nel motorhome parcheggiato in fondo al paddock. A tracciare il profilo del pilota canadese, colleghi e campioni del calibro di Renè Arnoux, Bruno Giacomelli e Jody Scheckter, ma anche indimenticabili protagonisti della Scuderia Ferrari come l’Ingegnere Mauro Forghieri e firme storiche del giornalismo sportivo italiano come Pino Allievi ed Ezio Zermiani. Un ritratto impreziosito da testimonianze e aneddoti di chi ha lavorato al suo fianco, dai meccanici del team Ferrari a Renata Nosetto, la prima donna capo ufficio stampa in F1. Con 68 Gran Premi disputati, 6 vittorie, 13 podi, Gilles Villeneuve non ha avuto bisogno di vincere un mondiale per entrare nella storia della Formula 1 e nel cuore di tanti, tantissimi appassionati. “Gilles Villeneuve – L’Aviatore” è una coproduzione Sonne Film e K+ in collaborazione con Rai Documentari per la regia di Giangiacomo De Stefano, anche autore insieme a Federico Fava e Valentina Zanella, realizzato con il sostegno di Regione Emilia-Romagna e la collaborazione del Comune di Imola per le riprese sul circuito dell’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari. Il documentario dall’8 maggio disponibile anche su RaiPlay.
La puntata della nuova serie di “Ulisse, il piacere della scoperta”, in onda il 7 maggio alle 21.25 su Rai 1, è un avvincente viaggio alle origini dell’umanità, con un tocco di giallo. Alberto Angela è protagonista di un’indagine sul “cold case” più antico della storia: la scomparsa del Neanderthal. Cosa è accaduto all’antica specie umana che abitava l’Europa e parte dell’Asia prima dell’arrivo dell’Homo sapiens? Perché di questi uomini dalla forza straordinaria, ad un certo punto della preistoria, non restano più tracce archeologiche? E cosa avviene quando le due specie umane si trovano faccia a faccia negli stessi territori? Con rigore scientifico e passione per l’avventura, Alberto Angela, con l’equipe multi disciplinare creata intorno a questo importante rinvenimento dal MiC, va alla ricerca della possibile soluzione di questo intricato enigma sulla scena del crimine: i territori abitati dal Neanderthal e poi dal Sapiens decine di migliaia di anni fa. Nella puntata vengono analizzate le piu’ recenti scoperte, come quella della Grotta Guattari al Circeo (Lt), dove le ricerche archeologiche e gli studi condotti dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Frosinone e Latina e dall’ Universita’ di Roma ‘Tor Vergata’ hanno portato al più cospicuo ritrovamento di resti di uomo di Neanderthal nel territorio italiano. Nello straordinario contesto paesaggistico della grotta sul monte Circeo, Alberto Angela ci racconterà i nuovi scavi che stanno rivelando dati importantissimi sulla vita dei Neanderthal che li vivevano. Il viaggio prosegue verso le tondeggianti falesie del Pèrigord, nel sud-ovest della Francia, dove gli uomini preistorici hanno dipinto il loro mondo sulle pareti delle grotte, e poi nella splendida baia di Uluzzo, in provincia di Lecce, dove sono stati trovati i più antichi resti di Homo sapiens nel territorio italiano. Suggestiva nella grotta di Fumane, in provincia di Verona, uno dei più importanti siti preistorici europei. La soluzione del giallo, con la Soprintendenza e le consulenze dei più autorevoli studiosi, è anche un’occasione per riflettere sul destino della nostra specie, l’unica sopravvissuta dall’alba dell’umanità.
Ospite d’eccezione è l’attrice inglese Helen Mirren
In occasione delle celebrazioni del Giubileo di platino della regina Elisabetta II, sabato 23 aprile alle 21.25 Alberto Angela propone al pubblico di Rai 1 una puntata speciale di “Ulisse, il piacere della scoperta” intitolata “Elisabetta II, l’ultima grande regina”. Si indagherà sulla vita di uno dei più importanti personaggi del nostro tempo, la regina Elisabetta II, che quest’anno taglia il traguardo di 70 anni di Regno segnando il primato di prima sovrana nella storia inglese a detenere il trono tanto a lungo. Alberto Angela invita i telespettatori ad un viaggio nel tempo che attraversa buona parte del ’900 e giunge fino ai nostri giorni. Racconta la lenta trasformazione dell’immagine della monarchia ad opera di Elisabetta nei decenni del suo regno attraverso i principali fatti storici e familiari che hanno toccato la casa reale dei Windsor. Dallo scandalo per l’abdicazione dello zio Edoardo VIII, al fasto della cerimonia per l’incoronazione della giovane sovrana, dai favolosi anni ’60 in cui i veri sovrani d’Inghilterra sono i Beatles al matrimonio del figlio Carlo con Lady Diana Spencer. Seguono gli anni più difficili per la casa reale, con il tragico incidente che costò la vita alla principessa di Galles, fino ai tempi più recenti in cui sulla scena si affaccia una nuova generazione di Windsor, i principi William e Harry con le loro popolari consorti. La puntata racconta anche il presente, con la triste scomparsa del principe Filippo di Edimburgo e lo scandalo che ha coinvolto il terzogenito Andrea, mentre la sovrana diventa nuovamente il punto di riferimento della nazione nell’emergenza causata dal Covid-19. Con le più belle immagini d’epoca, molte delle quali restaurate e riportate al loro splendore originale, i telespettatori rivivranno le sfarzose cerimonie reali e scopriranno aspetti meno noti di una delle monarchie più antiche e durature del mondo. Ospite d’eccezione della puntata è l’attrice inglese Helen Mirren, premio Oscar per la sua interpretazione della regina nell’acclamato film “The Queen”. In esclusiva per “Ulisse” racconta il suo primo incontro con la sovrana dopo averne vestito i panni sullo schermo. Veronica Pivetti, invece, interpreta un brano de “La sovrana lettrice” dello scrittore inglese Alan Bennett, mentre il giornalista e scrittore Antonio Caprarica rivela alcuni aneddoti poco noti sulla famiglia reale inglese. Dalle Teche Rai, infine, l’indimenticabile Gigi Proietti dà voce ad Edoardo VIII, re per meno di un anno, che con la sua clamorosa abdicazione ha spianato la strada al regno di Elisabetta.
Appuntamento con «Freedom – Oltre il confine», in onda lunedì 2 agosto, in prima serata, su Italia 1.
Dal nuovo studio virtuale, Roberto Giacobbo propone una serata, ispirata ai più bei viaggi di Freedom.
Dal server del programma emergono le immagini più belle, arricchite da nuovi contenuti: la serata è dedicata alle scoperte e ai permessi speciali: un’occasione per vedere luoghi esclusivi chiusi al pubblico o conoscere storie di cui non si è parlato.
Giovedì 27 maggio in prima serata, alle 21.25, su Rai1 torna “Ulisse: il piacere della scoperta” con un nuovo imperdibile appuntamento dedicato a due protagonisti assoluti del Medioevo: San Francesco e Santa Chiara. Il quarto appuntamento di questo inedito ciclo di puntate racconta la vita di Francesco e Chiara: due ragazzi destinati a ereditare gli onori del loro stato sociale ma che si accorgeranno che quel modo di vivere non li soddisfa e sceglieranno una strada nuova: la loro. Con Alberto Angela scopriremo un’Assisiinedita,vuota a causa della pandemia. Tra i vicoli della città, lì dove si è svolta la vicenda di Francesco, ripercorreremo le tappe fondamentali del suo percorso verso la fede: dalla chiesa di San Damiano, dove secondo la tradizione le parole di un crocifisso cambiano per sempre la sua esistenza, alla Porziuncola ora situata dentro laBasilica di santa Maria degli Angeli,che diventa il suo quartiere generale e quello dei ragazzi che si uniranno a lui. A loro si aggiungerà una ragazza nobile, Chiara. Sfuggita a un destino che la voleva moglie e madre, rivelerà nel tempo tutta la sua grandezza. È la prima donna nella storia che scrive una Regola per il suo ordine, ottenendo la bolla da parte di Papa Gregorio IX. Nel Sacro Convento di AssisiAlberto Angela ‘accolto daPadreMoroni’ e da Sergio Fusetti, restauratore della Basilica di San Francesco, salirà fino alle vele del tetto per seguire l’importante restauro dei celestiali affreschi di Giotto e dei giotteschi. Nell’Eremo delle carceririvivremo le atmosfere di meditazione e preghiera proprio nella grotta del poverello di Assisi. Ulissefarà infine tappa al Santuario di Greccio,nella valle del reatino molto cara al santo.Insieme alla medievalista Chiara Frugoni,la massima esperta degli studi sul santo, tracceremo gli aspetti più sovversivi di Francesco. La storia di un uomo che, senza mai chiedere privilegi alla Curia, lavora insieme ai suoi compagni ovunque si possa aiutare qualcuno. In cambio non accettano danaro, perché la povertà ha un valore e vuol essere liberi: liberi di amare senza riserve. Sarà proprio questo a scandalizzare i suoi contemporanei, in un momento molto intenso dello sviluppo economico d’Europa. Tra crociate e paure delle epidemie, il cuore semplice di Francesco risulta spiazzante. Qualcuno lo adorerà, per altri è solo un balordo da bullizzare. Francesco risponderà con il suo marchio distintivo: “l’amore della povertà mai disgiunto dalla letizia”. Francesco troverà il suo tesoro tra i poveri e i lebbrosi. E il Dio che tanto amava tra gli ultimi.Oggi un altro Francesco, ha fatto del santo di Assisi la sua luce guida. Tanto da avere scelto questo nome in suo onore: il Santo Padre.
Un’epidemia, non troppo diversa da quella che stiamo vivendo, ha tenuto separati per un lungo periodo il re Enrico VIII d’Inghilterra e Anna Bolena, all’epoca sua amante. A raccontarlo è Alberto Angela nella seconda puntata della nuova serie di “Ulisse, il piacere della scoperta”, in onda mercoledì 28 aprile in prima serata su Rai1 alle 21.25. Durante la puntata, intitolata “Sei Regine per Enrico VIII”, Angela mostrerà le lettere autografe del re, custodite nella Biblioteca Apostolica Vaticana, che raccontano dettagliatamente la vita dei due amanti durante una delle ondate della “malattia del sudore inglese” che mise in ginocchio l’Inghilterra cinquecento anni fa. Sembrano scritte pochi giorni fa, ma non sono l’unico elemento di attualità nell’oscura vicenda del sovrano inglese. La puntata racconta infatti il punto di vista delle sue sei mogli, due delle quali ripudiate, due fatte decapitare e una deceduta in seguito al parto. Sei regine che hanno cercato di reagire, ciascuna a suo modo, alla violenza maschile della quale sono state vittime, in un’epoca in cui le donne non potevano far altro che subire il destino tracciato per loro dagli uomini. Sei storie tutte segnate da una tragica fine, che però le ha rese immortali e che tanti artisti e scrittori hanno narrato. Alla fine, a ereditare la corona d’Inghilterra sarà proprio una donna, una delle più grandi regine della Storia: Elisabetta I. Per molti la sua ascesa e il suo radioso regno rappresentano il riscatto al sacrificio di quelle sei donne che subirono le prevaricazioni del loro tempo. Alberto Angelacercherà anche di fare luce sul mistero delle tante gravidanze interrotte e delle tante morti premature tra i figli generati da Enrico VIII. Una ricerca americana ha infatti ipotizzato una spiegazione scientifica alla difficoltà del re e delle sue mogli a mettere al mondo dei maschi sani. La puntata, realizzata con la consulenza storica del Prof. Alessandro Barbero, è anche un appassionante viaggio nel ’500 inglese, dove le vicende private del re e delle sue mogli diventano eventi di importanza storica. Ed è anche un omaggio a Gigi Proietti, nella prima serie di Ulisse realizzata senza la partecipazione del grande attore da poco scomparso. Molte scene sono state infatti girate nel “suo” teatro, costruito sul modello dell’antico Globe Theatre di Londra nel quale Shakespeare rappresentava i suoi capolavori. E proprio la figlia di Gigi, Carlotta Proietti, apparirà in un cameo nei panni della regina Caterina d’Aragona.
Istituita nel 2007, e celebrata per la prima volta il 9 maggio dell’anno successivo, la Giornata in memoria delle vittime del terrorismo ricorda e tributa il riconoscimento dell’Italia alle vittime e il sostegno morale e la vicinanza umana alle loro famiglie. Coincide con l’anniversario dell’uccisione dell’Onorevole Aldo Moro (9 maggio 1978) e unisce, nel ricordo, tutte le vittime del terrorismo, interno e internazionale, e delle stragi di matrice estremista. Saranno numerose anche in questa occasione, come ogni anno, le iniziative editoriali, televisive, radiofoniche e social, che la Rai dedicherà alla ricorrenza, a partire da Uno Mattina, in onda a partire dalle 6.45 su Rai1 venerdì 8 maggio, che dedicherà uno spazio della trasmissione al ricordo dello statista assassinato dalle Br e ai tanti innocenti morti per mano del terrorismo, così come faranno, nel corso della stessa giornata, Storie italiane, (Rai1,10.30), I Fatti Vostri (Rai2, 11.00) e La Vita in diretta (di nuovo Rai1, dalle 16.50). Sabato 9 maggio, giorno della ricorrenza, saranno Rai Storia e Rai1, con Uno Mattina in Famiglia, in onda su Rai1 alle 7.45, le prime ad ospitare uno spazio ad hoc al ricordo. Rai Storia, in particolare, alla Giornata in memoria delle vittime del terrorismo dedicherà tutta la propria programmazione, a partire dalla messa in onda, a mezzanotte e dieci, e in replica alle 8.30, di una puntata speciale de Il giorno e la storia, la rievocazione dei drammatici giorni che seguirono il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse. Alle 15.00, ancora Rai Storia proporrà il documentario Aldo Moro, il lungo addio, una ricostruzione, attraverso i documenti conservati nell’Archivio Rai, in una nuova lettura, di quei 55 giorni che cambiarono per sempre il nostro Paese. Anche ItaliaSì, su Rai1 alle 16.45, dedicherà una parte della trasmissione alla ricorrenza, in contemporanea alla messa in onda, su Rai Storia, di uno Speciale Aldo Moro, alle 16.50 (in replica alle 18.50 e alle 23.19) realizzato con un montaggio di tutte le edizioni dei telegiornali Rai della sera e della notte del giorno del ritrovamento in via Caetani del corpo dello statista. Su Rai3, alle 20.30, nel corso di Aspettando le Parole, Massimo Gramellini rifletterà sul significato della giornata e sull’importanza del ricordo, mentre ancora su Rai Storia, allo stesso orario, Paolo Mieli e il professor Vladimiro Satta accompagneranno i telespettatori nella visione e nel commento di Aldo Moro: la trattativa. E’ un documentario che parte da una data precisa, il 29 marzo 1978, quando, in pieno centro di Roma, le BR fecero ritrovare tre scritti di Moro, tra i quali una lettera di cinque pagine all’allora ministro dell’Interno, Francesco Cossiga. Si trattò del primo atto di una trattativa che ebbe proprio in Moro, più volte ministro e Presidente del Consiglio, il primo negoziatore. Mieli e il professor Satta ripercorreranno quei drammatici giorni, con le posizioni degli uomini politici più in vista e dei rispettivi partiti, i tentativi falliti, o abortiti prima di nascere, di salvare la vita allo statista democristiano. In seconda serata, alle 23.15, andrà invece in onda su Rai Premium il docufilm di Francesco Micciché Aldo Moro – Il Professore, con Sergio Castellitto e Valentina Romani. Tratto dall’omonimo libro di Giorgio Balzoni, giornalista parlamentare e allievo di Moro, il doc ricostruisce proprio il rapporto dell’uomo politico e soprattutto del professore, in questo caso nel ruolo di docente di Procedura Penale nella Facoltà di Scienze Politiche, con alcuni suoi studenti alla Sapienza e il vuoto che lasciò quando venne sequestrato e ucciso dalle Brigate Rosse. Il racconto è intervallato da interviste ad alcuni protagonisti della vicenda e da repertorio originale dell’epoca. In chiusura di serata, infine, alle 00.15, Rai5, proporrà, in prima visione televisiva, Un’infinita primavera attendo, un’opera da camera di Sandro Cappelletto e Daniele Carnini, con Daniele Adriani, Sabrina Cortese e Chiara Osella, firmata alla regia da Maxim Derevianko. L’opera, dedicata alla memoria di Aldo Moro, è stata eseguita per la prima volta nel 2016 al Teatro Palladium di Roma, in occasione del centenario della nascita dello statista. RaiNews 24 produrrà uno Speciale per ricordare le vittime del terrorismo e delle stragi attraverso materiali originali dell’epoca conservati nelle Teche Rai, i collegamenti effettuati dai Telegiornali, i documenti, le interviste, per ricordare i casi più importanti che hanno segnato la storia recente del nostro paese, primi tra tutti i due cui l’anniversario è dedicato, Aldo Moro e Peppino Impastato, assassinato dalla Mafia proprio nello stesso giorno, il 9 maggio 1978. Tutte le testate giornalistiche, televisive e radiofoniche, dedicheranno ampia copertura informativa alla Giornata nelle edizioni principali dei Tg e dei Gr. Per quanto riguarda RadioRai, nello specifico, parte della puntata di “Inviato Speciale”, in onda su Radio1 alle 7.30, sarà dedicata alla ricorrenza, così come, dalle 17.00 in poi, “Radio1 Musica-l’Italia in diretta”. Piazza Verdi, in onda alle 15 su Radio3, dedicherà alla figura di Aldo Moro l’intera puntata. Nella prima parte, la pièce di e con Marco Baliani “Corpo di Stato”, in cui l’autore racconta i 55 giorni del sequestro, così come li ha vissuti lui, nella Roma del 1978, attraverso una serie di micro-narrazioni. Nella seconda parte verranno presentati i primi due atti dell’Opera Oratorio “Non guardate al domani” composta da Filippo Del Corno su libretto di Angelo Miotto: un racconto in forma di opera lirica, con il testo basato solo su parole vere, dette o scritte all’epoca. Gr Parlamento manderà in onda, invece, uno speciale realizzato per l’occasione, con materiale d’archivio e interviste d’attualità. Tutta la programmazione dedicata all’anniversario, infine, sarà rilanciata sul portale Rai Cultura, sui canali web, social e su RaiPlay. La piattaforma Rai, inoltre, proporrà una selezione di film, fiction e documentari in ricordo delle vittime del terrorismo. Da segnalare, in particolare, Buongiorno, notte (nella sezione film), Aldo Moro il professore (nella sezione film tv), Io ricordo, Piazza Fontana (docufiction), Il sorteggio (fiction), Il condannato, cronaca di un sequestro, Aldo Moro, il lungo addio, Vittime (nella sezione documentari), Nel nome del popolo italiano (due docufilm: Occorsio e Biagi), e 1969, niente come prima: Piazza Fontana (serie doc).