Interviste

STASH DEI KOLORS “SOTTO SEQUESTRO”, TAGLIATE LE COMUNICAZIONI … E LA STAMPA SI SCATENA


stashNon c’è pace per Stash Fiordispino, talentuoso (e diciamo pure “belloccio”) “leader” dei “Kolors”, in questi giorni, ora ci si è messo anche un giornalista di “Dipiù”, che nel numero appena uscito in edicola della rivista, con toni melliflui e falsamente garbati, sotto forma di “lettera” a lui indirizzata “per il suo bene”, in realtà gli monta contro un castello di critiche e “affondi” mica da stare allegri, nulla più che lo sfogo di una persona impermalita, questa l’impressione che si riceve a seguito della lettura del pezzo. Il punto di partenza è che l’articolista, in possesso del numero privato del cellulare del ragazzo -che si era procurato, complice qualche locale milanese dove la “band” si esibiva tempo fa- lo ha contattato telefonicamente per un’intervista improvvisata così sui due piedi, Stash, si apprende, è stato gentile (caratteristica sua propria non sfuggita già ad “Amici”), inizialmente ha accettato di metterla sul piano della chiacchierata informale e confidenziale e ha parlato anche brevemente di suo padre, abilissimo chitarrista, ma all’improvviso ha cominciato a esprimersi per frasi smorzate “Perdona, ma mi stanno dicendo che non posso … mi dispiace tantissimo ma non sono io a gestire questa cosa” poi qualcuno gli ha tolto bruscamente di mano il telefono e si è permesso di chiedere chi fosse all’altro apparecchio, quindi la linea si è interrotta. E’ ora che tutto il livore dell’inviato di “Dipiù” si sparge senza reticenze “Stash, guarda che i grandi della musica (in pratica l’intento è di umiliarlo!), quelli che hanno fatto carriera, al telefono rispondono ancora adesso di persona (bella forza!quando uno si è fatto un nome può fare ciò che gli pare … o quasi, bisogna vedere se agli esordi era proprio così) … al telefono li ho intervistati, senza intermediari, senza appuntamenti. Luciano Pavarotti, per esempio … (e via con una sfilza di nomi di cantanti arcinoti e ‘star’ televisive)” e non manca qualche accento da “uccello del malaugurio”, tipo “I grandi dello spettacolo, nel corso delle loro lunghe carriere, quando hanno avuto periodi difficili, prima o poi succede di finire nell’ombra, i giornalisti hanno continuato a sostenerli … solo chi è stato capace di creare buoni rapporti con la stampa è andato avanti …” e ancora reprimende a StashNon lasciare che siano gli uffici stampa a raccontare di te, a dire chi sei, a spiegare il tuo passato e i tuoi gusti. Meglio parlare sempre direttamente, non con domande e risposte già scritte come alcune stelle dello spettacolo adesso pretendono” e la lunga “tirata” si conclude con un’accusa finale agli uffici stampa, che in pratica si comporterebbero come “ildirettore di un carcere che controlla e censura”, ne sarebbe vittima lo stesso Stash “chiuso in una prigione senza sbarre”. In quanto all’autore dell’articolo, cade forse, come si suol dire, dalle nuvole, visto che sembra trasecolare all’idea che un ragazzo 26enne, da appena qualche mese alla ribalta (è bene sottolinearlo) abbia ristrettissimi (o non li abbia affatto) margini di autonomia gestionale e non possa dire o fare tutto ciò che gli balena per la mente?sarebbe dunque così disinformato da non sapere che esistono clausole contrattuali estremamente vincolanti, legate allo sfruttamento d’immagine e simili, imposte dalle CD soprattutto ai “neofiti” dello spettacolo e che in caso di trasgressione si va incontro a delle “penali”? Strano, davvero strano, per uno che dice di trovarsi nel suo elemento nel mondo dello “showbiz” e di aver stretto amicizia con Iva Zanicchi, Gianni Morandi, Al Bano, Pippo Baudo, Mara Venier ecc. E intanto c’è sempre qualcuno che, o per un verso o per un altro, gliela sta facendo andare di traverso questa vittoria ad “Amici”, a Stash, il sospetto è che questo “venticello” calunnioso non sia del tutto casuale …

by Fede

Valerio Scanu ospite di Chiambretti Night: “sono un cantante” conscio di poter apparire “personaggio!


va“Tutti abbiamo avuto 25 anni questa settimana un sardo ha festeggitao 25 anni“…passa un RVM che lo vede partecipante ancora bimbo a Bravo Bravissimo nel 2002 (è stato  vincitore di quell’edizione del programma ndr) e il “tamburino sardo” l’enfant prodige , Valerio Scanu, che sta vivendo un momento di ritrovata notorietà, secondo classificato ad Amici8, vincitore della 60 edizione del Festival di Sanremo, reduce del successo di programmi televisivi quali Tale e Qual Show e in ultimo l’Isola dei Famosi, nonchè del successo strepitoso del suo show teatrale #Concerto di Cristallo nelle tappe di Roma e Milano,  viene introdotto nello studio di Chiambretti Night, e col suo abituale e gioviale “buonasera a tutti !…” saluta il pubblico in studio e il “padrone di casa”.  Con la solita tipica conduzione “incalzante” tra il serio il faceto, per una volta bandite imitazioni e cani, Chiambretti incalza con domande a raffica che quasi confondono apparentemente l’interlocutore comunque sereno, sorridente e divertito. Cantante o personaggio? E’ una delle prime domande a bruciapelo a cui segue una risposta schietta e  onesta di Valerio Scanu  che dichiara di sentirsi più cantante ma nella consapevolezza di poter apparire come “personaggio” (si presume conseguenza derivata dalle sue partecipazioni a Tale e Quale show e L’Isola dei famosi ndr). Ironica e divertente la rappresentazione della categoria delle cosidette  scanone, fan “adulte” di Scanu che si contrappongono alle “giovani” scanine, rappresentate per l’occasione dall’immagine in video di un’anziana centenaria di Orgosolo paesino del centro Sardegna nelle sembianze di Maurizio Costanzo che ha suscitato l’ilarità del pubblico in studio e dello stesso cantante vagamente “imbarazzato” e quasi incredulo.

scamaNel definirlo cantante trasversale che piace a bambine e nonne Chiambretti chiede un parere al  “direttore” Malgioglio che ammette di apprezzare del cantante la voce originale, di bella estensione e di ottimo timbro, che non imita nessuno ma di non amarne tuttavia il repertorio che auspica, vista la giovane età, possa migliorare in seguito.  E…si sa, Piero Chiambretti, lo si ama o lo si odia ma è indubbio il suo “humor” pungente, acuto e la sua genialità nel porre domande “indiscrete” con divertente ed ironica leggerezza e così che arriva puntuale la  domanda che da anni a questa parte attanaglia a quanto pare la curiosità dei più e che riguarda la presunta omosessualità del cantante  che, ormai avvezzo alla domanda, sta al gioco sfoderando un sorriso smagliante che sembra sottintendere coerente e una volta di più…”Sono solo fatti miei…

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A VERISSIMO, ILARY BLASI, VALERIA MARINI, VICTORIA CAMPS, BLANCA PARES


silviaSabato 18 aprile 2015 consueto appuntamento con Verissimo e Silvia Toffanin.   Tantissimi gli ospiti di questa puntata e come sempre grande spazio riservato a Il segreto.  Domani infatti rivedremo in studio Blanca Parés, che interpreta Quintina e Victoria Camps Medina, che interpreta la cattivissima Aurora Castro. Poi,a pochi giorni dall’attesissimo esordio della nuova serie tv Squadra Mobile, su Canale 5, saranno ospiti a Verissimo Giorgio Tirabassi e Daniele Liotti, due degli attori protagonisti.

Ospite di Silvia Toffanin anche la sua grande amica Ilary Blasi che per la prima volta parlerà del suo amore per Francesco Totti.

A Verissimo ci sarà anche una intervista esclusiva a Valeria Marini, che parlerà del suo matrimonio, annullato dalla Sacra Rota. La soubrette ha raccontato di aver scoperto che suo marito era già sposato grazie a una lettera anonima ricevuta e che ha poi chiesto l’intervento della Sacra Rota. Oggi è quindi una donna libera.

Tante altre notizie dal mondo del gossip e non solo con Alvin e Jonathan. Una puntata da non perdere a partire dalle ore  16,30  di domani sabato 18 aprile 2015 subito dopo Il segreto.

Su www.verissimo.mediaset.it contributi inediti e imperdibili immagini del backstage delle puntate.

Roberto Saviano dalla sua pagina social spiega perchè va ospite di Maria De Filippi al Serale di Amici14


Roberto_Saviano_1Roberto Saviano, giornalista, saggista, scrittore e autore di Gomorra, sarà ospite al Serale di Amici14 edizione 2015, la cui prima puntata è stata registrata in questi giorni e che verrà trasmessa da Canale5 sabato 11 aprile, attraverso il suo profilo facebook  spiega i motivi che l’hanno spinto ad accettare l’invito di Maria De Filippi, queste le sue parole:

“In molti si domandano perché io abbia accettato di essere ospite ad Amici con un monologo. Come mai io abbia deciso di portare i miei temi in un contesto cui sembrano alieni. Cosa c’entri io con un talent show. Sono uno scrittore, come possono le mie storie inserirsi in un contesto in cui si parla di talento e di competizione?”.

“La verità è che a me piacciono le contaminazioni e trovo sia un privilegio poter parlare a un pubblico di ragazzi in una trasmissione tanto seguita. A me piace parlare a tutti, soprattutto a chi in genere non incontra le mie storie. Nella contaminazione non vedo contraddizione, così come non c’è contraddizione nell’andare sulle reti Mediaset se ho la libertà di poter esprimere senza limitazioni il mio pensiero. Non c’è contraddizione e lo ha dimostrato la presenza ad Amici di Don Luigi Ciotti (ospite due anni fa, ndDM) e di chiunque in questi anni abbia compreso quanto sia importante parlare a chi sta costruendo il proprio e il nostro futuro, a chi lo sta costruendo con il talento in un paese che sembra non lasciare speranza”.

e in risposta a chi ha criticato la sua scelta di partecipare al talent show scrive:

Quanto snobismo nelle parole di chi si trincera dietro una presunta superiorità intellettuale, quanta presunzione nell’atteggiamento di chi critica senza mai entrare nel merito. Ormai ho imparato a schermarmi da fango e insulti e tutta la sofferenza che la mia condizione mi ha insegnato a gestire negli anni, mi dà anche la forza di poter dire: non siamo superficiali nelle valutazioni, ma siamo aperti a nuove strade, riprendiamoci la capacità di stupirci, di metterci in gioco”.

“L’incontro con Maria De Filippi e il suo invito li ho accolti come un’occasione, come un privilegio, quello di poter coinvolgere attraverso storie capaci di costruire empatia un pubblico di giovani e giovanissimi. Per me è una sfida importante che accetto con entusiasmo. Spero, anzi sono sicuro, che chi mi segue e mi conosce condividerà questo mio percorso”.

Maurizio Costanzo a “Supercinema”


maurizioOggi, Giovedì 2 aprile in seconda serata su Canale 5, nuovo appuntamento con  “Supercinema“, il rotocalco d’informazione cinematografica della rete ammiraglia Mediaset.
Intervista-verità con Maurizio Costanzoalla vigilia del debutto su Retequattro con il suo  storico “Maurizio Costanzo Show“. Il ‘talk’ più longevo d’Italia torna, dopo 5 anni, in prima serata da domenica 12 aprile. “Ho un passato da sceneggiatore con Ettore Scola, con cui ho fatto ‘Una giornata particolare’ e Pupi Avati, con cui ho scritto horror come ‘La casa dalle finestre che ridono…’ma anche il talk assomiglia al cinema – racconta Costanzo – c’è bisogno di un grande lavoro prima di andare in scena per gestire bene gli ospiti”.
E ancora, le star ‘anti-botox’ che negano di aver mai fatto un intervento o un ritocco: da Kate Winslet a Megan Fox alla nostra Monica Bellucci.

Intervista a Ox (Osmel Fabre): se alle spalle non hai sostanza, potrai avere una bella voce ma il successo resta solo temporaneo….e spesso deleterio.


ox
“Sguardo penetrante, immagine che rimane impressa, voce che colpisce “graffiando”, grande bagaglio di esperienza in gruppi musicali “alternativi”, senza dimenticare una spruzzata di romanticismo, questo è quanto emerge dai video (in rete) di Osmel Fabre, ora in attesa di trovare una produzione in grado di apprezzare e promuovere il suo ultimo lavoro “Naked”, meglio di qualsiasi presentazione, comunque, è il suo autoritratto, che vi proponiamo di seguito …”

Osmel, facci una breve autopresentazione, raccontandoci ciò che preferisci, indicativamente che età hai, dove vivi, qual è la tua attività prevalente (o vivi di sola musica?), se hai studiato canto e qualche strumento, quando sei diventato “frontman” del gruppo “I Maghi di Ox”, che fanno “ska jazz” e “rocksteadybeat” …. sono domande “aperte”, nel senso che le puoi sviluppare a piacere.

Ciao, sono Ox (alias Osmel Fabre), ho 38 anni, vivo appena fuori Roma. Sono motion grapher in Rai, attività con la quale mi mantengo anche se, “da grande”, vorrei mantenermi con la musica e l’arte in generale. Infatti, oltre ad essere musicista e grafico sono anche fotografo, quindi l’arte mi circonda in ogni aspetto principale della mia vita.
Per quanto riguarda la musica a 15 anni ho preso lezione di chitarra classica per un paio di anni, ma la prima cosa che ho fatto è stato imparare due accordi e poi scrivere una canzone “Flying on a cloud”, mi pare si intitolasse.Per anni ho scritto (e studiato poco), solo recentemente ho ripreso, ma con una marcia più…mirata!
Con il  canto, ci ho provato…ehehh, ho preso qualche lezione col Maestro Roberto Sterpetti e con la fantastica Cinzia Spata. Ho fatto poi un grosso lavoro personale, una ricerca approfondita su che tipo di voce volevo e che tipo di sonorità mi interessava avere, e su questo ho lavorato per quasi due anni e tutt’ora è una ricerca continua. Per questo non mi definisco né cantante né chitarrista, mi limito a quello che senza dubbio so fare meglio, essere un cantautore.
Ma la vera “scuola” è stata il palco.E’ sulla scena che ho iniziato a misurarmi veramente, dapprima cimentandomi in qualche jam session, poi entrando a far parte della band “I Maghi di Ox” con i quali ho passato ben 8 anni a suonare sui palchi di Roma e  varie città italiane.
Diciamo che il percorso con “I Maghi” è stato all’inizio un percorso formativo e goliardico. Nel tempo si è trasformato in qualcosa di più viscerale. Il Senso dello Spettacolo. Lo stare sul palco è diventato un’esigenza, un piacere carnale. Vedere i volti della gente che canta, che balla, che ascolta si è trasformato in un bisogno.
Ad un certo punto però, per via di alcuni cambiamenti nella mia vita privata, ho ripreso a scrivere dopo quasi 10 anni che avevo smesso dedicandomi alla fotografia. E questo nuovo filone iniziava a diventare interessante sebbene acerbo. Così fra una crisi dei Maghi e l’altra, tra una conferma e l’altra sulle mie canzoni, ho iniziato a vedere del materiale interessante tra quello che scrivevo.
La conferma morale l’ho avuta dopo essere stato una settimana a Londra a suonare in vari locali da solo, chitarra e voce. Lì ho percepito la forza del progetto e tornato a casa mi sono messo al lavoro con più profondità.
Nel frattempo il progetto con i Maghi andava molto a rilento, sia la scelta editoriale che la crisi del mercato, non giocavano a nostro favore. Poche serate pagate poco. Quindi diciamo che lo sforzo fisico ed intellettuale non valevano più la candela. A quel punto ho pubblicato “When Things Come Easy” e ho deciso di provare a seguire il mio progetto.
Oggi porto avanti la mia musica e ogni tanto facciamo dei concerti-evento con i Maghi per puro spirito gogliardico.

Dalla tua biografia si apprende che sei nato a Santo Domingo e ti sei trasferito ad appena 4 anni in Italia; spesso, in chi è originario di un luogo ma per l’intervento delle più svariate circostanze si trova poi a vivere altrove, convivono due (o più) “anime” distinte, è così anche per te? Si riflettono nella tua musica?

Non non credo che le mie origini si riflettano nella mia musica. Sono cresiuto qui, con tutto quello che ne consegue. Il mio lato latino quindi non ho mai avuto modo di coltivarlo,mentre invece sono sempre stato fortemente attratto dalla musica anglosassone.

La musica leggera “mainstream” di consumo, corrente e commerciale, che spesso e volentieri, purtroppo, scade nel “banal-melodico”, da noi, in Italia e che pure vanta un ampio spettro di diffusione di massa, è molto distante dal tuo “sound”, lo vorresti definire per noi e precisare in che cosa si differenzia dal gusto imperante? A quali modelli ispiratori (se ci sono) ti riallacci, preferibilmente?

Beh, ascoltando a mia musica è abbastanza facile capire quali siano i modelli a cui mi sono ispirato. Il rock anni ’90 principalmente. Sono cresciuto ascoltando Queen, Dire Straits, Bon Jovi, Eric Clapton anche se poi, nel corso della crescita, sono stato fortemente attratto dal soul e dalla musica nera. Non credo che la musica italiana viva nel banal-melodico. Il vero problema del mainstream italiano è che si somiglia tutto. Ma suppongo che la colpa sia la mancanza di etichette e produzioni coraggiose, che investano davvero nel “personaggio” e nella sua musica. Oggi chi fa tendenza è normalmente chi si va ad inserire nell'”indie”. Ma, a parer mio, troppe volte si cerca l’estremo, non curando più né l’aspetto melodico né quello lirico. La tendenza quindi è che anche chi è “indie” oggi tende ad appiattirsi nella speranza di poter somigliare a qualcuno che l’ha preceduto con più fortuna. Ne deriva, quindi, che indie e pop ormai stanno diventanto sempre di più un calderone.
Anche io, a modo mio, faccio parte di una corrente, il pop-rock o rock melodico. L’unica vera differenza è che non seguo il mercato italiano, il che mi porta ad essere “originale” nella scelta, ma allo stesso tempo, fuori mercato.
Diverse volte mi hanno suggerito di scrivere in italiano, ma il problema sta nella composizione del sound. Scrivere in italiano comporta pensare in italiano anche la canzone. Di conseguenza il risultato finale suonerà, appunto, all’italiana.Quando compongo, scrivo e penso in inglese direttamente, per abitudine e affinità. Tutti sappiamo, inoltre, quanta plasticità ha la lingua inglese per adattarla ad una melodia.

Hai vissuto una parentesi londinese, canti, anche, in inglese, che occasioni offre, rispetto all’Italia, a un giovane musicista, un ambiente notoriamente “internazionale”, agli antipodi da certo “provincialismo” che da noi persiste ancora? Com’è stata la tua esperienza?

La mia parentesi londinese è stata ricreativa, formativa e onirica. Trovarsi in una metropoli cosmopolita e confrontare la mia musica scritta per quel genere di mercato, con la sua vera realtà e scoprire che il connubio è stato creato correttamente, è qualcosa di esaltante. Ma non ho mezzi a sufficienza per definire l’andamento del mercato all’estero. Sicuramente, il vero vantaggio del suonare all’estero, è che chi ti ascolta non vuole che somigli a qualcuno. Vuole che tu sia unico, te stesso. Non gli interessa il remake pasticciato di qualche altro artista, cosa che invece in italia è la condizione predominante. Normalmente all’estero, non favoriscono le cover e tribute bands, al contrario di qui. Questo permette agli artisti di potersi scavare una traccia per il loro percorso e seguirla. Non a caso, l’affermazione della personalità artistica fuori è molto più forte e definita che qui in italia. Noi abbiamo casi extra che arrivano dal passato, Ligabue, Vasco, Gianna Nannini, e qualcun’altra, che vivono da artisti e sono fortemente definiti. Il resto del mercato presenta un meshup di toni grigi che non fa risaltare nessuno in particolare. Anzi, se cerchi di distinguerti troppo, di tendere all’eccentrismo, vieni additato. All’estero è l’esatto contrario: più ti definisci stilisticamente, dall’abbigliamento al sound, più diventi riconoscibile e caratterizzato. A quel punto la strada è molto più dritta. Dobbiamo imparare a smettere di sentirci paesone e iniziare a pensare da cosmopoliti, e fare in modo che l’identità personale smetta di adeguarsi alla massa ma emerga definita e definitiva per poter fare la differenza.

E’ forse scontato, ma parliamone, cosa ne pensi dei “talent show”?  Quali sono le strade alternative percorribili, per un artista agli inizi?

Purtroppo, ricollegandomi appunto alla domanda precedente, le possibilità di emergere in Italia, non sono molte. Sia per i motivi di cui sopra, sia perchè, come dicevo, non ci sono investitori. Il genere italiano, funziona bene solo nei paesi latini. Ma il mercato principale è quello anglofono, sia per ricchezza che per risorse. Ne consegue che la vera e forse unica chance per chi vuole emergere qui, sono i “talent” (che di talent han ben poco). Se dapprima li condannavo, oggi li tollero. Non li appoggio, ma nemmeno li “evito”. Mi sono avvicinato anche io a queste risorse data la povertà di alternative, ma resto dell’idea che, se alle spalle non hai sostanza, potrai anche avere una bella voce (purtroppo non cercano altro) , ma se non sei pronto, con le ginocchia e le gambe ben salde, il successo resta solo temporaneo….e spesso deleterio.

PROSSIMAMENTE:

SAB 7 MAR LIve con “I MAGHI DI OX” – Ska and Rocksteady beat band – al MAHALIA, via Ilia 12 – Roma
SAB 16 MAG Live con “I MAGHI DI OX” – Ska and Rocksteady beat band – al GARAGE28, Via Sciadonna 28 – Frascati

[by Fede]

Note Biografiche: Ox (alias Osmel Fabre) è un cantautore e musicista, cantante e fotografo autodidatta.

Ha iniziato a scrivere canzoni intorno ai 14 anni e dopo due anni di lezioni di chitarra classica ha deciso di dedicarsi alla chitarra acustica ritmica e canto. Dopo 9 anni come cantante e frontma del gruppo ska e rocksteady “I Maghi di Ox”, ha voluto puntare alla produzione di musica propria, scrivendo, suonando e cantando le proprie canzoni, partendo da un progetto dal titolo “Music Feelings” che è stato un assaggio di ciò che sarebbe poi stato “New Life” il suo primo album sperimentale. In “New Life” descrive in ogni traccia, avvenimenti della sua vita nel corso del 2010.

Nel corso della primavera 2011 inizia un periodo concertistico di presentazione del progetto collaborando con diversi artisti per le sessioni live.
Dopo un periodo travagliato a causa di divergenze con alcuni dei musicisti decide di promuovere la sua musica come solista chitarra e voce, partecipando a concorsi e serate a Roma e provando anche l’esperienza londinese in diversi locali della capitale britannica
A fine 2011 nizia la produzione del suo primo album ufficiale “When Things Come Easy” (“Quando le cose vengono facilmente”), il cui titolo fa riferimento alla spontaneità con cui riesce a produrre i suoi brani.
In questo progetto egli scopre sé stesso, la sua voce ed il suo sound caratteristico.
Ogni brano dell’album è stato arrangiato, suonato e composto da lui stesso, anche se in fase di finalizzazione ha ottenuto il supporto di alcuni dei musicisti della band che ha rimesso insieme per portare sui palchi la sua musica.
A febbraio 2014 ha firmato la promozione con ELFA Promotions che l’ha messo in contatto con molte radio streaming e FM, dalle quali ha avuto un alto numero di passaggi dei suoi singoli “You And I”, “Confessions” e “Always Be There For You”.
Dei singoli ha anche realizzato personalmente i relativi video, curandone la regia e la realizzazione.
Dopo un anno di attività, nel quale è arrivato finalista al concorso Anime di Carta, ha ricevuto commenti positivi dalla critica e dalla radio, recensioni varie sulla rete e non, ha iniziato a lavorare sul nuovo album dal titolo provvisorio “Naked”.

A settembre 2014 ha firmato la promozione con la SILDNRecords, etichetta calabrese, la quale ha prodotto il nuovo singolo “YOU AROUND ME” del nuovo album, in distribuzione sui principali store online.

A dicembre entra in studio a registrare l’EP “The Journey” come anticipazione del nuovo album “NAKED” contenente 5 brani (“the juorney”, “down on my knees”, “come back again” e la pro-ecologia “A VISION OF LOVE” scritta con il compositore Enzo Valese), EP che uscirà ai primi di aprile 2015.

Valerio Scanu dopo l’#isola riabbraccerà il suo pubblico il 2 aprile a Roma ed il 4 a Milano per due appuntamenti con la sua musica!


isola

Domani 21,10 su Canale 5 finalmente la prima puntata dell‘Isola dei famosi! Tra i naufraghi Valerio Scanu, la cui assenza è al momento molto sentita dai numerosi fan che sopravvivono all’astinenza del loro beniamino grazie ai #Vblog del cantante girati in un momento di pausa lavorativa al tempo della preparazione del suo primo album in autoproduzione “Lasciami Entrare” e che oggi, sempre in un momento di pausa “artistica” forzata per via della partecipazione del cantante all’#Isola dei Famosi si stanno rivelando utili ad attenuare la nostalgia dei fan nel loro raccontare in sintesi, immagini, suoni e sensazioni di un anno proficuo fatto di cambiamenti e di successi, come racconta lo stesso Valerio in questa intervista rilasciata a FanPage all’inizio dell’anno:

Ricordiamo che la scelta del cantante di  partecipare al reality di Canale5, condotto da Alessia Marcuzzi, è di natura economica, il ricavato servirà infatti a contribuire a finanziare il suo nuovo progetto musicale in corso di lavorazione.

Al rientro dall’#Isola Valerio Scanu rientrerà subito nel vivo della sua routine artistica e riabbraccerà il suo pubblico con due importanti concerti “targati” Saludo Italia a Roma il 2 aprile  e a Milano il 4 aprile:

valerio biglietti

| http://bit.ly/concertodicristallo

Penso che Valerio sia uno di quegli artisti che ha tutte le carte in regola per sfondare. E’ genuino, vero, con una voce straordinaria. E’ quel tipo di artista che ha bisogno di essere valorizzato al massimo in tutte le sue sfumature e credo, anzi, sono convinto, che con questi concerti siamo sulla buona strada”   [Clemente Zard – AD di Saludo Italia]

Intervista a Kaligola il più giovane artista della 65ma edizione del Festival di Sanremo.


Kaligola, è il più giovane artista della 65ma edizione del Festival di Sanremo, il rapper romano parteciperà fra le Nuove Proposte col brano autorale Oltre il Giardino di cui ha curato la  regia della clip e il montaggio del video che lo accompagna.

Di recente ci siamo occupati di lui nell’articolo di cui al link: http://wp.me/p2K1pn-3yO,

kaligola

conosciamolo meglio attraverso le sue risposte alle nostre domande:

Ti sei formato studiando pianoforte e ascoltando musica classica e ti piace la poesia, ma come nasce la passione per il rap?

Il primo brano rap che ho ascoltato è stato “Without me” di Eminem. Avevo solo 5 anni! Non capivo le parole dei testi, ovviamente, ma ho cominciato ad ascoltare questo genere frequentemente, sebbene mi piacciano anche altri generi musicali.

Che tipo di rap è il tuo? Come ti inquadri?

Mi ispiro molto all’hip hop degli anni Novanta: in particolar modo mi piacciono A tribe called quest, Cypress Hill, e Snoop Dog. Di conseguenza, cerco di realizzare quelle sonorità nelle mie canzoni. Tra l’altro, al di là del mio gusto, mi sono accorto che negli ultimi due anni in America, tra molti rapper, sta ritornando la tendenza anni Novanta.

Hai dei “rapper” di riferimento da cui trai ispirazione?

Non ho un rapper di riferimento in particolare, ultimamente comunque ascolto molto Joey Badass.

Frequenti il quarto anno del liceo scientifico come concili gli impegni musicali con la scuola?

Prima dell’evento sanremese scrivevo canzoni e giravo i miei video nei ritagli di tempo. Ora gli impegni sono aumentati, ed è un po’ faticoso far tutto!

Fai molte assenze?

Solo quelle strettamente necessarie.

Hai dei pregiudizi verso i Talent show o pensi possano essere un trampolino di lancio?

Sicuramente sono un’opportunità per farsi conoscere a un grande pubblico, ma possono essere un’arma a doppio taglio. Su questo argomento ho scritto anche una canzone, di come oggi, cioè, ci siano solo questi programmi per emergere, ma tutto viene consumato molto in fretta (artisti compresi).

Amici di Maria De Filippi ha aperto al mondo “rap” un rapper, Moreno, ha vinto la dodicesima edizione, potresti farci un pensierino oppure pensi che il talent sia “incompatibile” col questo genere musicale?

Non penso che il programma della De Filippi sia incompatibile con il rap, ma riguardo a una mia partecipazione a un talent, non so, non credo. Almeno per ora la penso così!

Come è nata la canzone che presenti al festival?

È nata osservando ogni giorno un uomo che incontravo sull’autobus che mi porta a scuola. Un persona un po’ trasandata, ma sempre sorridente…così ho provato a immaginare una storia dietro quell’espressione apparentemente leggera. Mi piace da sempre osservare la gente e costruire come dei piccoli film, da trasformare poi in canzoni.

Cosa rappresenta per te il traguardo di Sanremo?

Per me è una partenza, e anche di lusso!

Se dovessi vincere la tua categoria a Sanremo quale sarà il passo successivo? Hai già dei programmi?

Sto già lavorando a nuove canzoni per il prossimo album, ma il mio obiettivo, finito il liceo, è quello di studiare regia e montaggio.

Si ringrazia per l’intervista Kaligola e l’ufficio stampa.

kal

Il video di “Oltre il giardino” è visibile al seguente link:

http://www.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-4e823bf7-7598-40ef-94ca-a6a40698f830.html